San Gabriele dell'Addolorata

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Biografia

San Gabriele dell'Addolorata nasce Francesco Possenti il 1° marzo del 1838 ad Assisi, in Umbria. Il padre è Sante Possenti, nobile ternano e governatore pontificio sotto Gregorio XVI, incaricato di presiedere la città di San Francesco. La madre è Agnese Frisciotti nata a Civitanova Marche, dove diviene sposa di Possenti il 13 maggio del 1823.

San Gabriele dell'Addolorata

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L'infanzia spoletina

Il destino famigliare di San Gabriele è subito segnato dalla morte prematura della madre, nel 1842, quando il piccolo ha appena quattro anni. Da qui inizia una fase della vita della famiglia Possenti caratterizzata da numerosi spostamenti, di città in città, per via degli incarichi di lavoro del padre.

Diversi anni passano così fino allo stabilirsi nella città di Spoleto. Qui Francesco frequenta le scuole cristiane dei Gesuiti e trascorre la sua fanciullezza con i dodici fratelli.

San Gabriele dell'Addolorata

L'infanzia e l'adolescenza di Francesco scorrono in maniera abbastanza normale fra l'attenzione delle ragazze in città, la scuola, la famiglia. Due eventi segnano questo periodo: un grave incidente di caccia che quasi gli costa la vita e una lunga malattia che, si racconta, è la causa della prima promessa di Francesco a Dio. Si narra che promise di diventare religioso in caso di guarigione.

Guarisce, ma la promessa non viene mantenuta. Almeno non nell'immediato.

La vocazione e i voti

Sono passati alcuni anni da quella promessa, è il 22 agosto del 1856: Francesco non ha ancora venti anni quando durante la processione dell'icona del duomo di Spoleto sente una voce interiore. Giunge al suo cospetto la cosiddetta “locuzione mariana”: la Madonna parla a Francesco.

Questa fiammella dentro lo invita a lasciare la vita borghese per diventare religioso passionista. Il padre, Sante, non è d'accordo con questa scelta ma presto desiste.

San Gabriele dell'Addolorata

Francesco prende, così, i voti nella comunità passionista assumendo il nome di Gabriele dell'Addolorata in memoria anche in una statuetta della Pietà con la Madonna Addolorata che la madre conservava in casa. Sulla diffusione della devozione della Vergine Addolorata e del Cristo Crocifisso si basa il voto che, come tipico dei passionisti, San Gabriele pronuncia al termine del noviziato.

Alla figura di Maria dedicherà tutto il suo percorso spirituale, come dimostrano gli scritti fra epistole e pagine di spiritualità vergate dal Santo nei successivi pochi anni di vita vissuta.

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Francesco ormai Gabriele

Presi i voti trascorre sei anni nella congregazione passionista. Presto però si sposta da Spoleto. Prima a Pieve Torina, nelle Marche, poi in Abruzzo. Qui si ferma a Isola del Gran Sasso, a Giulianova, nella chiesa di Santa Maria a Mare.

San Gabriele dell'Addolorata

In questi luoghi compie i suoi studi teologici e accresce la sua fede alloggiando in una cella ancora conservata e visitabile.

La malattia

Nel 1859, all'età di 21 anni, viene colpito da tubercolosi ossea. Nonostante l'avanzare di questa patologia e tutti i disturbi ad essa connessa, Gabriele prosegue con la sua vita conventuale: studia, prega e segue le celebrazioni liturgiche.

Si racconta che fino agli ultimi giorni mantiene una grande serenità d'animo, tale che i confratelli amano molto trascorrere tempo con lui, al suo capezzale, per goderne.

Gabriele dell'Addolorata muore all'età di soli 24 anni, il 27 febbraio del 1862, prima di essere ordinato prete.

Oltre ai motivi di salute, l'impedimento ha natura politica: l'Abruzzo è da poco passato dal Regno delle due Sicilie al Regno d'Italia.

Gabriele beato e poi Santo

Dopo circa quarant'anni dalla morte, il 31 maggio del 1908, Papa Pio X beatifica Gabriele dell'Addolorata. A distanza di 12 anni, il 13 maggio 1920, Papa Benedetto XV lo canonizza.

Successivamente Pio XI lo fa patrono della gioventù cattolica.

San Gabriele dell'Addolorata

Ancora, nel 1959, Giovanni XXIII lo dichiara patrono dell'Abruzzo, regione in cui trascorse i suoi ultimi anni terreni.

I miracoli di San Gabriele

C'è una discreta letteratura di miracoli ottenuti per intercessione di San Gabriele: episodi di malattia grave e disperata legata a casi di fanciulli o giovani.

Si può ricordare il caso di Santa Gemma Galgani guarita per intercessione di San Gabriele da una grava malattia.

Ancora è nota la storia di Albina Gomiero, nipote di un ex parroco del trevigiano. La signora racconta che, condannata a morte certa per una bruttissima malattia, da piccola, vede in sogno “quel giovinetto del quadro” (lo zio parroco teneva una raffigurazione di San Gabriele nella canonica) e guarisce prodigiosamente.

Celebrazioni

È il 27 febbraio il giorno in cui si celebra la liturgia di San Gabriele dell'Addolorata, giorno in cui ricorre la dipartita del Santo dalla vita terrena.

Sono moltissimi i pellegrini e i credenti che ogni anno si recano nel santuari di San Gabriele a Isola del Gran Sasso, in Abruzzo. Qui si possono visitare la tomba del Santo e il convento in cui visse l'ultimo atto della sua esistenza.

Culto: i luoghi di San Gabriele

Nel culto di San Gabriele dell'Addolorata ricorrono due temi legati, ovviamente, alla sua vita. Il primo è quello dei luoghi che egli percorse e in particolare quelli delle terre abruzzesi dove affina gli studi teologici e poi trova la sua personale passione con una malattia molto dolorosa che, ancora giovanissimo, lo conduce alla morte. Sebbene, però, l'Abruzzo resta la terra primaria del culto di San Gabriele, è notevole la portata delle celebrazioni anche nelle Marche. San Gabriele, in particolare, è patrono di Martinsicuro e di Civitanova Marche, città, quest'ultima, che diede i natali alla madre, ospitò le nozze dei suoi genitori e anche lo stesso Santo per un periodo.

Oltre le Marche e l'Abruzzo

Il suo patronato ricorre anche nella città padovana di Bovolenta ed è rintracciabile oltre i confini nazionali. Il 27 febbraio, infatti, è un giorno di commemorazione del Santo anche negli Stati Uniti d'America, in America Centrale e Meridionale, in Canada e in Australia (il culto ha viaggiato con i giovani cattolici italiani e con gli emigrati italiani, nel tempo).

Culto: la gioventù

Sempre in tema di culto, insieme ai luoghi che hanno registrato il passaggio del Santo, è altrettanto centrale quello della gioventù. San Gabriele, infatti, resta un riferimento di grandissimo valore per chi si avvicina alla vita congregale religiosa in età adolescenziale e giovanile.

Fra gli episodi di culto, proprio in fatto di giovani, va segnalata una particolare ricorrenza che lega San Gabriele ai diplomandi delle scuole superiori. Ogni anno, a cento giorni dall'inizio dell'esame di Stato, infatti, migliaia di studenti provenienti da Abruzzo e zone limitrofe si recano al santuario di Civitanova Marche. Partecipano alla messa e pregano per il buon esito dell'esame sulle reliquie del santo. Finita la liturgia, all'esterno della chiesa, vengono benedette le penne biro con cui i ragazzi sosteranno gli esami.

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