Alphonse de Lamartine
Biografia • Parole di impegno
Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine nasce il 21 ottobre 1790 a Mâcon, nella Borgogna francese. Trascorre la giovinezza a Milly, in una casa di campagna della propria famiglia. Fin dai primi periodi di studio si interessa alle discipline letterarie, appassionandosi ai poeti latini come a Chateaubriand.
Nel 1808 termina gli studi: secondo la tradizione, dovrebbe intraprendere la carriera militare ma il padre - Pierre de Lamartine, cadetto di una famiglia di piccola nobiltà - legato ai Borboni, non vuole che Alphonse serva l'Impero in nessun modo: così nel 1811 viene mandato a svagarsi in Italia, dove alcuni cugini vivono tra Livorno, Pisa e Napoli. Nella città partenopea ha la sua prima esperienza sentimentale con una ragazza del luogo, Antonella Jacomino, che ricorderà anni dopo nella sua "Graziella". Anche in seguito ha occasione di visitare l'Italia soggiornando a Firenze.
Nel marzo 1820 viene nominato ambasciatore a Napoli ma due mesi dopo rinuncia al nuovo incarico per sposare (il 5 giugno) a Chambéry, l'inglese protestante Mary Ann Elisa Birch: la coppia prende residenza nel castello che il padre gli ha concesso in dote a Saint-Point, nei pressi di Mâcon.
Nel febbraio 1821 nasce a Roma il primo figlio Alphonse, che vivrà solo fino al novembre 1823; nel maggio 1822 nasce a Macon una figlia, Julia, destinata a morire precocemente nel 1832.
Alphonse de Lamartine pubblica nel 1820 le "Méditations poétiques", poesie sentimentali ispirate dall'amore per Julie Charles, che fondevano la tradizione elegiaca settecentesca con le prime espressioni romantiche. Le opere che rendono popolare Alphonse de Lamartine sono "Le nouvelles meditations poétiques" (1823), "Le dernier chant du pèlerinage d'Harold" (1825) e soprattutto le "Harmonies poétiques et religieuses" (1830).
Si impegna anche in politica come diplomatico, poi dopo la Rivoluzione di Luglio (o seconda rivoluzione francese, del 1830) diviene deputato (1834) e Ministro degli Esteri (1848) durante il Governo provvisorio. Con l'avvento di Napoleone III, messo politicamente in disparte, Alphonse de Lamartine dedica tutte le proprie energie all'attività letteraria.
Nascono così in questo periodo opere caratterizzate prevalentemente da elementi autobiografici: "Nouvelles confidences" (1851), "Raphael: pages de la vingtième année" (1849), "Graziella" (1852), "Geneviève: histoire d'une servante" (1850) e "Le tailleur de pierres de Saint Pont" (1851).
Risalgono sempre a questo periodo le sue opere storiche "Histoire de la Restauration" (1854), "Histoire de la Turquie" (1854), "Histoire de la Russie" (1855) e "Cours familier de littérature" (1856, divisa in 28 volumi).
Gli ultimi anni della vita del letterato francese sono tristi: nel 1863 muore la moglie Mary Ann; nel 1867 è colpito da un ictus che lo priva dell'uso della parola. Il governo gli riconosce un sussidio di mezzo milione di franchi; inoltre il comune di Parigi gli mette a disposizione un villino di Passy, dove Alphonse de Lamartine muore il 28 febbraio 1869.
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