Hector Berlioz
Biografia • Fantastiche sinfonie
Hector Louis Berlioz nasce l'11 dicembre del 1803 a La Cote-Saint-Andrè, nel dipartimento dell'Isère, vicino a Grenoble, in Francia, figlio di Louis, un medico noto per essere stato tra i primi a sperimentare l'agopuntura in Europa.
Hector inizia a studiare musica all'età di dodici anni, scrivendo modesti arrangiamenti e composizioni. A causa dei tentativi di dissuasione operati dal padre, abbandona ben presto lo studio del pianoforte; diventa, invece, molto bravo a suonare la chitarra e il flauto. Da autodidatta, apprende l'armonia da solo dai libri di testo, senza ricevere formalmente un'istruzione da parte di qualcuno: le sue prime composizioni sono soprattutto romanze e opere da camera.
Gli studi e le prime composizioni
Ancora dodicenne, Hector Berliozsi innamora di una ragazza di diciotto anni, Estelle Fornier, sua vicina di casa. Nello stesso periodo, impara a leggere le opere di Virgilio in latino, traducendole in francese con l'aiuto del padre.
Dopo avere frequentato il ginnasio nel suo paese natale, Hector viene mandato a Parigi dal padre, intenzionato a fargli seguire i corsi di medicina. Ben presto, tuttavia, Berlioz si rende conto che la strada degli studi scientifici non fa per lui, e decide di lasciare i banchi della facoltà privilegiando il conservatorio: deve subire, tuttavia, l'ostracismo del padre, che ritenendo non rispettata la sua volontà priva il figlio dei mezzi economici necessari al suo soggiorno a Parigi. Per questo Hector, per trovare fondi, cerca lavoro e viene impiegato al teatro del Ginnasio Drammatico come corista.
In questo periodo compone la "Messe solennelle", mentre nel 1825 inizia la scrittura di "Les francs-juges", che viene completata l'anno successivo ma non viene mai suonata. A partire dal 1826, Hector studia composizione con il maestro Jean-Francois Le Sueur e con Anton Reicha; inoltre, invia una fuga al Prix de Rome, riconoscimento che lo Stato francese assegna ai giovani che si distinguono nel campo delle arti, ma la sua opera viene scartata immediatamente (il desiderio di vincere quel premio diventerà quasi un'ossessione per lui fino al 1830, anno in cui la sua cantata raggiungerà - finalmente - l'obiettivo).
Le ispirazioni
Nel 1827 compone l'overture "Waverley" e inizia a lavorare al Teatro Odeon insieme con l'attrice irlandese Harriet Smithson in alcune rappresentazioni shakespeariane. Infatuatosi dell'attrice, Hector Berlioz inizia a inondare la stanza d'albergo di Harriet con lettere d'amore, che confondono e addirittura terrorizzano la destinataria, che infatti, non cederà mai alla corte.
Nel 1828 Berlioz ascolta la terza e la quinta sinfonia di Beethoven al Conservatorio di Parigi, e ne rimane entusiasta; nello stesso periodo, legge per la prima volta il "Faust" di Goethe, che diventa fonte di ispirazione per "Huit scènes de Faust", che in seguito sarà trasformato ne "La damnation de Faust".
Approfondita la conoscenza con le opere di Beethoven, comincia - nel frattempo - a studiare la lingua inglese, in modo da poter leggere senza difficoltà Shakespeare; inoltre, inizia a scrivere come critico musicale. Nel 1830 Berlioz compone la "Symphonie fantastique", un lavoro che gli regalerà notorietà e fama.
Incontri importanti
Innamoratosi di Marie Moke (benché la sinfonia sia stata ispirata dalla Smithson), in questo stesso anno riesce - come detto - a vincere il Prix de Rome grazie alla cantata "Sardanapale". Dopo avere arrangiato "La Marsigliese" e composto un'overture per "La Tempesta" di Shakespeare rappresentata all'Opera di Parigi, ha modo di incontrare e conoscere Franz Liszt, con il quale intraprende una lunga e appassionata amicizia.
Il 30 dicembre del 1831, Hector lascia la Francia e parte per Roma, poiché il Prix de Rome impone che i vincitori passino due anni a studiare nella capitale italiana. Nel Belpaese ha modo di scrivere numerose opere destinate a ottenere successo.
Il soggiorno in Italia
Durante il suo soggiorno nella penisola, vive presso l'Accademia Francese di Villa Medici; rimane, tuttavia, molto deluso da Roma, che descrive come "la più stupida e prosaica delle città che conosco, senza spazio per chiunque abbia una testa o un cuore". Anche per questo motivo, cerca più volte di allontanarsene, visitando le zone circostanti: durante uno di questi viaggi ha anche l'occasione di incontrare un gruppo di Carbonari, patrioti italiani residenti in Francia desiderosi di unificare la patria. A questi anni risalgono, tra l'altro, le overture di "Re Lear", composte a Nizza, e "Rob Roy".
In seguito, Berlioz viaggia e visita Pompei, Napoli, Milano, Tivoli, Firenze, Torino e Genova; torna a Parigi nel novembre del 1832.
Il ritorno in patria
In Francia ha modo di conoscere Ernest Legouvé, di cui diventa amico, e finalmente intraprende una relazione d'amore con Harriet, nonostante le difficoltà linguistiche: lui, infatti, non capisce l'inglese parlato, mentre lei non sa assolutamente nulla di francese.
La coppia si sposa, comunque, il 3 ottobre del 1833 in una cerimonia civile celebrata all'Ambasciata Britannica: tra i testimoni c'è anche Liszt. L'anno successivo, Harriet dà alla luce il loro unico bambino, Louis.
Nei decenni successivi, la produzione musicale di Berlioz si arricchisce di nuove opere, pur tra alti e bassi e con ritmi decisamente inferiori rispetto alla gioventù. Nel marzo del 1854 Hector subisce un duro colpo per la morte di Harriet; l'anno successivo ha modo di conoscere Richard Wagner, con il quale tuttavia i rapporti si raffreddano nel giro di breve tempo. Negli ultimi anni della sua vita, Hector Berlioz viaggia anche in Russia. Morirà l'8 marzo del 1869 a Parigi, all'età di 66 anni.
Frasi di Hector Berlioz
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