Elvis Costello
Biografia • Il grande impostore
Declan Patrick MacManus è il vero nome di Elvis Costello, nato il 25 agosto del 1954 a Londra, in un ospedale di Paddington. Cantautore, compositore e grande chitarrista britannico, ha iniziato la sua carriera nell'ambito del punk, verso la fine degli anni '70, per poi sviluppare uno stile musicale particolarissimo, molto singolare e ad oggi difficile da imitare.
Si muove e si è sempre mosso tra rock, folk, country e pop, con leggere incursioni sonore nel jazz, soprattutto dal punto di vista vocale. Definendosi "Impostore", ha sempre sfuggito le catalogazioni di genere, cosa che ha giovato alla sua carriera e ai suoi innumerevoli cambi di stile. Deve il suo pseudonimo ad Elvis Presley, ovviamente, e a sua nonna, di origini italiane. Dal 2003 è sposato con la jazz singer Diana Krall, da cui ha avuto due figli gemelli.
Cresce nel solco della musica, il piccolo Declan. Suo padre è Ronald "Ross" MacManus, trombettista a propria volta, con un passato nella "Joe Loss Band". Inoltre, da solista, con lo pseudonimo di Day Costello, vanta anche una versione del brano dei Beatles "The Long and Winding Road", datata 1970, completamente in italiano, dal titolo "La lunga strada che". Sua moglie, madre del piccolo Declan, è Lillian MacManus, proprietaria di un negozio di dischi.
Dopo essersi trasferiti nel Middlesex, la coppia decide di separarsi, esattamente quando il futuro Elvis frequenta la Hounslow High School. Il ragazzo segue la madre e, all'età di sedici anni, si trasferisce con lei a Liverpool, dove si diploma. Dai genitori, Declan apprende l'amore per il pop e per la musica in genere. Ascolta di tutto, compresa la musica classica e il jazz, forte dei rifornimenti discografici del negozio della madre. Si appassiona alla voce di Frank Sinatra, ma il suo primo vero disco è "Please, Please Me" dei Beatles.
È datata 1970 la sua prima uscita in duo, con Allan Mayes, presentandosi sul palco davanti a un pubblico sotto il nome di "Rusty". Dura poco però, l'esperienza in duo e, nel 1974, il futuro Costello si trasferisce a Stag Lane, Roehampton, con Mick Kent e Malcolm Dennis, con i quali condivide una forte passione per artisti come Bob Dylan e band come i Beach Boys.
Con i suoi sodali, Declan dà vita alla band dei Flip City, che ottiene un buon riscontro in ambito cittadino, tuttavia senza durare oltre un anno.
Declan si trasforma in un artista solista, con il nome di DP Costello, in onore alla nonna paterna, come detto. Alla musica associa anche un lavoro più redditizio, avendo da badare già ad una moglie e a un figlio, prestando la propria attività come operatore informatico per Elizabeth Arden.
Alla fine del 1976, Declan legge un annuncio pubblicato dall'etichetta indipendente Stiff Records, nel quale si richiedono demo inediti. Jack Riveria, dell'etichetta, fiuta il talento dell'aspirante, acconsentendo a fargli da manager, e lo spinge a trovare un nome completamente nuovo: Elvis Costello, appunto.
Per lui, la Stiff mette a disposizione in studio una band di session men americani, i Clovers. C'è uno scarto tra lui e la band, ma il talento melodico di Costello e la sua lingua tagliente già si rivelano in brani storici, come "Less than zero", "Red shoes" e "Alison", tuttora una delle sue ballate più amate. Il 27 maggio del 1977, al London's Nashville, Elvis Costello tiene il suo primo concerto, il quale viene apprezzato molto dal pubblico, giunto lì soprattutto per vedere i Rumour, aperti, appunto, dal futuro rocker. Alla Stiff Records basta questo unico feedback: manca solo una band adatta per supportare il cantautore londinese.
Nel mese di luglio del 1977 debuttano gli Attractions di Elvis Costello. E nello stesso anno, arriva anche il disco d'esordio, "My aim is true", ben guidato dall'esperto musicista Nick Lowe e con l'arruolamento di una band costruita su misura, composta da Steve Nieve al pianoforte, Bruce Thomas al basso e Pete Thomas alla batteria.
Costello si rivela - e conferma, per quei pochi che l'hanno apprezzato in precedenza - una delle scoperte più interessanti della stagione, nonostante un genere musicale che non ha molto da spartire con le nuovissime correnti del punk britannico, nel 1977 genere praticamente sulla cresta dell'onda.
"My Aim Is True" ottiene buone recensioni, salendo nelle classifiche inglesi anche grazie a "Watching The Detectives". Costello però non si ferma, vuole andare negli USA a promuovere la sua musica e si fa ingaggiare da alcuni manager della Cbs, a Londra per cercare nuovi talenti.
Nel 1978 esce "This Year's Model", altro disco molto interessante, il quale conferma l'evoluzione dell'artista londinese, impegnato nel rinverdire il repertorio beat anni '60, sulla scia degli Stones e dei Kinks. La pubblicazione è della Radar, la nuova etichetta fondata anche dallo stesso musicista. Nello stesso anno, dopo un tour americano, alla fine di un concerto a Los Angeles, Costello si innamora della modella Bebe Buell e lascia la moglie, Mary. La relazione, tuttavia, tra scandali e paparazzate varie, non dura molto.
Il mix di generi di "Armed Forces", edito nel 1979, giova ancora di più a Costello, che con questo nuovo disco allarga il proprio sound ed entra nella top 10 statunitense. Intanto il singolo "Radio radio", proibito negli USA, spopola in Inghilterra.
Nel corso sempre del 1979, Costello e gli Attractions sono in tournée, tra l'Europa e gli USA. Elvis, preda di problemi sentimentali con la Buell e più ubriaco del solito, al termine di un concerto all'Holiday Inn, in Ohio, si scaglia in una rissa furiosa con l'entourage di Stephen Stills. Viene, forse ingiustamente, accusato di razzismo dai giornali, soprattutto per la sua reazione contro gli artisti neri americani ed è costretto a pubbliche scuse.
Con il disco del 1980, "Get Gappy" affronta temi meno arrabbiati e dosa i suoi arrangiamenti. Negli USA però, a seguito della rissa con Stills, continua l'ostracismo nei suoi confronti, e il disco, a differenza dell'Inghilterra (dove entra nella top 10), non viene praticamente considerato.
"Ten Bloody Marys And Ten How's Your Fathers" esce nel 1980 ed è la prima, intelligente antologia alla Costello, contenente bootleg e inediti, oltre a riscritture interessanti di vecchi successi.
L'anno dopo esce "In Trust", che mette insieme due anime sonore diverse, metà Bo Diddley e metà rock and roll, con echi di pulsante punk. Entra in classifica in Inghilterra, tuttavia senza strabiliare i fan.
Sempre nello stesso anno, il 1981, Costello parte con la sua band per l'"English Mud Tour", ma è solo una "scusa" per fermarsi negli USA, a Nashville, per registrare alcune cover country con l'esperto produttore Billy Sherrill. È la lavorazione di "Almost Blue", vero e proprio fulmine a ciel sereno, in pieno stile Tennessee. Un lamento country che, anche dopo decenni, divide ancora ascoltatori e appassionati, sempre indecisi se bocciarlo definitivamente o innalzarlo ad opera d'arte improvvisa.
Con "Imperial Bedroom" poi, comincia la sua cavalcata verso le grandi hit e il successo che viene consacrato definitivamente in questo decennio. Il disco esce nel 1982 ed è considerato il suo "Sgt. Pepper". Si scomodano nomi come i Beatles e Cole Porter, ma l'album vende poco. Tuttavia, il cantautore inglese è sicuro della nuova strada imboccata. "Punch The Clock", dell'anno dopo, è rigorosamente pop e ci sono, per la prima volta, dei fiati che non fanno solo da sfondo alle sue musiche. Tra questi c'è un certo Chet Baker che regala un indimenticabile assolo di tromba a uno dei suoi pezzi più memorabili, "Shipbuilding". È l'inizio, anche, di una serie di ospitate di prestigio e di collaborazioni importanti per Costello, come testimonia il disco del 1989, "Spike", nel quale c'è nientemeno che Paul McCartney, che con lui scrive, successivamente, a quattro mani, un altro brano di grande successo: "Veronica".
Si arriva così a "The Juliet letters", del 1993, realizzato con gli archi dei Brodsky Quartet. Si tratta di "pop da camera", come dirà lo stesso Costello, ennesimo capovolgimento artistico del musicista londinese. Escono tuttavia, anche nuovi dischi vintage, per così dire, con un vero e proprio ritorno al rock and roll, come "Blood and chocolate", del 1986, "Brutal youht", del 1994 , e "When I was cruel", datato 2002.
Nel frattempo scrive anche brani per nomi come Roger McGuinn, Johnny Cash e, dopo alcuni anni, per Solomon Burke, collaborando con artisti diversissimi, come il jazzista Bill Frisell e la mezzo-soprano Anne Sofie von Otter, fino all'orchestra di Charles Mingus e al leggendario Burt Bacharach. Con quest'ultimo, nel 1998, Costello incide il disco "Painted from memory", grande album in coppia.
"She" poi, canzone di Charles Aznavour riproposta alla sua maniera, diventa la colonna sonora di Hugh Grant e Julia Roberts nella commedia brillante "Notting Hill", contribuendo non poco alla popolarità dell'artista britannico.
Dopo aver ripescato brani anche del repertorio italiano, compreso quello della cantante Mina, incide per la prestigiosa Deutsche Grammophon un album di ballate, dal titolo "North", che conferma la sua poliedricità travolgente: questo accade esattamente nel 2003. Durante questa annata, particolarmente importante per lui, sposa Diana Krall, la celebre cantante jazz canadese.
Tre anni dopo, esce il doppio album live dal titolo "My flame burns blue", registrato con un'ensemble olandese, cui segue un progetto insieme con il compositore statunitense Allen Toussaint, dal titolo "The river in reverse". Nel 2008 torna al rock and roll, con "Momofuku", insieme con la sua nuova band, "Gli imposters". Ma è solo una breve incursione, come conferma il successivo "Secret, profane & sugarcane", altro omaggio al country e alla musica americana folk.
Sempre più eclettico, l'ex bad boy inglese si dà alla Tv e in America conduce un talk show televisivo dal titolo "Spectacle: Elvis Costello with...", molto lodato dalla critica. A questo disco, segue "National ransom", del 2010, sequel del precedente e sempre registrato nell'ormai "sua" Nashville.
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