Gene Wilder
Biografia • Fabbriche di sorrisi
Jerome Silberman, meglio conosciuto con il nome d'arte di Gene Wilder, nasce a Milwaukee, negli States, l'11 giugno del 1933. Attore, sceneggiatore, regista e scrittore americano, è noto al grande pubblico soprattutto per la sua celebre interpretazione di Willy Wonka nel primo, storico film diretto da Mel Stuart e tratto dal quasi omonimo libro di Roald Dahl, "Charlie e la fabbrica di cioccolato".
Il giovane Jerome, prima di scegliersi il nome per cui è diventato famoso, cresce in una famiglia di ebrei di origine russa. Suo padre si chiama William J. Silberman e sua madre Jeanne Baer. Ed è forse proprio alla donna che il futuro Gene Wilder deve la sua vocazione per la recitazione e, in modo particolare, per il genere comico. Quando ha solo otto anni infatti, intorno al 1941, alla madre viene diagnosticata una febbre reumatica. Stando al racconto del celebre attore statunitense, sarebbe stato il medico ad avergli consigliato di tenere compagnia alla madre cercando in tutti i modi di farla ridere.
Ad ogni modo, dopo un breve periodo passato in una scuola militare, la Black-Foxe, nella quale il piccolo Silberman sarebbe stato vittima di episodi di bullismo e aggressioni a sfondo sessuale a causa della sua origine ebrea, la prima esibizione davanti ad un pubblico pagante del futuro Gene Wilder arriva intorno al 1948, all'età di quindici anni. È Balthasar, il cameriere di Romeo, in un adattamento della celebre opera di William Shakespeare.
Circa undici anni più tardi, nel 1959, quando ha pressappoco ventisei anni, il giovane Jerome Silberman sceglie il nome e cognome con cui diventa famoso nell'ambito artistico, tributando il suo debito di ammirazione allo scrittore Thornton Wilder. Intanto, nel 1951 prima si diploma presso la Washington High School di Milwaukee, nel Wisconsin e poi, nel 1955, consegue la laurea all'Università dello Iowa, dove ha modo di studiare per la prima volta le tecniche attoriali e la storia del teatro. Subito dopo, decide di trasferirsi in Inghilterra, per intraprendere degli studi artistici più specifici. Viene ammesso alla "Old Vic Theatre" della scuola di Bristol, dove studia recitazione e comincia ad esibirsi con regolarità nei teatri di periferia, facendosi le ossa. Contemporaneamente, impara a tirare di scherma, scoprendosi un atleta di talento.
Il 10 settembre del 1956 viene arruolato nell'esercito. Torna negli USA e, nel novembre del 1957, apprende della morte di sua madre, causata da un cancro alle ovaie. Nello stesso periodo però, desideroso di apprendere il metodo Stanislavskij del lavoro dell'attore su se stesso, consapevole di poter raggiungere ottimi risultati in campo artistico, Wilder si scrive alla HB Studio, una scuola di recitazione. Qui apprende da didatti come Berghof e Uta Hagen e, soprattutto, lavora nella classe privata di Lee Strasberg. Inoltre, conosce l'attrice Mary Marcier, che diventa sua moglie il 22 luglio del 1960. Qualche mese dopo, viene ammesso alla Actor's Studio, la celebre scuola di arte drammatica americana.
È in questi anni che Gene Wilder fa l'incontro più importante della sua carriera professionale, quello con l'attore Mel Brooks. Nel 1963 infatti, viene scritturato come protagonista nello spettacolo teatrale "Madre Coraggio e i suoi figli", al fianco di Anne Bancroft, la quale è la fidanzata e futura moglie proprio di Mel Brooks. Questi è al lavoro su una sceneggiatura importante e promette a Wilder di considerarlo in un futuro lavoro cinematografico. Dopo alcuni anni di silenzio tra i due, Brooks mantiene la promessa e nel 1968 lo scrittura per il film "Per favore, non toccate le vecchiette" (il cui titolo originale è "The producers"), nel quale Wilder rivela tutte le sue doti comiche al fianco di Zero Mostel. L'interpretazione inoltre, gli vale la nomination all'Oscar come "miglior attore non protagonista", mentre il film si aggiudica la statuetta per la miglior sceneggiatura originale ed è considerato ormai un cult movie del cinema a stelle e strisce.
Intanto, dopo aver divorziato dalla Marcier nel 1965, due anni dopo contrae le nozze per la seconda volta, sposando Mary Schutz, esattamente il 27 ottobre del 1967. La donna ha già una figlia, Katherine, di cui Wilder si occupa come fosse il padre naturale.
Dopo un paio di pellicole non esaltanti, una delle quali, "Fate la rivoluzione senza di noi", girata a Parigi nel 1969, Gene Wilder incontra il personaggio di Willy Wonka nel celeberrimo film tratto dal racconto del grande scrittore gallese Roald Dahl. È il 1971 infatti, quando l'attore di origine russa ricopre il ruolo del protagonista nel film "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato", di Mel Stuart.
Tuttavia, nonostante dopo alcuni anni sia diventato un film di culto, inizialmente l'adattamento cinematografico della favola di Dahl non riscuote un buon successo al botteghino. Destinato alle famiglie, il film rivela una certa crudeltà che non viene apprezzata e non ha il successo che avrebbe invece meritato. Nonostante ciò, Wilder viene notato da Woody Allen il quale, l'anno dopo, lo vuole nel suo esilarante film "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)".
È il momento più interessante della sua carriera cinematografica. Nel 1974 infatti, l'attore di Milwaukee mette a segno altre due importanti performance, entrambe per la regia di Mel Brooks. La prima è "Mezzogiorno e mezzo di fuoco", in cui sostituisce l'attore malato Gig Young nel ruolo di Waco Kid, la seconda è quella in "Frankenstein Junior", il quale regala a Wilder e Brooks una nomination all'Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. I due film inoltre, escono a distanza di pochi mesi tra loro e si rivelano due successi commerciali.
In questo periodo però, l'attore si separa anche dalla sua seconda moglie, la Schutz, la quale si convince che suo marito abbia una relazione con una delle attrici del film "Frankenstein Junior", Madeline Kahn.
L'anno dopo, Gene Wilder debutta alla macchina da presa, con la commedia romantica "Il fratello di Sherlock Holmes". Nel 1976 invece, nasce la coppia comica con Richard Pryor, nel film "Wagons lits con omicidi". L'anno dopo, attratto dalla cabina di regia, prova a mettere la firma su un film d'autore, "Il più grande amatore del mondo", ispirata a "Lo sceicco bianco" di Federico Fellini. Il lavoro però, si rivela un insuccesso. Nel 1979 si rifà lavorando per il regista Robert Aldrich nella commedia "Scusi, dov'è il West?", recitando al fianco dell'emergente Harrison Ford.
Gli anni '80 sono altalenanti per l'attore di Milwaukee, caratterizzati da grandi successi di pubblico come quelli ottenuti in coppia con Pryor e alcuni flop clamorosi, bocciati soprattutto dalla critica. In questo periodo inoltre, lavorando al film "Hanky Panky", Wilder si innamora della sua terza moglie, Gilda Radner, che sposa il 14 settembre del 1984. La donna muore nel maggio del 1989, anche lei di cancro, come la madre dell'attore.
Per quanto riguarda la sua vita artistica, è importante l'incontro con il regista Sidney Poitier, il quale convince Wilder e Pryor a fare un nuovo film insieme. Esce "Nessuno ci può fermare", che si rivela un successo, a cui segue "Hanky Panky - Fuga per due", del 1982. Due anni dopo, l'attore di origine russa dirige il suo terzo film, "La signora in rosso": un successo di pubblico ma non di critica. Con "Luna di miele stregata", del 1986, arriva anche la sua quarta e ultima regia, che resta di fatto un insuccesso sotto ogni punto di vista.
Tre anni dopo, nel 1989, la casa di produzione TriStar Pictures vuole riportare in auge la coppia Wilder-Pryor. Il risultato è "Non guardarmi non ti sento", l'ultimo grande successo commerciale dell'ex Willy Wonka. Dopo il deludente sequel "Non dirmelo... non ci credo", negli anni '90 Wilder si dedica al teatro e ad alcune serie televisive, come quella pluripremiata di "Alice's in wonderland", del 1999. Vince un Emmy infine, comparendo nella sit-com "Will e Grace", rivestendo i panni di Mr. Stein.
Gli ultimi anni della sua vita artistica sono dedicati alla scrittura. Dopo le sue memorie, raccolte sotto il titolo di "Baciami come uno sconosciuto", del 2005, scrive due romanzi, "La mia puttana francese" e "The woman who wouldn't", rispettivamente del 2007 e del 2008. Nel 2010 pubblica una raccolta di storie intitolata "What is This Thing Called Love?".
Gene Wilder muore all'età di 83 anni il 29 agosto 2016 a Stamford (Connecticut) a causa di complicanze dovute all'Alzheimer.
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