Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi

Biografia Eroe dei due mondi

Giuseppe Garibaldi nasce a Nizza il 4 luglio 1807. Carattere irrequieto e desideroso di avventura, già da giovanissimo si imbarca come marinaio per intraprendere la vita sul mare.

Nel 1832, appena venticinquenne è capitano di un mercantile e nello stesso periodo inizia ad avvicinarsi ai movimenti patriottici europei ed italiani (come, ad esempio quello mazziniano della "Giovine Italia"), e ad abbracciarne gli ideali di libertà ed indipendenza.

Nel 1836 sbarca a Rio de Janeiro e da qui inizia il periodo, che durerà fino al 1848, in cui si impegnerà in varie imprese di guerra in America Latina.

Combatte in Brasile e in Uruguay ed accumula una grande esperienza nelle tattiche della guerriglia basate sul movimento e sulle azioni a sorpresa. Questa esperienza avrà un grande valore per la formazione di Giuseppe Garibaldi sia come condottiero di uomini sia come tattico imprevedibile.

Nel 1848 torna in Italia dove sono scoppiati i moti di indipendenza, che vedranno le celebri Cinque Giornate di Milano. Nel 1849 partecipa alla difesa della Repubblica Romana insieme a Mazzini, Pisacane, Mameli e Manara, ed è l'anima delle forze repubblicane durante i combattimenti contro i francesi alleati di Papa Pio IX. Purtroppo i repubblicani devono cedere alla preponderanza delle forze nemiche e Garibaldi il 2 Luglio 1849 deve abbandonare Roma.

Di qui, passando per vie pericolosissime lungo le quali perde molti compagni fedeli, tra i quali l'adorata moglie Anita, riesce a raggiungere il territorio del Regno di Sardegna.

Inizia quindi un periodo di vagabondaggio per il mondo, per lo più via mare, che lo porta infine nel 1857 a Caprera.

Garibaldi tuttavia non abbandona gli ideali unitari e nel 1858-1859 si incontra con Cavour e Vittorio Emanuele, che lo autorizzano a costituire un corpo di volontari, corpo che fu denominato "Cacciatori delle Alpi" e al cui comando fu posto lo stesso Garibaldi.

Partecipa alla Seconda Guerra di Indipendenza cogliendo vari successi ma l'armistizio di Villafranca interrompe le sue operazioni e dei suoi Cacciatori.

Nel 1860 Giuseppe Garibaldi è promotore e capo della spedizione dei Mille; salpa da Quarto(GE) il 6 maggio 1860 e sbarca a Marsala cinque giorni dopo. Da Marsala inizia la sua marcia trionfale; batte i Borboni a Calatafimi, giunge a Milazzo, prende Palermo, Messina, Siracusa e libera completamente la Sicilia.

Il 19 agosto sbarca in Calabria e, muovendosi molto rapidamente, getta lo scompiglio nelle file borboniche, conquista Reggio, Cosenza, Salerno; il 7 settembre entra a Napoli, abbandonata dal re Francesco II ed infine sconfigge definitivamente i borbonici sul Volturno.

I1 26 ottobre Garibaldi si incontra a Vairano con Vittorio Emanuele II e depone nelle sue mani i territori conquistati: si ritira quindi nuovamente a Caprera, sempre pronto per combattere per gli ideali nazionali.

Nel 1862 si mette alla testa di una spedizione di volontari al fine di liberare Roma dal governo papalino, ma l'impresa è osteggiata dai Piemontesi dai quali viene fermato il 29 agosto 1862 ad Aspromonte.

Imprigionato e poi liberato ripara nuovamente su Caprera, pur rimanendo in contatto con i movimenti patriottici che agiscono in Europa.

Nel 1866 partecipa alla Terza Guerra di Indipendenza al comando di Reparti Volontari. Opera nel Trentino e qui coglie la vittoria di Bezzecca (21 luglio 1866) ma, nonostante la situazione favorevole in cui si era posto nei confronti degli austriaci, Garibaldi deve sgomberare il territorio Trentino dietro ordine dei Piemontesi, al cui dispaccio risponde con quel "Obbedisco", rimasto famoso.

Nel 1867 è nuovamente a capo di una spedizione che mira alla liberazione di Roma, ma il tentativo fallisce con la sconfitta delle forze garibaldine a Mentana per mano dei Franco-Pontifici.

Nel 1871 partecipa alla sua ultima impresa bellica combattendo per i francesi nella guerra Franco-Prussiana dove, sebbene riesca a cogliere alcuni successi, nulla può per evitare la sconfitta finale della Francia.

Torna infine a Caprera, dove passerà gli ultimi anni e dove si spegnerà il 2 giugno 1882.

Frasi di Giuseppe Garibaldi

3 fotografie

Foto e immagini di Giuseppe Garibaldi

Commenti

Giovedì 15 settembre 2011 23:18:43

Sabato parto per la Danimarca e pensavo di rispondere al mio ritorno, ma chiamato in causa mi faccio avanti partendo dalle domande del 5 Sett.
DOMANDA: chi di voi due si sente più italiano?
Non posso rispondere, ogn’uno sa di se e… Un sentimento non si misura con un termometro come la febbre è una cosa che ciascuno di noi porta dentro, sente, somatizza. Ho corso tanti anni in bicicletta soprattutto in Francia e li, gli emigranti italiani (che dovrebbero averne, ben donde contro l’Italia) mi hanno fatto sentire, in quei momenti, più italiano. Quando ho vinto una tappa pirenaica mi hanno accolto 2000 italiani con le lacrime agli occhi! Mi hanno detto “questa tua vittoria ci consente di alzare la testa per un anno verso questi francesi”. Chi si sente più italiano?
DOMANDA: Ha senso sentirsi italiani odiando un`altro italiano soltanto perchè lui ha un`altra percezione della propria storia?
Non mi sento di “odiare” nessuno, meno che mai chi la pensa diversamente da me. A Voltaire hanno attribuito la frase:
«Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire»
Non condivido Francesco, ma mai lo potrei odiare per un’idea diversa. I siti da lui suggeriti li ho visitati tutti, ma la penso in maniera diversa da lui, sulla guerra, l’unità d’Italia, Garibaldi.
Ho visitato anche altri siti You Tube sulle accuse fatti a Generali stragisti quali Enrico Cialdini ecc. a parte quello che ho udito, che ritengo risibile (tipo “Cialdini è stato il più grande criminale della storia…”, mai sentito parlare di un certo “Adolfo” e “Giuseppe” uno in Germania l’altro nell’URSS?), ti

riderei, se non ci fossero migliaia di morti in mezzo. Sulla guerra e le guerre di ogni epoca rimango della mia idea, non vuoi i morti, le vittime innocenti ecc. ecc.? Non facciamo la guerra!
In ogni guerra ci sono vittime innocenti, donne e bambine violentate, fucilazioni sommarie, donne incinte sventrate e feti gettai in aria e i soldati che ci sparavano (Marzabotto), le violenze fatte dagli italiani in Libia, Somalia, Eritrea, Abissinia, Yugoslavia, Grecia, Albani, LE FOIBE FATTE DAGLI ITALIANI !!! Non ci dimentichiamo che siamo stati tutti fascisti !!! ecc. è stato fatto quello che i nazisti hanno fatto a noi in Italia (You Tube Fascist Legacy della BBC acquistato e censurata dalla RAI). Non condivido il teorema che Garibaldi era un “Pirata/Brigante/Bandito/ecc. perché ha fatto quello che succedeva e succede in tutte le guerre. Il CRIMINE VERO di Garibaldi è un altro ha vinto la guerra della “Spedizione dei mille” e ha fatto l’Unità d’Italia. Ecco il vero Brigantaggio di Garibaldi. Altro che cannoni caricati a salve (cannoni che dopo la prima salva tutti si sarebbero accorti che erano a salve. Sai che casino, sai cosa avrebbero fatto i commilitoni dei cannonieri agli stessi). Per il resto ritengo che non vi erano altri mezzi. Mali estremi, estremi rimedi. Oppure divisione dell’Italia. Non ci sono mezzi termini.

DOMANDA:Qual'è la influenza degli eventi di quegli anni sulla situazione attuale dell`Italia?
Quello che dice Francesco, non lo posso ne negare ne biasimare, aggiungerei che per anni abbiamo pagato i dipendenti della FIAT con i soldi pubblici.
Che i Borbone avessero monete in ora e i Savoia in carta straccia… d’accordo, che i Borbone dal 1800 al 1848 hanno subito quattro moti rivoluzionari è vero, la Sicilia visse per sedici mesi come stato indipendente è storia, che l'esercito borbonico riprese con la violenza il pieno controllo dell'isola il 15 maggio 1849 è scritto nei libri e nelle cronache.
Come? Ho scritto che l'esercito borbonico riprese con la violenza il pieno controllo dell'isola il 15 maggio 1849?!
Ma non era Garibaldi il Bandito criminale assassino? (vedi Wikipedia).
Scusa Francesco, ma non puoi provocarmi!!! Io la storia la conosco, non la suppongo!!!
Garibaldi ha fatto l'unità d'Italia ed oggi sono passati 150 anni.

Giovedì 15 settembre 2011 15:09:49

Caro Francesco
mi dispiace se dal mio ultimo scritto si abbia potuto intravvedere un qualche mio preconcetto riguardante il sentirti o no italiano. Era soltanto la mia curiosità nel farti affermare cio che senti.
Ugualmente mi interesserebbe sentere anche il parere di Benedetto a proposito per tentare di avvicinare chi dovrebbe avere gli stessi obiettivi anche avendo opinioni disuguali.
Il mio scriverti ancora è proprio dettato dalla convinzione che sto interlquendo con te che reputo italiano in quanto ti preoccupi delle realtà tremendamente maldestre in cui si trova la nostra amata Italia.
Ciò che da lontano non si riesce ad intendere perché il popolo(la massa) italiano ha perso le cognizioni aritmetiche più elementari. Sembra che non sappiano più immaginare quanto fa uno più uno. Tutti i grandi uomini che avevano scoperto ed apertamente denunciato gli intrecci fra la malavita ed il potere politico ad alto livello sono stati eliminati fisicamente. Nessuno dei rappresentanti del potere politico ad alto livello fu ne processato e neanche condannato. Ci sono organizzazioni occulte conosciute come P2, P3, P4 acc. Si conoscono i nomi degli aderenti, tutti indistintamente si trovano in cariche politiche di alto livello.
Socrate penso che a questi signori avrebbe detto: "imparate ad essere uomini prima di prendere un incarico alla guida di uomini! imparate a conoscere voi stessi prima di prendere delle decisioni che dovrebbero servire ad altri"
Un caro saluto Giovanni

Giovedì 15 settembre 2011 03:34:43

Caro amico, quello che non ho ben spiegato è che vorrei considerarmi italiano, nonostante tutte le brutture di questi signori che sono stati assurti agli onori della patria, ma i fatti ci fanno sentire diversi. Una volta c'erano le colonie, le avevano la Francia, il Belgio, l'Inghilterra, ecc. Eliminate le colonie, lo stato sabaudo ha pensato a crearsene una, questa colonia non poteva chiamarla duosiciliana ed allora ha finto che fosse anche lei Italia, infatti furono smantellate le industrie meridionali e portate al nord, parliamo di quella di Pietrarsa o di Mongiana, le industri tessili e in ordine di tempo quella automobilistica, infatti era nata a Napoli nel 1903 la SIA Darrac, dato ch'era il futuro dell'Italia, fu portata al Portello a Milano e gli si diede nome ALFA. L'alfa dopo pochi anni era sull'orlo del fallimento e allora si pensò bene di appropriarsi di un'altra industria, quella dell'Ingegnere Angelo Romeo, così nacque LAFA ROMEO. Ma veniamo ai giorni nostri(mi limiterò ad un solo esempio, ma potrei elencarli tanti). Il carburante in meridione costa 10 centesimi in più del settentrione, si potrebbe pensare che ciò è dovuto ai trasporti, niente di più falso, le raffinerie (che inquinano) sono tutte al sud. Vorrei sentirmi Italiano, ma sono coscente che sono solo un colono. Se invece lei è convinto del contrario, io la rispetterò, ma non pretenda da me altro.

Lunedì 5 settembre 2011 10:55:02

Ringrazio sia Francesco che Benedetto per i loro commenti.
È ovvio che è impresa quasi impossibile avvicinare due opinioni così contrapposte. Io però tenterò di analizzare quali potrebbero essere i punti di comune accordo anche perchè sono proprio queste contrapposizioni, sotto un certo aspetto radicali, che rendono il processo di unificazione dell`Italia così difficile.
Mi pare che Benedetto anche ammettendo che ci siano stati commessi degli errori da parte dei garibaldini ed in specialmodo da Garibaldi non lo definisce nè Bandito(Bandito sotto l`aspetto negativo della parola) e neanche calcolatore cioè colui che avrebbe pianificao con gli inglesi l`unione dell`Italia sotto il dominio del rè Vittorio Emanuele in cambio di vantaggi personali.
Comunque lui è grato a Garibaldi per l`unificazione dell`Italia, dando a lui un valore probabilmente eccessivo.
Francesco invece non lascia dubbi che Garibaldi con i suoi Garibaldini siano stati dei Banditi. La parola banditi viene anche usata per definire gli oppositori agli occupanti oppressori, ai quali cosiddetti "banditi" gli si poteva anche affibbiare tranquillamente la definizione "patrioti". Ciò che nelle affermazioni di Francesco mi sfugge è quali sarebbero dovuto essere le azioni da compiere in quei periodi per unificare l`Italia oppure se lui crede che sarebbe stato meglio lasciare tutto come era, avendo un`Italia a pezzi e dove ogni straniero avrebbe potuto continuare a regnare come avrebbe voluto, abbandonando l`idea di sovranità e di autogestione.
Le mia domande ai due contraenti sono:
chi di voi due si sente più italiano?
Ha senso sentirsi italiani odiando un`altro italiano soltanto perchè lui ha un`altra percezione della propria storia?
Quale è la influenza degli eventi di quegli anni sulla situazione attuale dell`Italia?
Se ho scritto qualcosa di errato o di offensivo vi prego gentilmente di correggermi.
Un caro saluto
Giovanni

Domenica 4 settembre 2011 14:24:41

Egreg. dott. Giovanni e per conoscenza al sig. Benedetto.
Purtroppo, quello che a Lei è accaduto in Puglia, accade intutte le regioni italiane, guardare Penati in Lombardia, ma parliamo di Garibaldi e lasciamo perdere òe guerre egizie di 5000 anni addietro. Quello che ho scritto su Garibaldi e su i suoi mille è documentato, mi dispiace che Lei non sia capace d'entrare in facebook, con piacere le farei vedere le copie di quello che ho affermato, e se non bastasse, è robba di qualche giorno fa, il Sindaco di Reggio Emilia, ha fatto rimuovere la statua del generale Cialdini ch'era originario del luogo e ha chiesto pubblicamente perdono ai meridionali, la stessa cosa ha fatto il Sindaco di Vicenza che si è recato a Pontelandolfo a deporre una lapide e a chiedere perdono. Che il figlio di Garibaldi, Riciotti, ha combattuto contro il padre e che habbia lasciato un'ampia documentazione delle malefatte dei garibaldini, è un altro dato di fatto. Certo che ai vari sig. Benedetto, non resta altro da dire che la storia è controversa, se poi lui, come dice, è uno studioso di storia, andasse a farsi le svariate ricerche e solo successivamente dovrebbe esprimere un parere.

Domenica 4 settembre 2011 12:01:46

Ill.mo Dr. Giovanni,
ho letto il suo testo, compresa l’interessante biografia personale. Non mi stupisco del fatto.
Non sono uno storico, ma solo un grande appassionato di storia, sopra tutto quella romana.
Le informazioni: pro e contro, Garibaldi le ho trovate su internet, ivi compresi i siti suggeriti da Francesco e alti. Ovviamente nessun sito è attendibile al 100%, in ciascuno di essi è rappresentata un’opinione. Il mio motto è “La storia la scrive chi vince” (fatta eccezione per gli ebrei, che scrivevano anche dello sconfitte, perché non perdevano mai per loro incapacità o per errori commessi, ma venivano puniti da Dio per i loro peccati), e aggiungo, che anche chi perde cerca in seguito di scrivere la propria versione e dire la propria verità (nella storia antica basta leggere della battaglia di KADESH (Qadesh), fra Ramses II faraone egiziano e Muwatalli re ittita. La vittoria secondo il seguito degli eventi, andò agli Ittiti, ma Ramses si dichiarò grande vincitore ed entrambi scrissero la loro grande vittoria. Chi ha vinto realmente?).
Rispondo alle sue 2 domande con una mia personale interpretazione:
la prima (cosa avrebbe dovuto fare in quei periodi un patriota vedendo la usurpazione e il dominio straniero in Italia) = avrebbe dovuto fare quello che ha fatto Garibaldi. L’unico problema è che di Garibaldi ne abbiamo avuto uno soltanto, però è bastato.
La seconda (perché in quel periodo tutte le nazioni conquistatrici di terre lontane si interessavano all’Italia intromettendosi negli eventi che avrebbero dovuto riguardare soltanto il popolo italiano) = basta leggere la seconda strofa dell’inno d’Italia (sa quello troppo retorico….. pomposo….. con parole arcaiche….. con frasi ottocentesche….., sembra quasi scritto da un ragazzo morto a 22 anni, che combatteva per fare l’unità d’Italia, magari ci credeva anche, e forse lo ha scritto a metà dell’ottocento).
La frase è: Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi. Eravamo delle ottime prede da sbranare.
Questa è solo una mia opinione, non ho pretese di verità, le mie opinioni le può leggete nelle dichiarazioni che troverà sotto.
Rimango a disposizione per confronti epistolari.
Di nuovo complimenti per il suo vissuto.
Buona giornata a tutti i lettori.
Benedetto

Giovedì 1 settembre 2011 10:33:54

Caro Francesco
Ti ringrazio per il tuo commento.
Malorosamente non ho ancora capito come funziona facebook perciò continuo a contattarti tramite questo strumento. Le cose che tu hai citato fanno percepire da un lato che la storia ufficiale fu scritta sotto l`ottica dei piemontesi, ma dall`altro lato penso che si da la colpa di eventi deplorevoli a chi probabilmente non lo fece al fine soltanto di trarre un utile personale ma probabilmente mosso anche da una voglia di unificare l`Italia. Scrivendo questo non voglio assolutamente giustificare i due aspetti negativi di questo tratto storico dell`Italia ma cercare di capire perchè noi Italiani accettiamo la ipotesi che chi ci ha occupato il solo fatto che probabilmente ci abbiano governanto bene abbia avuto la legittimità a continuare ad occuparci. Che per raggiungere la unione dell`Italia ci siano stati fatti errori gravi mi sembra che su questo non ci sia alcun dubbio da parte mia.
Mi faccio però diverse domande:
Cosa avrebbe dovuto fare in quei periodi un patriota vedendo la usurpazione ed il dominio straniero nelle diverse regioni d`Italia?
Perchè in quel periodo tutte le nazioni conquistatrici di terre lontane si interessavano all`Italia intromettendosi negli eventi che avrebbero dovuto riguardare soltanto il popolo italiano?
Penso che uno dei nostri mali maggiori sia proprio quello di volerci confrontare sempre con due mali contrapposti: gli uni da una parte (male 1) e gli altri dall`altra (male 2) al posto di creare un bene comune, che faccia bene a tutti noi italiani
Perchè ancora oggi noi siamo ancora divisi nell`appoggiare uno dei due mali opposti?
Io sono stato costretto all`età di 15 anni nel 1961ad espatriare in Svizzera con la mia famiglia. Dopo aver fatto diversi lavori manuali ho continuato gli studi prima per corrispondenza per poi laurearmi in ingegneria meccanica ed elettronica al politecnico di Zurigo. (Mi rendo conto che ciò che sto scrivendo sembra lontano dal tema in discussione. Ma penso che possa aiutare a stimulare il pensiero sotto un punto di vista di chi pur amando l`Italia anche dopo aver deciso di abbandonare la Svizzera non é riuscito a ritornare nella amata Italia). Ora dopo la morte tragica di mia moglie 14 anni fa, da ca. 3 anni mi sono trasferito in Brasile dove ho trovato un ambiente alquanto gradevole e molto vicino al nostro modo di vivere.
Il motivo principale per non aver preferito l`Italia lo posso spiegare descrivedo queste realtà:
Ca. 10 anni fà insieme con due miei soci imprenditori avevamo programmato la creazione di una struttura produttiva in Puglia, la mia regione nativa. Avevamo lavorato su questo progetto per oltre 2 anni.
Avevamo avuto anche l`appoggio dell`amministrazione locale.
Dopo che avevamo fatto diversi accori con le alte autorità locali come Sindaco, assessori e così via, invito i miei soci in Puglia per la formazione della società e la compra del terreno da edificare.
Noi ci presentiamo come concordato in comune per salutare le autorità locali. Veniamo informati che tutta la giunta comunale era stata dimessa e la maggiorparte delle persone con le quali avevo avuto rapporti erano agli arresti domiciliari. Da sottolineare che questo accadeva una settimana dopo aver concordato il nostro incontro. Di tutti i nostri accordi non solo non esisteva nessuna traccia in comune, ma la nuova gestione commissariante non si degnò neanche di accoglierci per poter avere un chiarimento.
Questo evento sì uccise la mia voglia di creare qualcosa in Italia, ma l`Italia poteva almeno divenire il luogo dove io avrei potuto continuare vivere dato che mi trovavo già in ottima autonomia finanziaria. Anche questa possibilità sono stato costretto a scartare perché tra i miei amici e parenti non ho trovato uno con il quale abbia potuto fare un discorso libero da preconcetti.
Se io affermo che Berlusconi ha fatto male a depenalizzare il falso in Bilancio, perche offre all`industriale malintenzionato di poter liberamente manipolare il valore delle proprie azioni a discapito dei piccoli azionisti(risparmiatori), l`amico pro Berlusconi lo discolpa argomentando che altri capi di governo anno fatto di peggio. Questo mi fù detto da un mio amico, compagno di scuola, divennuto giudice. Allora io alla sua affermazione risposi che quando io ammazzerò un uomo vorrei essere giudicato da lui. Lui mi disse quasi indignato:"Vedi Giovanni che anche se tu mi sei caro la mia condanna per un reato così grave sarà comunque dettata soltanto dalla mia voglia di applicare la legge) Io replicai che per me sarebbe stato semplice discolparmi perche mi sarei difeso usando proprio il suo metodo di difesa, affermando che Itler fece ammazzare molte più persone di me. Lui rimase pensieroso ma cambiò argomento.
Quando affermo che non mi sembra che la opposizione non fa politica ma soltanto antipolitica salvaguardando particolarmente i prori interessi, vengo accusato di essere un cosiddetto Berlusconiano.
Perciò come vedi caro Francesco il dilemma italiano si ripete e penso che persevererà fino a quando non si incominci a volersi confrontare avendo come obiettivo il bene comune.
Cosa ne pensi?

Giovedì 1 settembre 2011 01:09:54

Per chi vuol saperne di più, può contattarmi su Facebook: Francesco Netti, Milano. Comunque aggiungo qualche pennellata. Dichiarazione di Giuseppe Garibaldi pronunciata al parlamento di Torino il 05 dicembre 1861: "I mille tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni, con radici geneologiche nel letamaio della violenza e del delitto". Poi aggiungo uno stralcio tratto da una lettera scritta dal Garibaldi ad Adelaide Cairoli nel 1868. "Gli oltraggi subiti dalle popolazioni Meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell'Italia Meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendo colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio".
Poi in una trasmissione di Porta a Porta di qualche mese fa,la discendente diretta di Garibaldi dichiarò che il figlio del Generale, Riciotti, vedendo le malefatte del padre e dei mille, si arruolò con i così detti Briganti, Briganti che altro non erano che patrioti del Regno Borbonico e che furono steminati nei Lager di Fenestrelle sullo Stelvio. Essa ha dichiarato di essere in possesso di tutta la documentazione. Per quanto riguarda l'ignoranza e l'analfabetismo della popolazione Meridionale, voglio ricordare che Ferdinando II di Borbone, istituì l'istruzione obbligatoria, primo capo di stato al mondo a farlo; e per quanto riguarda i dati del giornale La Repubblica, esso ha accomunato il Meridione con la Sardegna, ma se la Sardegna faceva parte del Piemonte. Infine, il Regno delle Due Sicilie, aveva le monete in oro e argento mentre quelle del Piemonte erano in carta straccia. Con l'occupazione del Meridione si costituì il tesoro italiano, esso fu di 668 milioni, di questi 668 milioni, 443 erano del Regno delle Due Sicilie, la rimanenza era di tutti gli altri stati italiani messi insieme. Il Piemonte a quell'epoca aveva un debito publico di oltre un miliardo ed era sull'orlo della bancarotta. Tutte le grandi industrie erano nel Regno delle Due Sicilie e ci sono centinaia di primati italiani, europei e mondiali. Per finire, se non volete contattarmi su Facebook, ma volete saperne di più, cercate: Lager Fenestrelle.

Martedì 30 agosto 2011 15:22:16

Dopo aver letto la biografia di Garibaldi e tutti i commenti scritti dai diversi lettori mi trovo in uno stato confusionale che mi spinge a scrivere questo mio commento, non per dare una mia opinione ma bensi per tentare di formarmene una che sia, per quanto difficile, rispettosa della possibile verità.
Le due ipotesi risultanti dai commenti scritti sono estremamente contradditori e mi sembrano scritti da pensatori dell`antica Grecia (sofisti), i quali erano in grado di convincerti di tutto e quasi simultaneamente del contrario di tutto.
A me invece interessano non le opinioni ma i fatti oggettivamente documentati. Mi piacerebbe iniziare un lavoro di analisi con voi che mi sembrate essere a conoscenza di tali documenti, per poter insieme formulare una nuova ipotesi di verità che possa finalmente iniziare ad unire chi teoricamente dovrebbero considerarsi uniti(italiani)ma difatto non lo sembrano.
Perciò sarò grato a chiunque mi possa(voglia) fornire fonti storiche attendibili su questo argomento.
Ringraziandovi anticipatamente
Un italiano Giovanni

Sabato 21 maggio 2011 00:59:36

Mentre scrivevo il mio ultimo commento, è apparso in TV il signor ABORRRRO con 4 R, il classico siculo che giunto a Torino e essendo coscente di essere un perdente, si è identificato come tifoso di una squadra a quei tempi vincente, così sentendosi in auge e vestendosi in modo staravagante si identificava. Attualmente che la Juve è perdente e lo sarà per tantissimi anni, cosa farà!? Poveretto più di qualche ospitata in TV non riesce a fare e forse s'inventerà un'altro ABORRRRO.

Sabato 21 maggio 2011 00:22:05

Mi dispiace tantissimo se qualcuno si è sentito offeso dalle mie dichiarazioni, ciò non toglie che Garibaldi era un bandito, che il Piemonte era un guerrafondaio e per quello si e stracaricato di debiti e per sopravvivere ha regalato Nizza ai francesi e che tanti meridionali dopo due giorni che sono al nord, rinnegano il sud. Quello che scrivo è tratto dagli archivi militari storici, andateveli a studiare e poi ne riparliamo. Se siete capaci, contestatemi questo episodio: A Torino hanno aperto il museo Lombroso, ci sono le teste di tutti i (briganti) dell'epoca, c'è anche quella di Angelina Romano, aveva nove anni e fu fucilata dal vostro eroe, Generale Quintini, con lei furono fucilati anche la nonna, Anna Catalano di 50 anni, un sacerdote, Don Benedetto Palermo di 43 anni e due altri loro parenti di 70 anni, Antronio Corona e Angelo Calamia. tutto ciò avvenne a Castellamare del Golfo in provicia di Trapani il 02 gennaio 1862 (tenete presente che all'epoca i 70 anni, possono essere paragonati agli oltre 100 anni di oggi). Vi faccio un applauso e vi chiedo scusa se vi edotto sui fatti.

Venerdì 20 maggio 2011 19:34:50

Allora:sono nato a Roma e ci vivo da sempre, ma i miei erano entrambi di Napoli, città che conosco molto bene e che amo moltissimo, come amo tutto il sud per conoscenza diretta e per amici o parenti. Tifo Roma da quando avevo 8 anni. Non amo affatto i leghisti, li ritengo ignoranti per cultura e bottegai per politica. Ciononostante amo ed apprezzo moltissimo tutto il patrimonio artistico, storico ed economico del Nord come quello di tutta l'Italia. I dati sull'analfabetismo sono indicati in documenti ufficiali dell'epoca (sono stati anche pubblicati recentemente da La Repubblica). Io amo tutto il mio Paese, ma non sopporto atteggiamenti palesemente faziosi che ricorrono a false documentazioni predisposte ad arte da chi vuole dividere ciò che i nostri avi hanno con passione e a prezzo della vita conquistato faticosamente al fine di ricostituire quell'Italia che tutti i nostri migliori geni dell'arte e della cultura, in ogni tempo, considerato viva e reale (da Dante fino a Leopardi, tanto per citare "qualcuno")Italia che ebbe la sua prima vera origine storica e culturale unificata grazie ai Romani nel pieno dell'epoca classica. Penso che ci siamo detti tutto, grazie a Dio il nostro Garibaldi non ha bisogno dell'apprezzamento di chi sa solo meschinamente odiare, gli basta quello ben vivo in tutto il mondo.

Venerdì 20 maggio 2011 14:07:04

"Caro" Francesco, hai un modo molto offensivo di scrivere, e la cosa la dice lunga anche sulle tue presunte verità. Parli come se tu avessi la verità in bocca, e in bocca hai molte affermazione di cattivo gusto.
Metti in dubbio perfino le origini delle persone e le loro conoscenze e idee calcistiche... come se un napoletano non potesse tifare per una squadra del nord.
Se queste tue affermazioni, sono pari alle tue verità e conoscenze, rimango sicuro delle mie.
Nessuno ha verità in bocca e te eri presente esattamente quanto me.
Quello che sai è quello che hai letto e te hai scelto una linea di pensiero, ma non è necessariamente quella vera o quella giusta. Nel frattempo impara a non offendere chi la pensa diversamente da te.
Cordialmente.....

Giovedì 19 maggio 2011 21:56:49

Maurizio, dimenticavo di dirti, e certamente non ci crederai e non ci crederei forse neanche io. Io sono nato Schio (Vi), ma ho vissuto per molti anni a Napoli e ho imparato ad amarla, anche con tutte le sue magagne. E' facile amare chi è perfetto. Il cognome di mia madre è: Pozzan, mentre mio padre è di Croscavallo (To)

Giovedì 19 maggio 2011 21:37:14

Maurizio, chiedo venia, avevo scritto FedericoII invece che FerdinandoII. Errata corrige.

Giovedì 19 maggio 2011 21:23:37

Egreg. Maurizio, che tu habbia sangue partenopeo, ho i miei dubbi, a menchè tu non sei come quei meridionali che dopo due giorni che vengono a Milano dicono: mlanese sugno. L'anlfetismo meridionale dove l'hai letto, forse sui libri piemontesi e come ciliegina sulla torta, credo che tu sia anche tifoso della juventus. Informati bene prima di scriverecavolate.

Giovedì 19 maggio 2011 17:01:28

Certo, nessuno nega la grande capacità di inventiva dei meridionali a livello individuale, ma, a parte che tra Federico II e gli ultimi Borbone son passati seicento anni (e i dati sull'analfabetismo sono dati ufficiali presenti nei documenti dello Stato), il problema sta nel fatto che quelle iniziative industriali non portavano alcun beneficio alla massa della popolazione, rimasta distante come ancora oggi lo è: non si può negare che le Sud non c'era stato uno sviluppo della classe media borghese come era avvenuto nel Nord, magari per una più equilibrata distribuzione delle proprietà fondiaria mentre nel meridione permaneva il latifondo. La scarsezza di mezzi del Piemonte non può forse addebitarsi al pesante sforzo sostenuto in ben tre guerre di indipendenza, mentre i Borbone pensavano a perseguitare i patrioti? Non sono un nordista, ho sangue interamente partenopeo nelle vene, ma non riesco a condividere neanche un po' le Vostre posizioni.

Lunedì 16 maggio 2011 15:19:37

Egreg. Maurizio, certo è vero che il fanatismo rende ciechi, ma io ti riporto dei fatti incontestabili. Sapra certamente che la prima ferrovia è nata nel Regno, che la prima nave in ferro usciva dai cantieri di Castellamare di Stabia, che la fabbrica tessile più grande del mondo era quella di S.Leucio, che l'alfa romeo era nata a Napoli come S.I.A. Darrac e che l'Ingegner Romeo era napoletano e aveva un'altra fabbrica di auto, sempre a Napoli. Forse non sai che Federico|| fu il primo Re a istituire l'istruzione obbligatoria (basta informarsi), quella dell'analfabetismo sono le storie raccontate per giustificare le nefandezze. Forse non sai che attualmente il 70% delle ferrovie meridionali sono a binario unico e che molte risalgono ancora all'epoca dei Borbone. Tu mi dai del fanatico, ma prima di farlo, ti consiglierei di documentarti, ah dimenticavo; la moneta del Regno era in oro e argento, le altre erano di carta straccia e ci volevano 11,75 lire piemontesi per acquistare 1 lira borbonica. Ancora una cosa e poi ti saluto: Il Piemonte aveva a quell'epoca un debito pubblico di 1 miliardo ed era sull'orlo del fallimento, mentre sia in Piemonte che nel LombardoVeneto, non c'erano industrie. Quese cose sono tutte controllabili.

Lunedì 16 maggio 2011 10:41:55

Il fanatismo rende ciechi. Sia al nord come al sud. Mi piacerebbe soltanto che mi spiegaste come mai con tutta quella ricchezza il popolo meridionale moriva di fame ed era al 98% analfabeta. Garibaldi avrebbe attuato la riforma agraria ma glielo impedirono i Piemontesi che vollero favorire la vecchia classe dirigente e proprietaria borbonica che ha reso possibile proprio tutti gli eccidi di cui parlate. Ed è la stessa, vostra classe dirigente che rende possibile e favorisce la camorra e la mafia. Chi è causa del suo mal pianga se stesso e non s'inventi alibi e giustificazioni.

Domenica 15 maggio 2011 12:34:11

Egreg. Benedetto, si è vero, ho scritto pirata invece di corsaro e mi correggo. Per quanto riguarda il resto ci sarebbe tanto da dire, se sei convinto ce poco più di mille conquistarono la Sicilia, credi anche che ti ha portato la cicogna o ti ha partorito tuo padre piuttosto che tua madre. Ai siciliani era stato promesso che il Garibaldi avrebbe espropriato le terre che poi sarebbero state date ai cotadini. Il popolino lo aspettava e gli inglesi lo aiutarono. Quando il popolo siciliano si rese conto di che pasta fosse il corsaro, si ribellarono e allora iniziarono gli eccidi, gli stupri, i furti di opere d'arte e tutto il resto. Tieni anche presente che le armi dei Borbone, erano caricate a salve, grazie al tradimnto di alcuni generali prezzolati che successivamente furono impiccati dai loro stessi soldati.

Domenica 15 maggio 2011 10:20:49

Caro Francesco, premesso che le biografie del ca..o fanno parte del tuo sapere, ti informo, sempre per tua conoscenza, che non venivano date le patenti di Pirata, ma caso mai di CORSA e gli uomini erano i Corsari, appunto. Ho visitato il sito comitati due sicilie, non critico mai un sito, c'è libertà di opinione ed è giusto così. Il sito è meridionale, filo meridionale, a difesa dei Borbone e quindi tutto normale, è molto di parte, ma non mi stupisco è un sito come tanti altri del nord. Non è certo la panacea dlla verità, ma lo prendo per buono e lo approfondirò, come mia abitudine.
Xavier, sugli eccidi, hai ragione, ho già espresso il mio parere all'inizio di questo lungo dialogo, lo trovi in fondo pagina. Le guerre fanno i morto, anche i bambini!
Alberto chi vince prende il piatto, nella 1° guerra mondiale, abbiamo vinto e ci siamo annessi l'Alto Adige, che è austriaco, non è mai stato italiano e non lo è nemmeno ora.
Concludo con una mia riflessione, se Garibaldi era un brigante criminale, non si capisce prchè sbarcato in mille dopo pochi giorni vi si erano aggregati (battaglia di Calatafimi 200 picciotti, 2000 contadini -Wikipedia- strano tutta questa gente, che ha subito tanti eccedi e che amava tanto i Borbone), più i disertori borbonici.
Questi brigant, erano: pochi, male armati, disorganizzati, male equipaggiati, nulla eddestrati, contro i più numerosi Borbonici, meglio armati (avevano anche i cannoni), megli equipaggiati, ben addestrati e hanno vinto i briganti con l'aiuto dei siciliani. Insomma qualche cosa è successo, leggete e scrivete quello che volete, ma i numeri e i fatti rimangono.
Buona giornata.

Sabato 14 maggio 2011 16:43:03

Francesco si è dimenticato di dire che i 443milioni del Regno delle due Sicilie era in oro, mentre quello del Piemonte, Sardegna, Liguria, Lombardia e Veneto era in carta straccia. Gli 8 milioni della Lombardia erano comprensivi di quelli del Veneto e il Piemonte aveva oltre 1 miliardo di lire di debito pubblico. Per acquistare 1 lira del regno, ci volevano 11,67 lire del Piemonte & company. Tutte le industrie erano al sud, acciaierie, meccaniche, fiandre, tessili ecc. ecc. Quella del pirata Garibaldi, fu un'invasione per risanare il nord. Andatevi a leggere gli archivi storici di guerra, non i librucoli di storia che tengono nascoste le verità. Internet potrebbe aiutarvi molto.

Sabato 14 maggio 2011 15:41:52

Leggo tante stupidate, gente poco informata sulla pseudo unità d'Italia. Solo l'anno scorso, Torino ha avuto il coraggio di aprire il museo Lombroso, in esso ci sono le teste di tutti i (briganti che furono fucilati o decapitati, tra loro ci sono anche le teste di Angelina Romano di 9 anni (si nove anni), della nonna di 50 anni Anna Catalano, del sacerdote Don Benedetto Palermo e di due settantenni Antonino Corona e Angelo Calamia. Tenete presente che a quell'epoca, l'età media era di 50 anni, quindi averne allora 70, è come averne attualmente, oltre 100, e quelli erano brigaqnti!? L'eccidio di queste persone avvenne a Castellamare del Golfo in provincia di Trapani. Potete fare le vostre ricerche nell'archivio storico militare dell'epoca. Di storie del genere potrei raccontarne tante, ma a questo punto dovrei scivere una enciclopedia. Se volete iniziare una ricerca, potrete partire da questo sito: duesicilie.org

Sabato 14 maggio 2011 15:10:35

Che biografia del caz... Garibaldi era un pirata ed aveva tale patente rilasciatagli dagli inglesi. In Brasile era ricercato per furto di bestiame e perchè aveva ferito e tentato di uccidere il marito della sua amante Anita. In argentina fu arrestato, ancora per furto di cavalli, ma un'amnistia lo salvò. Era un trafficante di schiavi. L'unità d'Italia!?... Aveva tentato di diventare il dittatore del Regno delle due Sicilie. Il popolino, dopo averlo aiutato e conosciuto, voleva linciarlo. Continuate a leggervi le stupidate che scrivono i libri di storia, vi consiglierei di far delle ricerche, ci sono documenti storici che potrebbero aitarvi. Il sud era ricco, quando fu fatta la così detta unità, il tesoro italiano era così costituito: totale tesoro 668 milioni di lire, 8 milioni li ha apportati la Lombardia, 27 milioni il Piemonte la Liguria e la Sardegna, 443 milioni (si ho scritto quattrocentoquarantatre) il sud. la rimanenza tutti gli altri statarelli italiani. Se volete dei riferimenti storici documentati, andate sul sito: comitatoduesicilie@org - Da questo sito, potrete avere tutte le informazioni che desiderate e le documentazioni che sono che vengono dai libri di guerra del tempo e dai documenti dei vari comuni. Apprenderete degli eccidi e degli stupri. Paesi interi dati alle fiamme e massacrati i loro abitanti, che in genere erano donne, vecchi e bambini, le donne però, prima venivano stuprate. Informatevi bene e poi date i vostri pareri.

Mercoledì 23 marzo 2011 17:54:32

Volevo rassicurare Daniela e dirle di stare tranquilla, siamo cosi intelligenti che avevamo capito comunque chi erano i nemici di Garibaldi.

Mercoledì 23 marzo 2011 17:41:08

volevo informare l'autore della biografia di Garibaldi, che non sconfisse i Borboni, casomai i Borbone!

Martedì 22 marzo 2011 16:40:18

Comunque ragazzi,alla fine della discussione si evince che:nonostante le barbarie i sorprusi e come qualcuno ha detto, necessaria la morte degli innocenti(danni collaterali),garibaldi rimane un eroe,io vi dico che quando la sbornia passerà vi accorgerete che il vino non era tale,ma era solo aceto,anzi FIELE.Ora questo argomento visto che non porta da nessuna parte lo abbandono.Ciao!

Martedì 22 marzo 2011 14:28:28

Garibaldi sarà stato un avventuriero', però ha fatto l'unità d'ITALIA sconfiggendo Franceschiello e ilcardinale Ruffo,(che organizzava il brigantaggio). In quanto a Teano, si è dovuto inchinare per evitare una guerra fratricida. Comunque è stato tradito dai Savoia, che nulla hanno fatto per il meridione, se non allearsi alle baronie che sfuttavano il popolino. Garibaldi in Sicilia aveva dato la terra aj contadini. (revocato dai Savoia. Comunque viva Garibaldi. Roberto.

Domenica 20 marzo 2011 19:48:37

Angelo, cerca di aprirli tu e non dare sempre per scontato che chi va contro corrente abbia ragione. Leggi un pò di più e pensa che i primi a dar massimo credito a Garibaldi sono stati proprio i meridionali! altrimenti non sarebbe stato possibile far cadere in pochi mesi uno Stato autoritario e militarizzato come quello borbonico, sono loro che lo hanno aiutato e supportato con il loro grandissimo entusiasmo! Animo, Garibaldi non è una condanna del Sud, è una vittoria, che se non ha dato frutti sperati non è certo colpa di Garibaldi, ma della classe dirigente locale e anche, certamente, della miopia dei Piemontesi.

Domenica 20 marzo 2011 15:38:33

non volete propio aprire gli occhi!

Domenica 20 marzo 2011 09:22:39

Si vede che siete Italiani
pronti a rinnegare chi ha aiutato Giuseppe Garibaldi e sua Moglie si sono rittirati perchè ormai vecchio e ferrito a una gamba...Erano le persone del posto che l'aiutavano come potevano a sfammare chi l'aiutava a togliere la dittatura e i sopprusi.. Ora non venitemi a dire che era un assassino perchè mettete in discussione anche i partigiani morti per liberare noi.. Vogliamo smetterla di mettere sotto processo delle persone che non vi hanno fatto niente di male ma solo del bene.. Mandiamo i nostri figli in guerra.. Pensiamo che abbiamo la guerra ora a due passi da noi e pensiamo a giudicare con accanimento delle persone eroi che sono morti 150 fà.Come sono vissuti e cosa hanno fatto ormai sono cose loro..Ma siamo Italiani.. gli altri paesi onorano persino i veri criminali ..Impariamo da loro...

Sabato 19 marzo 2011 19:09:10

Benedetto sei un mito! la tua analisi è perfetta. Purtroppo stiamo pagando la retorica fascista e tutto quel che ne è seguito con questa velenosa voglia di dissacrare in primis l'unità italiana e poi il resto. Per Angelo: mi farebbe piacere conoscere i documenti dai quali hai tratto le tue "scientifiche" cognizioni (a proposito, Caprera è in Italia e quindi mi riesce difficile pensare che sia un esilio e poi Garibaldi ci si ritirò per sua decisione).

Sabato 19 marzo 2011 18:22:02

Mi scuso per gli errori di battitura e per le correzioni mal riuscite, ma non sono bravo con la tastiera e ci vedo anche male.
Detto questo, stavo facendo una considerazione:
da alcuni giorni stiamo discuisendo se Garibaldi è un eroe o bandito, ma leggendo alcune dichiarazioni della Lega Nord, mi si è accesa una lampadina, ovvero, non so quanti soldi ha preso Garibaldi dal Re, so che è morto povero, non so se la massoneria inglese lo ha aiutato, finanziato o altro, ma so che erano in mille, non so se è un eroe, ma ha fatto l'unità d'Itlia!
Ma forse è proprio questo il problema vero, non se è un eroe o brigante, ma che ha fatto l'unità d'ITALIA!!!
I leghisti che vogliono la secessione, che sono contro l'unità d'Italia, non sono solo al nord!!!
Mi sa che il problema non è Garibardi.

Sabato 19 marzo 2011 17:27:08

La cosa che mi lascia più che stupito, direi deluso, è il fatto che solo noi (italiani), riusciamo a sminuire gli Eroi di casa nostra. Garibaldi ha fatto quello che pochi avrebbero potuto fare (l'unità d'Italia) e qualcuno di noi lo trattiamo da bandito.
In America briganti comme Jhon Braun (durante la guerra civile era al seguito dell'esercito del nord facendo del brigantaggio contro le popolazioni del sud sconfitte, fino a che i siddisti non lo hanno catturato e impiccato)sono treattati da eroi.
Morto povero a Caprera non in esilio, si cerca anche di farlo morire ricco e in esilio. Questo è veramente i colmo.

Sabato 19 marzo 2011 13:40:27

Ma come si possomo permettere di offendere un eroe che ha dato la vita sua e tanti 'hanno seguito per liberarci dai tirranni e ha unito l'Italia sotto un'unica bendiera IL TRICOLORE Omoriamolo e rispettiamolo come si merita...che riposi in pace sotto la bandiera.. Forse chi parla così non capisce cosa ha fatto veramente per noi....

Sabato 19 marzo 2011 13:16:39

il livello culturale non lo si compra andando a scuola,ma leggondo e comparando i testi,garibaldi è morto in esilio no povero perchè all'incontro di Teano il suo complice il re si è rimangiata la parola (il suo compenso sarebbe stato parte di un territorio)e gli ha lasciato parte del bottino dei borboni!HAI CAPITO?

Sabato 19 marzo 2011 13:07:40

Si scrive nazi/fascisti,poi hai perfettamente ragione gli assassini sono assassini sia a destra che a sinistra,ma questo non giustifica il fatto che garibaldi passi da eroe e i talebani o Patton da delinquenti!

Sabato 19 marzo 2011 12:03:27

L’identità di un Paese nasce dalla memoria condivisa. E una memoria condivisa è sempre e soltanto una memoria scelta. Non può essere mai costituita da “tutto il passato”, che è ovviamente contraddittorio, impregnato di lacerazioni e conflitti, frutto di valori antagonistici fino alla guerra civile. “Notre héritage n’est précédé d’aucun testament”, ha scritto uno dei più grandi poeti del novecento, René Char, esprimendo la verità dell’identità storica nella sua forma più essenziale e irrecusabile. Di che cosa essere eredi lo si sceglie, discriminando nel contraddittorio e incompatibile intreccio di eventi che ci hanno preceduti quelli che hanno per noi valore simbolico perché fondativo. [...]
Ma la memoria, per essere condivisa, non deve escludere nessuno. Deve accomunare tutto il passato, affratellare vincitori e vinti, replicano gli storici più o meno di regime, più o meno accademicamente titolati o improvvisati, i Mieli, i Romano, i Galli della Loggia, i Pansa. I garibaldini, dunque, ma anche i lazzaroni del cardinal Ruffo, i partigiani ma anche i giovani repubblichini di Salò, arriva a farnetica re qualcuno. Al contrario. Nessuna identità nazionale, dunque nessuna “Patria”, potrà mai nascere su valori che reciprocamente si escludono. Il confronto con la vicina Francia può essere illuminante. ...

Sabato 19 marzo 2011 10:34:11

Ma queste persone che parlano di assassini, di eccidi di inermi, di banditismo da parte dei garibaldini, quali testi hanno letto, quali studi hanno fatto per dire tante corbellerie? Garibaldi ha combattuto per la libertà di molti popoli in più parti del mondo, si è conquistato la stima e l'ammirazione universale, ha contribuito in modo decisivo all'unità d'Italia ed è morto povero e solo. Se poi volete ripetere a pappagallo le idiozie dei nuovi pseudo meridionalisti (io sono di sangue napoletano)vi basti ricordare il livello sociale e culturale delle masse nel regno borbonico!

Venerdì 18 marzo 2011 18:48:54

Quindi tutti quelli che vanno in guerra e che uccidono, sono BANALI ASSASSINI.
Quindi anche tutti gli Italiani, che hanno partecipato alle guerre!
Quindi i milioni di soltati che hanno partecipato alla 2° gerra mondiale, compreso quelli che hanno liberato l'Italia dai Nazzi/Fascisti, come quegli americani che trucidavano gli italiani in Sicilia durante la "liberazione" erano i soldati di Patton, ci sono libri.
Guarda che che la storia massacra quelli che fanno le tue affermazioni.
Oltre a leggere di Garibaldi leggi anche i libri di quei siciliani che hanno subito massacri dagli americani durante la "liberazione" e vedrai quanti Garibaldi BANALI ASSASSINI trovi.
Leggi, leggi anche quella roba... e sai che divertimento...

Venerdì 18 marzo 2011 17:36:55

Caro Maurizio se essere civile significa ammazzare gli inermi?E poi negli ultimi 500 anni di storia di personaggi storici che hanno fatto grande il mondo CIVILE me ne basta citarne uno "Papa Giovanni Paolo II"che ha rovesciato il comunismo!Ah ricordo che anche Lenin per i comunisti di allora era un personaggio di alto livello, ma appena deposto lo hanno ripudiato.

Venerdì 18 marzo 2011 17:28:29

perciò non era un eroe ma un BANALE ASSASSINO come può esserlo un talebano!giusto?

Giovedì 17 marzo 2011 10:50:18

Garibaldi era un soldato e un rivoluzionario! Non esistono guerre senza morti e senza "VITTIME", quando passa un eservito le donne violentate stuprate uccise sono nel conto delle vittime!
Quale eservito non si è macchiato di questi crimini?
Crociati Cristiani? Turchi? Italiani della 1° guerra mondiale e austriaci? In serbia o cossovo? E' sempre successo!!!
Quindi Garibaldi è e rimane un uomo che ha fatto l'unità d'Italia.

Mercoledì 16 marzo 2011 19:40:17

La dissacrazione imperversa! I veri ignoranti sono coloro che sputano condanne su un personaggio che è l'unica grande personalità storica italiana degli ultimi 500 anni, come ampiamente riconosciuto in tutto il mondo civile.

Sabato 12 marzo 2011 10:46:31

non si vuole confondere le idee ma attingere dai documenti storici che riportano i fatti,descritti non dai"vinti" ma dai "vincitori" a tal punto che se ne vergognavano,è stato il primo genocidio dell'italia.Tanto per dirne una ,venivano stuprate ed assassinate le BAMBINE!!! ci sono documenti ufficiali che riportano i fatti.E MO BASTA CON I PROSCIUTTI AGLI OCCHI.

Venerdì 11 marzo 2011 19:01:12

non ci confondete le idee.w l'italia unita!

Giovedì 10 marzo 2011 19:29:57

grazie x aver pubblicato questa biografia mi è stata molto utile...!!:)

Lunedì 14 febbraio 2011 19:03:41

caro lettore questa biografia è frutto di un grosso imbroglio ai danni dei meridionali,poichè garibaldi era solo un mercenario al soldo dei ladri dei Savoia.Se vuoi veramente la verità leggi i documenti fuori della storia scritta dai dritti per i fessi!

Sabato 11 dicembre 2010 13:37:31

Questa biografia và bene per un film d'avventura, la verità è tutta un'altra storia.

Domenica 24 ottobre 2010 15:43:19

Grazie di avere pubblicato questa biografia... Mi è stata molto utile per una ricerca! :)

Commenti Facebook

Argomenti e biografie correlate

Mazzini Pisacane Mameli Papa Pio IX Anita Cavour Vittorio Emanuele Spedizione Dei Mille Francesco II Vittorio Emanuele II Politica Storia

Alfredo Di Stefano

Alfredo Di Stefano

Calciatore argentino e spagnolo
α 4 luglio 1926
ω 7 luglio 2014
Calvin Coolidge

Calvin Coolidge

30° Presidente degli Stati Uniti d'America
α 4 luglio 1872
ω 5 gennaio 1933
Enrico Bertolino

Enrico Bertolino

Comico, conduttore televisivo e cabarettista italiano
α 4 luglio 1960
Gina Lollobrigida

Gina Lollobrigida

Attrice italiana
α 4 luglio 1927
ω 16 gennaio 2023
Giuseppe Diana

Giuseppe Diana

Prete cattolico, vittima della camorra
α 4 luglio 1958
ω 19 marzo 1994
Maria Ermachkova

Maria Ermachkova

Ballerina russa
α 4 luglio 1984
Nathaniel Hawthorne

Nathaniel Hawthorne

Scrittore statunitense
α 4 luglio 1804
ω 19 maggio 1864
Paola Concia

Paola Concia

Politica italiana
α 4 luglio 1963
Andrés Segovia

Andrés Segovia

Chitarrista e concertista spagnolo
α 21 febbraio 1893
ω 2 giugno 1987
Rino Gaetano

Rino Gaetano

Cantante italiano
α 29 ottobre 1950
ω 2 giugno 1981
Roberto Gervaso

Roberto Gervaso

Giornalista e scrittore italiano
α 9 luglio 1937
ω 2 giugno 2020
Jules Grévy

Jules Grévy

4° Presidente della Repubblica francese
α 15 agosto 1807
ω 9 settembre 1891
Charles Darwin

Charles Darwin

Scienziato e naturalista inglese
α 12 febbraio 1809
ω 19 aprile 1882
Dante Gabriel Rossetti

Dante Gabriel Rossetti

Pittore e poeta inglese
α 12 maggio 1828
ω 9 aprile 1882
Francesco Hayez

Francesco Hayez

Pittore italiano
α 10 febbraio 1791
ω 21 dicembre 1882
Guglielmo Oberdan

Guglielmo Oberdan

Patriota italiano
α 1 febbraio 1858
ω 20 dicembre 1882
Jesse James

Jesse James

Bandito statunitense
α 5 settembre 1847
ω 3 aprile 1882
Léon Gambetta

Léon Gambetta

Politico francese
α 2 aprile 1838
ω 31 dicembre 1882
Pietro Cardiello

Pietro Cardiello

Farmacista e letterato italiano
α 13 febbraio 1837
ω Anno 1882
Ralph Waldo Emerson

Ralph Waldo Emerson

Saggista, filosofo e predicatore statunitense
α 25 maggio 1803
ω 27 aprile 1882