Jules Grévy
Biografia • Statista dellimmobilismo
Jules Grévy nasce il 15 agosto 1807 a Mont-sous-Vaudrey, nel Giura (Francia). Compiuti gli studi in legge, si dedica alla professione di avvocato a Parigi. Di idee saldamente repubblicane ed anticlericali, con l'abbattimento della monarchia di Luigi Filippo, in seguito alla terza rivoluzione francese del 1848, viene eletto deputato nell'Assemblea costituente. Prevedendo con buona lungimiranza il colpo di stato di Luigi Napoleone, anch'egli membro dell'assemblea ed in odore di elezione alla presidenza della nuova repubblica, cerca di impedirlo avversandone tenacemente l'azione politica, ma ottenendone in cambio l'esclusione dalla vita politica fino al 1868.
Allo stesso scopo aveva anche tentato di sopprimere la carica di presedente della repubblica per sostituirla con altra di pari autorevolezza ma che fosse rimovibile dalla stessa Assemblea. Luigi Napoleone attuerà il colpo di stato e si avvierà alla proclamazione dell'impero assumendo, il 2 dicembre 1852, il nome di Napoleone III; cadrà disastrosamente, insieme al suo impero, a Sedan, nel 1870.
La terza repubblica francese che ne scaturisce durerà ben 70 anni, anche se i suoi governi saranno sempre caratterizzati da instabilità dovuta alla forza elettorale che i monarchici continuano a rappresentare ma anche a contrasti tra le varie anime repubblicane, da quella rappresentata dallo stesso Grevy, oltre a Clemenceau, Jaurès, Gambetta, Ferry, a quella più moderata ed opportunista, fino a quella radicale.
Nel febbraio del 1871 Grévy è presidente dell'Assemblea nazionale a Bordeaux, nello stesso mese del 1876 della Camera dei deputati, ed il 30 gennaio 1879 succede al dimissionario Mac Mahon alla presidenza della repubblica. Questa fase è caratterizzata dalle riforme dettate dalla costituzione, quali l'introduzione di libertà sindacali, libertà di stampa, laicizzazione della società.
Scaduto il mandato nel 1885, viene riconfermato alla presidenza nel dicembre dello stesso anno ed affida la formazione del nuovo governo prima al moderato Charles de Freycinet e, successivamente, a René Goblet. Deve però abbandonare con le dimissioni due anni dopo, quando suo genero Daniel Wilson viene coinvolto nello scandalo delle decorazioni, un traffico a scopo di lucro di onorificenze della Legion d'Onore.
Pur non essendoci alcun suo coinvolgimento nello scandalo, le dimissioni vengono richieste a gran voce perché comunque ritenuto responsabile dell'eccessiva libertà di cui ha potuto godere suo genero all'Eliseo. Jules Grevy vive ancora quattro anni, per spegnersi a Mont-sous-Vaudrey, il 9 settembre 1891, all'età di 84 anni.
La sua figura è stata caratterizzata da scrupolosità nella gestione dell'interesse pubblico, ma anche dal suo atteggiamento in parte strategico e in parte caratteriale di astensionismo politico. Avendo a cuore la salvaguardia della grande conquista della repubblica, la sua linea è ben sintetizzata dalle parole: "limitiamoci a gestire e non facciamo nulla". Questo comportamento pacato e prudente si rivela, nella carriera politica, la carta vincente rispetto all'attivismo irrequieto dell'altro grande repubblicano, Leon Gambetta.
Dedito anche all'arte dello scrivere, ha lasciato l'opera "Discorsi politici e giudiziari, rapporti e messaggi accompagnati da note storiche e una introduzione di Lucien Delabrousse", (2 voll., 1888).
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