Messaggi e commenti per Giuseppe Garibaldi
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Frasi di Giuseppe Garibaldi
Giovedì 15 settembre 2011 23:18:43
Giovedì 15 settembre 2011 15:09:49
Caro Francesco
mi dispiace se dal mio ultimo scritto si abbia potuto intravvedere un qualche mio preconcetto riguardante il sentirti o no italiano. Era soltanto la mia curiosità nel farti affermare cio che senti.
Ugualmente mi interesserebbe sentere anche il parere di Benedetto a proposito per tentare di avvicinare chi dovrebbe avere gli stessi obiettivi anche avendo opinioni disuguali.
Il mio scriverti ancora è proprio dettato dalla convinzione che sto interlquendo con te che reputo italiano in quanto ti preoccupi delle realtà tremendamente maldestre in cui si trova la nostra amata Italia.
Ciò che da lontano non si riesce ad intendere perché il popolo(la massa) italiano ha perso le cognizioni aritmetiche più elementari. Sembra che non sappiano più immaginare quanto fa uno più uno. Tutti i grandi uomini che avevano scoperto ed apertamente denunciato gli intrecci fra la malavita ed il potere politico ad alto livello sono stati eliminati fisicamente. Nessuno dei rappresentanti del potere politico ad alto livello fu ne processato e neanche condannato. Ci sono organizzazioni occulte conosciute come P2, P3, P4 acc. Si conoscono i nomi degli aderenti, tutti indistintamente si trovano in cariche politiche di alto livello.
Socrate penso che a questi signori avrebbe detto: "imparate ad essere uomini prima di prendere un incarico alla guida di uomini! imparate a conoscere voi stessi prima di prendere delle decisioni che dovrebbero servire ad altri"
Un caro saluto Giovanni
Giovedì 15 settembre 2011 03:34:43
Caro amico, quello che non ho ben spiegato è che vorrei considerarmi italiano, nonostante tutte le brutture di questi signori che sono stati assurti agli onori della patria, ma i fatti ci fanno sentire diversi. Una volta c'erano le colonie, le avevano la Francia, il Belgio, l'Inghilterra, ecc. Eliminate le colonie, lo stato sabaudo ha pensato a crearsene una, questa colonia non poteva chiamarla duosiciliana ed allora ha finto che fosse anche lei Italia, infatti furono smantellate le industrie meridionali e portate al nord, parliamo di quella di Pietrarsa o di Mongiana, le industri tessili e in ordine di tempo quella automobilistica, infatti era nata a Napoli nel 1903 la SIA Darrac, dato ch'era il futuro dell'Italia, fu portata al Portello a Milano e gli si diede nome ALFA. L'alfa dopo pochi anni era sull'orlo del fallimento e allora si pensò bene di appropriarsi di un'altra industria, quella dell'Ingegnere Angelo Romeo, così nacque LAFA ROMEO. Ma veniamo ai giorni nostri(mi limiterò ad un solo esempio, ma potrei elencarli tanti). Il carburante in meridione costa 10 centesimi in più del settentrione, si potrebbe pensare che ciò è dovuto ai trasporti, niente di più falso, le raffinerie (che inquinano) sono tutte al sud. Vorrei sentirmi Italiano, ma sono coscente che sono solo un colono. Se invece lei è convinto del contrario, io la rispetterò, ma non pretenda da me altro.
Lunedì 5 settembre 2011 10:55:02
Ringrazio sia Francesco che Benedetto per i loro commenti.
È ovvio che è impresa quasi impossibile avvicinare due opinioni così contrapposte. Io però tenterò di analizzare quali potrebbero essere i punti di comune accordo anche perchè sono proprio queste contrapposizioni, sotto un certo aspetto radicali, che rendono il processo di unificazione dell`Italia così difficile.
Mi pare che Benedetto anche ammettendo che ci siano stati commessi degli errori da parte dei garibaldini ed in specialmodo da Garibaldi non lo definisce nè Bandito(Bandito sotto l`aspetto negativo della parola) e neanche calcolatore cioè colui che avrebbe pianificao con gli inglesi l`unione dell`Italia sotto il dominio del rè Vittorio Emanuele in cambio di vantaggi personali.
Comunque lui è grato a Garibaldi per l`unificazione dell`Italia, dando a lui un valore probabilmente eccessivo.
Francesco invece non lascia dubbi che Garibaldi con i suoi Garibaldini siano stati dei Banditi. La parola banditi viene anche usata per definire gli oppositori agli occupanti oppressori, ai quali cosiddetti "banditi" gli si poteva anche affibbiare tranquillamente la definizione "patrioti". Ciò che nelle affermazioni di Francesco mi sfugge è quali sarebbero dovuto essere le azioni da compiere in quei periodi per unificare l`Italia oppure se lui crede che sarebbe stato meglio lasciare tutto come era, avendo un`Italia a pezzi e dove ogni straniero avrebbe potuto continuare a regnare come avrebbe voluto, abbandonando l`idea di sovranità e di autogestione.
Le mia domande ai due contraenti sono:
chi di voi due si sente più italiano?
Ha senso sentirsi italiani odiando un`altro italiano soltanto perchè lui ha un`altra percezione della propria storia?
Quale è la influenza degli eventi di quegli anni sulla situazione attuale dell`Italia?
Se ho scritto qualcosa di errato o di offensivo vi prego gentilmente di correggermi.
Un caro saluto
Giovanni
Domenica 4 settembre 2011 14:24:41
Egreg. dott. Giovanni e per conoscenza al sig. Benedetto.
Purtroppo, quello che a Lei è accaduto in Puglia, accade intutte le regioni italiane, guardare Penati in Lombardia, ma parliamo di Garibaldi e lasciamo perdere òe guerre egizie di 5000 anni addietro. Quello che ho scritto su Garibaldi e su i suoi mille è documentato, mi dispiace che Lei non sia capace d'entrare in facebook, con piacere le farei vedere le copie di quello che ho affermato, e se non bastasse, è robba di qualche giorno fa, il Sindaco di Reggio Emilia, ha fatto rimuovere la statua del generale Cialdini ch'era originario del luogo e ha chiesto pubblicamente perdono ai meridionali, la stessa cosa ha fatto il Sindaco di Vicenza che si è recato a Pontelandolfo a deporre una lapide e a chiedere perdono. Che il figlio di Garibaldi, Riciotti, ha combattuto contro il padre e che habbia lasciato un'ampia documentazione delle malefatte dei garibaldini, è un altro dato di fatto. Certo che ai vari sig. Benedetto, non resta altro da dire che la storia è controversa, se poi lui, come dice, è uno studioso di storia, andasse a farsi le svariate ricerche e solo successivamente dovrebbe esprimere un parere.
Domenica 4 settembre 2011 12:01:46
Ill.mo Dr. Giovanni,
ho letto il suo testo, compresa l’interessante biografia personale. Non mi stupisco del fatto.
Non sono uno storico, ma solo un grande appassionato di storia, sopra tutto quella romana.
Le informazioni: pro e contro, Garibaldi le ho trovate su internet, ivi compresi i siti suggeriti da Francesco e alti. Ovviamente nessun sito è attendibile al 100%, in ciascuno di essi è rappresentata un’opinione. Il mio motto è “La storia la scrive chi vince” (fatta eccezione per gli ebrei, che scrivevano anche dello sconfitte, perché non perdevano mai per loro incapacità o per errori commessi, ma venivano puniti da Dio per i loro peccati), e aggiungo, che anche chi perde cerca in seguito di scrivere la propria versione e dire la propria verità (nella storia antica basta leggere della battaglia di KADESH (Qadesh), fra Ramses II faraone egiziano e Muwatalli re ittita. La vittoria secondo il seguito degli eventi, andò agli Ittiti, ma Ramses si dichiarò grande vincitore ed entrambi scrissero la loro grande vittoria. Chi ha vinto realmente?).
Rispondo alle sue 2 domande con una mia personale interpretazione:
la prima (cosa avrebbe dovuto fare in quei periodi un patriota vedendo la usurpazione e il dominio straniero in Italia) = avrebbe dovuto fare quello che ha fatto Garibaldi. L’unico problema è che di Garibaldi ne abbiamo avuto uno soltanto, però è bastato.
La seconda (perché in quel periodo tutte le nazioni conquistatrici di terre lontane si interessavano all’Italia intromettendosi negli eventi che avrebbero dovuto riguardare soltanto il popolo italiano) = basta leggere la seconda strofa dell’inno d’Italia (sa quello troppo retorico….. pomposo….. con parole arcaiche….. con frasi ottocentesche….., sembra quasi scritto da un ragazzo morto a 22 anni, che combatteva per fare l’unità d’Italia, magari ci credeva anche, e forse lo ha scritto a metà dell’ottocento).
La frase è: Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi. Eravamo delle ottime prede da sbranare.
Questa è solo una mia opinione, non ho pretese di verità, le mie opinioni le può leggete nelle dichiarazioni che troverà sotto.
Rimango a disposizione per confronti epistolari.
Di nuovo complimenti per il suo vissuto.
Buona giornata a tutti i lettori.
Benedetto
Giovedì 1 settembre 2011 10:33:54
Caro Francesco
Ti ringrazio per il tuo commento.
Malorosamente non ho ancora capito come funziona facebook perciò continuo a contattarti tramite questo strumento. Le cose che tu hai citato fanno percepire da un lato che la storia ufficiale fu scritta sotto l`ottica dei piemontesi, ma dall`altro lato penso che si da la colpa di eventi deplorevoli a chi probabilmente non lo fece al fine soltanto di trarre un utile personale ma probabilmente mosso anche da una voglia di unificare l`Italia. Scrivendo questo non voglio assolutamente giustificare i due aspetti negativi di questo tratto storico dell`Italia ma cercare di capire perchè noi Italiani accettiamo la ipotesi che chi ci ha occupato il solo fatto che probabilmente ci abbiano governanto bene abbia avuto la legittimità a continuare ad occuparci. Che per raggiungere la unione dell`Italia ci siano stati fatti errori gravi mi sembra che su questo non ci sia alcun dubbio da parte mia.
Mi faccio però diverse domande:
Cosa avrebbe dovuto fare in quei periodi un patriota vedendo la usurpazione ed il dominio straniero nelle diverse regioni d`Italia?
Perchè in quel periodo tutte le nazioni conquistatrici di terre lontane si interessavano all`Italia intromettendosi negli eventi che avrebbero dovuto riguardare soltanto il popolo italiano?
Penso che uno dei nostri mali maggiori sia proprio quello di volerci confrontare sempre con due mali contrapposti: gli uni da una parte (male 1) e gli altri dall`altra (male 2) al posto di creare un bene comune, che faccia bene a tutti noi italiani
Perchè ancora oggi noi siamo ancora divisi nell`appoggiare uno dei due mali opposti?
Io sono stato costretto all`età di 15 anni nel 1961ad espatriare in Svizzera con la mia famiglia. Dopo aver fatto diversi lavori manuali ho continuato gli studi prima per corrispondenza per poi laurearmi in ingegneria meccanica ed elettronica al politecnico di Zurigo. (Mi rendo conto che ciò che sto scrivendo sembra lontano dal tema in discussione. Ma penso che possa aiutare a stimulare il pensiero sotto un punto di vista di chi pur amando l`Italia anche dopo aver deciso di abbandonare la Svizzera non é riuscito a ritornare nella amata Italia). Ora dopo la morte tragica di mia moglie 14 anni fa, da ca. 3 anni mi sono trasferito in Brasile dove ho trovato un ambiente alquanto gradevole e molto vicino al nostro modo di vivere.
Il motivo principale per non aver preferito l`Italia lo posso spiegare descrivedo queste realtà:
Ca. 10 anni fà insieme con due miei soci imprenditori avevamo programmato la creazione di una struttura produttiva in Puglia, la mia regione nativa. Avevamo lavorato su questo progetto per oltre 2 anni.
Avevamo avuto anche l`appoggio dell`amministrazione locale.
Dopo che avevamo fatto diversi accori con le alte autorità locali come Sindaco, assessori e così via, invito i miei soci in Puglia per la formazione della società e la compra del terreno da edificare.
Noi ci presentiamo come concordato in comune per salutare le autorità locali. Veniamo informati che tutta la giunta comunale era stata dimessa e la maggiorparte delle persone con le quali avevo avuto rapporti erano agli arresti domiciliari. Da sottolineare che questo accadeva una settimana dopo aver concordato il nostro incontro. Di tutti i nostri accordi non solo non esisteva nessuna traccia in comune, ma la nuova gestione commissariante non si degnò neanche di accoglierci per poter avere un chiarimento.
Questo evento sì uccise la mia voglia di creare qualcosa in Italia, ma l`Italia poteva almeno divenire il luogo dove io avrei potuto continuare vivere dato che mi trovavo già in ottima autonomia finanziaria. Anche questa possibilità sono stato costretto a scartare perché tra i miei amici e parenti non ho trovato uno con il quale abbia potuto fare un discorso libero da preconcetti.
Se io affermo che Berlusconi ha fatto male a depenalizzare il falso in Bilancio, perche offre all`industriale malintenzionato di poter liberamente manipolare il valore delle proprie azioni a discapito dei piccoli azionisti(risparmiatori), l`amico pro Berlusconi lo discolpa argomentando che altri capi di governo anno fatto di peggio. Questo mi fù detto da un mio amico, compagno di scuola, divennuto giudice. Allora io alla sua affermazione risposi che quando io ammazzerò un uomo vorrei essere giudicato da lui. Lui mi disse quasi indignato:"Vedi Giovanni che anche se tu mi sei caro la mia condanna per un reato così grave sarà comunque dettata soltanto dalla mia voglia di applicare la legge) Io replicai che per me sarebbe stato semplice discolparmi perche mi sarei difeso usando proprio il suo metodo di difesa, affermando che Itler fece ammazzare molte più persone di me. Lui rimase pensieroso ma cambiò argomento.
Quando affermo che non mi sembra che la opposizione non fa politica ma soltanto antipolitica salvaguardando particolarmente i prori interessi, vengo accusato di essere un cosiddetto Berlusconiano.
Perciò come vedi caro Francesco il dilemma italiano si ripete e penso che persevererà fino a quando non si incominci a volersi confrontare avendo come obiettivo il bene comune.
Cosa ne pensi?
Giovedì 1 settembre 2011 01:09:54
Per chi vuol saperne di più, può contattarmi su Facebook: Francesco Netti, Milano. Comunque aggiungo qualche pennellata. Dichiarazione di Giuseppe Garibaldi pronunciata al parlamento di Torino il 05 dicembre 1861: "I mille tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni, con radici geneologiche nel letamaio della violenza e del delitto". Poi aggiungo uno stralcio tratto da una lettera scritta dal Garibaldi ad Adelaide Cairoli nel 1868. "Gli oltraggi subiti dalle popolazioni Meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell'Italia Meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendo colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio".
Poi in una trasmissione di Porta a Porta di qualche mese fa,la discendente diretta di Garibaldi dichiarò che il figlio del Generale, Riciotti, vedendo le malefatte del padre e dei mille, si arruolò con i così detti Briganti, Briganti che altro non erano che patrioti del Regno Borbonico e che furono steminati nei Lager di Fenestrelle sullo Stelvio. Essa ha dichiarato di essere in possesso di tutta la documentazione. Per quanto riguarda l'ignoranza e l'analfabetismo della popolazione Meridionale, voglio ricordare che Ferdinando II di Borbone, istituì l'istruzione obbligatoria, primo capo di stato al mondo a farlo; e per quanto riguarda i dati del giornale La Repubblica, esso ha accomunato il Meridione con la Sardegna, ma se la Sardegna faceva parte del Piemonte. Infine, il Regno delle Due Sicilie, aveva le monete in oro e argento mentre quelle del Piemonte erano in carta straccia. Con l'occupazione del Meridione si costituì il tesoro italiano, esso fu di 668 milioni, di questi 668 milioni, 443 erano del Regno delle Due Sicilie, la rimanenza era di tutti gli altri stati italiani messi insieme. Il Piemonte a quell'epoca aveva un debito publico di oltre un miliardo ed era sull'orlo della bancarotta. Tutte le grandi industrie erano nel Regno delle Due Sicilie e ci sono centinaia di primati italiani, europei e mondiali. Per finire, se non volete contattarmi su Facebook, ma volete saperne di più, cercate: Lager Fenestrelle.
Martedì 30 agosto 2011 15:22:16
Dopo aver letto la biografia di Garibaldi e tutti i commenti scritti dai diversi lettori mi trovo in uno stato confusionale che mi spinge a scrivere questo mio commento, non per dare una mia opinione ma bensi per tentare di formarmene una che sia, per quanto difficile, rispettosa della possibile verità.
Le due ipotesi risultanti dai commenti scritti sono estremamente contradditori e mi sembrano scritti da pensatori dell`antica Grecia (sofisti), i quali erano in grado di convincerti di tutto e quasi simultaneamente del contrario di tutto.
A me invece interessano non le opinioni ma i fatti oggettivamente documentati. Mi piacerebbe iniziare un lavoro di analisi con voi che mi sembrate essere a conoscenza di tali documenti, per poter insieme formulare una nuova ipotesi di verità che possa finalmente iniziare ad unire chi teoricamente dovrebbero considerarsi uniti(italiani)ma difatto non lo sembrano.
Perciò sarò grato a chiunque mi possa(voglia) fornire fonti storiche attendibili su questo argomento.
Ringraziandovi anticipatamente
Un italiano Giovanni
Sabato 21 maggio 2011 00:59:36
Mentre scrivevo il mio ultimo commento, è apparso in TV il signor ABORRRRO con 4 R, il classico siculo che giunto a Torino e essendo coscente di essere un perdente, si è identificato come tifoso di una squadra a quei tempi vincente, così sentendosi in auge e vestendosi in modo staravagante si identificava. Attualmente che la Juve è perdente e lo sarà per tantissimi anni, cosa farà!? Poveretto più di qualche ospitata in TV non riesce a fare e forse s'inventerà un'altro ABORRRRO.