Alfredo Di Stefano
Biografia
Alfredo Stéfano Di Stéfano Laulhé, uno dei più grandi campioni che la storia del calcio ricordi, nasce il 4 luglio del 1926 a Buenos Aires, nel quartiere di Barracas, figlio di Alfredo e nipote di Michele, italiano emigrato da Capri; sua mamma, Eulalia Laulhé Gilmont, ha invece origini irlandesi e francesi. Avvicinatosi al pallone sin da piccolo, entra nella seconda squadra del River Plate a quindici anni, e già l'anno successivo raggiunge la prima squadra, che contribuisce a portare al successo in campionato nel 1945 e nel 1947.
Esordisce con la maglia della Nazionale argentina nel 1947, disputando e vincendo la Coppa America e realizzando sei gol. Nel 1948 ha l'opportunità di prendere parte alla Coppa dei Campioni del Sudamerica (quella che in seguito si trasformerà in Copa Libertadores) con il River, mettendo a segno quattro reti in sei match. L'anno seguente si trasferisce in Colombia, al Millionarios, dove gioca 182 partite segnando ben 157 gol e contribuendo a far sì che la sua squadra conquisti tre campionati e una Coppa di Colombia in quattro anni. A quel punto il clamore suscitato dalle sue giocate arriva anche in Europa: e così all'inizio del 1953 Alfredo Di Stefano viene acquistato dal Real Madrid.
Il suo esordio con i blancos risale al 23 settembre del 1953, in una partita persa per 4 a 2 contro il Nancy. Ma, a dispetto della sconfitta iniziale, con gli spagnoli Di Stefano vince di tutto: otto campionati e addirittura cinque Coppe dei Campioni, segnando almeno un gol in ciascuna finale (record tuttora imbattuto). Al palmares si aggiungono due Coppe Latine (nel 1955 e nel 1957), una Coppa Intercontinentale (nel 1960) e, a livello individuale, due Palloni d'Oro (nel 1957 e nel 1959), oltre al titolo di Pichichi della Liga (capocannoniere del campionato) per cinque volte (nel 1954 con 27 reti, nel 1956 con 24 reti, nel 1957 con 31 reti, nel 1958 con 19 reti e nel 1959 con 23 reti). In tutto Alfredo Di Stefano gioca undici anni con il Real Madrid, totalizzando 332 reti in 372 match.
Durante la sua esperienza in terra iberica, acquisisce la cittadinanza spagnola, nel 1956; così, passa dalla Nazionale argentina a quella delle Furie Rosse, che tuttavia non si qualifica per i Mondiali del 1958. Anche l'edizione successiva della competizione iridata, nel 1962 si rivelerà fallimentare: Di Stefano, infatti, è vittima di un infortunio muscolare che gli impedisce di scendere in campo. L'ultima sua partita con il Real si gioca il 27 maggio del 1964, finale di Coppa dei Campioni contro l'Inter; dopodiché, Alfredo si trasferisce all'Espanyol, dove chiuderà la carriera dopo due stagioni, nel 1966, all'età di 40 anni.
Appesi gli scarpini al chiodo, Alfredo Di Stefano intraprende la carriera di allenatore: nel 1967-68 è sulla panchina dell'Elche, per poi passare alla guida del Boca Juniors nel 1969 (anno in cui conquista il campionato argentino Nacional). Negli anni Settanta, allena il Valencia (con il quale vince un campionato spagnolo), lo Sporting CP, il Rayo Vallecano, il Castellòn e ancora il Valencia (dove trionfa in Coppa delle Coppe), prima di tornare alla sua prima squadra, il River Plate, nel 1981, portandolo alla conquista del campionato Metropolitano. Nel 1982 ha l'occasione di dirigere il Real Madrid, che lascerà due anni più tardi: la sua carriera di allenatore si conclude dopo esperienze ancora al Boca, al Valencia (dove vince un torneo di Segunda Division) e al Real (che porta al successo in Supercoppa di Spagna nel 1990).
Il 5 novembre del 2000 Alfredo Di Stefano viene nominato, insieme a Florentino Perez, presidente onorario del Real Madrid; nel maggio del 2006, invece, viene inaugurato, nel centro sportivo di Valdebebas, lo stadio della squadra riserve del Real, il Real Madrid Castilla, a lui intitolato. Nel maggio del 2013, all'età di 86 anni, ormai vedovo, manifesta l'intenzione di sposarsi con Gina Gonzalez, impiegata del Real Madrid di origini costaricane di cinquant'anni più giovane, che l'ha aiutato a realizzare la sua autobiografia. L'unione tra i due, tuttavia, viene osteggiata dai figli dell'ex calciatore. Soprannominato "La saeta rubia", Alfredo di Stefano è stato inserito da Pelè nella lista dei 125 migliori giocatori di calcio viventi; la rivista "World Soccer" lo ha collocato in sesta posizione tra i giocatori più forti del Novecento, mentre l'Association of Football Statisticians lo ha posizionato 22° nella lista dei 100 più grandi calciatori di sempre.
Sofferente di problemi di cuore dal 2005, muore il 7 luglio 2014 a causa di un infarto - occorso due giorni prima mentre passeggiava nei pressi dello Stadio Bernabeu - a Madrid, pochi giorni dopo aver compiuto 88 anni.
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