Vivian Maier
Biografia
Artista newyorkese, Vivian Maier trascorre parte della sua vita fotografando senza sapere di diventare famosa nel mondo. Sono diversi i temi ricorrenti che si colgono scorrendo i suoi vari scatti. Oltre alla predilezione per gli autoritratti, Maier ama immortalare il mondo dei bambini e il gioco di luci ed ombre.
Chi è davvero Vivian Maier? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questa icona conosciuta a livello internazionale che ha saputo emozionare con la sua fotografia acuta.
Vivian Maier: la biografia
Nata a New York il 1° febbraio 1926, Vivian Maier trascorre la sua vita accanto ai bambini svolgendo la professione di tata per circa 40 anni. Trasferitasi a Chicago inizia ad appassionarsi di fotografia, cercando di catturare i frammenti della città. Gli scatti di Vivian testimoniano la quotidianità americana fra gli anni '50 e la metà degli anni '60.
I soggetti immortalati da Vivian Maier sono paesaggi, persone, dettagli lungo le strade e diversi autoritratti. La fotografa statunitense, mossa dalla curiosità per le cose semplici, trascorre la vita nel completo anonimato. Nessuno saprà delle sue opere fino alla sua morte, avvenuta il 26 aprile 2009 presso una casa di cura di Chicago.
La scoperta di Vivian Maier
Solo nel 2007 il regista John Maloof entra in contatto con gli scatti di Vivian Maier. Maloof è alla ricerca di testimonianze che immortalano la città di Chicago durante gli anni '50, e ad un'asta acquista le sue fotografie per 380 dollari.
Rimane colpito dall'artisticità delle fotografie rinvenute nella valigetta acquistata: Maloof inizia così ad indagare sulla vita privata di Vivian Maier. Ricostruiti i vari momenti, anche attraverso gli oggetti personali della donna, John Maloof realizza un film-documentario dal titolo "Finding Vivian Maier".
Il docu-film su Vivian Maier
Il film narra la vita della fotografa Vivian Maier anche attraverso le testimonianze delle persone che la conoscevano. La visione del film mette in luce il senso degli scatti di Vivian. Si tratta di fotografie che raccontano l'emancipazione americana, momenti di vita reale e la società del tempo.
Grazie al lavoro di Maloof la collezione fotografica di Maier è oggi conosciuta a livello mondiale. Numerose sono le mostre dedicate a Vivian Maier che annualmente richiamano appassionati di fotografia in ogni dove. Il film riceve una nomina agli Oscar 2015.
Vivian Maier: gli autoritratti
Il materiale rinvenuto è composto da oltre 150mila negativi, filmati super 8mm, tantissimi rullini mai sviluppati, foto e registrazioni audio. Particolarmente interessante è la collezione degli autoritratti in cui Maier si fotografa spesso su superfici riflettenti come le vetrine dei negozi con al collo la sua inseparabile macchina Rolleiflex 6×6.
I personaggi poveri che appaiono nelle foto vengono immortalati sempre ad una certa distanza. Invece, quando i soggetti appartengono all'alta società si notano elementi di disturbo. Questo dualismo esprime il dissidio di Vivian Maier: da una parte la donna accetta la sua condizione, ma dall'altra vuole emergere socialmente.
Vivian Mayer: i filmati e il colore
All'inizio degli anni '60 Vivian Maier comincia a filmare per strada, specialmente luoghi ed eventi. Non c'è voce narrante o movimenti della macchina. Gli unici movimenti sono quelli delle carrozze o della metropolitana. Talvolta Maier ingrandisce i soggetti ma senza soffermarsi particolarmente sui dettagli. I suoi filmati sono più simili a documentari.
Sul finire degli anni '70 Vivian Maier inizia a scattare a colori e cambia anche il punto di vista, considerando che gli elementi immortalati sono principalmente oggetti come giornali o graffiti. In questa fase Maier utilizza una macchina Leica, molto più leggera e semplice da usare. Gli scatti a colori di Vivian Maier si contraddistinguono per l'interessante contrasto cromatico.
Altre curiosità biografiche
Il padre di Vivian Maier ha origini austro-ungariche, mentre la madre è francese. A partire dall'età di 4 anni, Vivian cresce sola con la madre in Francia, condividendo un appartamento con la fotografa Jeanne Bertrand. Tornata a New York nel 1938 inizia a fare la governante per guadagnarsi da vivere. Una volta alle dipendenze della famiglia Gensburg allestisce un piccolo laboratorio fotografico nel bagno dell'abitazione.
Vivian viaggia moltissimo soggiornando in Asia, nelle Filippine e in Europa. All'interno di un magazzino raccoglie pellicole, stampe e ritagli di giornali. Rimasta senza lavoro e con poche risorse viene presa in cura dalla famiglia Gensburg che le procura un alloggio.
Vivian muore a Chicago il 21 aprile del 2009 all'età di 83 anni. Nessuno sapeva che due anni prima della sua scomparsa, a causa degli affitti non pagati, il suo box con tutto il suo materiale era stato messo all'asta.
Frasi di Vivian Maier
Foto e immagini di Vivian Maier
Video Vivian Maier