Le chiacchiere non fanno farina

Messaggio per Giuseppe Conte

Giovedì 5 gennaio 2023 00:13:05
Stimato Presidente, ti voglio inviare una testimonianza del mondo del lavoro che ho conosciuto direttamente, considerato che ormai ogni sera per televisione, in particolare retequattro, si incontrano opinionisti tra i quali anche parlamentari per esprimere giudizi ingrati, ingenerosi ed inattendibili delle persone, e non numeri, che senza colpa non sono nati in famiglie ricche per cui per mangiare hanno bisogno di sottomettersi ed accettare qualsiasi tipo di lavoro. Certo non sono tutti corretti, laboriosi ed onesti ma vanno educati ed indirizzati e non spinti nella miseria ed emarginati dalla società civile. Per cortesia, se per caso in qualche dibattito televisivo incontrerai il Dr. Capezzone, che ha divulgato ripetutamente che stavi trascorrendo qualche giorno di vacanza nella costosa Cortina ricordagli che Marx ha scritto il Capitale mentre i Miserabili è stato scritto da Hugo. Inoltre Engels apparteneva ad una famiglia di benestanti per cui la storia che ho letto narra che aiutava anche Marx che non era nato in una famiglia povera. E potrei citare ancora tanti intellettuali che nati in famiglie agiate dimostravano la loro comprensione e solidarietà per lavoratori sfruttati ed indifesi che potevano lasciare ai figli solo la miseria nella quale avevano trascorso la loro intera vita. E questi figli di diseredati erano costretti a lavorare dall'età di 8-10 anni anche per 12-14 ore al giorno, tutti giorni. A Capezzone deve essere ricordate che le stesse identiche invettive, denigrazioni, ostilità e malevolenze gratuite sono state già utilizzate contro i compagni del P. C. I. Si aggiornasse quindi e non faccia sentire un disco vecchio e logorato dal tempo. Per dovere di sintesi mi fermo, pronto però ad illustrare altri pezzi della mia esperienza di vita vissuta e che si avvia alla sua conclusione.
Ciò nonostante, sono ancora cosciente che il vigente sistema finanziario tramite l'acquisito potere di governare e distribuire la moneta riesce anche a condizionare se non a creare i sentimenti, le emozioni e le opinioni delle persone a cominciare da quelle definite fragili o più fragili secondo le convenienze degli operatori che studiano come far prevalere i programmi di detto sistema ad una trasparente politica idonea a conciliare la povertà con la ricchezza che alimenta a dismisura le disuguaglianze sociali, politiche e culturali dei cittadini. Non vi è dubbio che quanto più le persone sono indigenti e disinformati diventa più facile governarli e sottometterli ai voleri dei benestanti e per giunta privilegiati. Su questo punto, a mio avviso, coloro che amano definirsi di sinistra hanno trascurato la loro buona tradizione di educare non soltanto politicamente i loro sostenitori e seguaci spiegandogli, prima di tutto, le ragioni e le cause delle intollerabili disuguaglianze sociali, gradite a tutti che considerano il lavoro come una merce che non deve avere un costo adeguato, tale da consentire ai lavoratori una vita gradevole, interessante e soprattutto dignitosa, come prevede, tra l'altro, la nostra Carta costituzionale. Non può che essere questa la ragione dell' accanita avversione al reddito di cittadinanza che puntualmente ogni sera nelle trasmissioni televisive stanno dimostrando i diversi ospiti, politici compresi, ai quali sarebbe interessante e, perché no anche educativo, domandargli la loro esperienza lavorativa. A costoro voglio solo ricordare di leggere qualche passo del Vangelo prima di esprimere in televisione convinte opinioni sulle disgrazie delle altre persone che a volte anche per la mancanza di impulsi soggettivi non pensano minimamente che si può uscire dalla desolazione e squallore della miseria chiedendo aiuto a qualche buono e sincero amico. Penso che, probabilmente, sono stato sfortunato siccome nel corso della mia vita (78 anni) ho conosciuto tanti tipi di lavori e lavoratori che, però, parlavano e cercavano solo di trovare un lavoro interessante e dignitoso. Ho conosciuto chi andava a lavorare per ottenere solo l'iscrizione alla vecchia Cassa Mutua, ho conosciuto chi per mangiare si sottoponeva a reiterati prelievi del sangue, ho conosciuto e subito allontanato chi ad Arbon (Svizzera) lavorava in fonderia e per stare qualche giorno in più in Italia, in famiglia, si procurava una lesione ad una vena varicosa di una gamba, ho conosciuto ed allontanato anche chi voleva vivere a spese degli altri che comandava e sfruttava incrementando i suoi guadagni. Ho conosciuto tante persone che dovevano lavorare e, perciò, sopportavano le condizioni stabilite e dettate dal padrone anche tramite i suoi travet e capireparto. Si lamentavano, certo, per l'insufficienza della paga rispetto al lavoro logorante svolto, per la mancanza del rispetto della loro dignità e della loro persona ma sempre salvaguardando il loro lavoro. A tal proposito non posso non ricordare che datori di lavoro con la insufficiente retribuzione che consegnano ai lavoratori pagano soltanto le ore di lavoro svolte nel rispetto delle loro disposizioni senza alcuna interferenza nelle loro legittime scelte al di fuori delle ore lavorative. Ho conosciuto tante specie di lavoro, tanti lavoratori e datori d ilavoro fino al momento in cui i mariti delle cugine di mia madre, asfissiati dalle sue continue lamentele, con l'impegno di un sottosegretario, mi trovarono un impiego dignitoso. Del resto, in quel periodo l diversi governi del nostro paese, tramite gli uffici di collocamento, offrivano ai disoccupati, giovani e meno giovani, posti di lavoro nei paesi esteri richiedenti, quali belgio inizialmente, e successivamente svizzera, olanda, inghilterra e finanche in australia. Questa, in estrema sintesi, è la storia del mondo del lavoro e dei lavoratori che ho conosciuto vivendo direttamente le miserie e tragedie di coloro che nati o successivamente divenuti svantaggiati, hanno avuto sempre bisogno di lavorare per non sentirsi come individui espulsi dalla vita ancor prima di morire. A tacer d'altro, tutto quanto raccontato e molto altro ancora posso dimostrarlo, nonostante il tempo trascorso mentre a coloro che perseguono l'impoverimento delle persone, voglio ricordare un vecchio ma illuminante proverbio che insegna "Le chiacchiere non fanno farina" anche se, mi permetto di aggiungere che ad alcuni professionisti delle parole accattivanti procurano benefici e vantaggi dai quali risulta difficile ma molto difficile allontanarsi. Auguri a tutti Saverio.
Da: Saverio

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