Insegnanti di sostegno a scuola: una riflessione
Messaggio per Mario Draghi
Martedì 9 febbraio 2021 10:04:37
Buongiorno,
Sono un’insegnante, laureata in scienze pedagogiche ho lavorato con MAD per cinque anni come insegnante di sostegno alla scuola primaria, mentre quest’anno sto lavorando sempre come insegnante di sostegno alla scuola secondaria di secondo grado.
In questo momento in particolare, complesso per qualsiasi ambito ed anche per quello scolastico, mi sto chiedendo insieme a tanti colleghi, perché non si pensi di semplificare il percorso a coloro che vorrebbero specializzarsi sul sostegno ed hanno allo spalle anni di esperienza.
Eppure tra gli emendamenti presentati al DL scuola, in discussione durante le settimane di lockdown presso la Commissione Istruzione del Senato, vi era anche un emendamento che avrebbe consentito l’accesso diretto, (senza alcuna prova selettiva in entrata) alla specializzazione sostegno (TFA Sostegno) per coloro che avessero svolto almeno due annualità di servizio su posto di sostegno. La misura era rivolta agli insegnanti di ogni ordine e grado.
Credo sia importante sottolineare la mancanza preoccupazione rispetto agli alunni con maggiori difficoltà, e rispetto agli insegnanti che li seguono da anni con dedizione.
Si parla molto di concorsi, di concorso straordinario, di abbreviare e facilitare le procedure di questi, ed in un momento così delicato non si parla di velocizzare l’accesso ad un corso di specializzazione?
Anche perché diciamolo: stanno trattando il corso TFA come se fosse un concorso, con la differenza che al termine delle selezioni concorsuali si ottiene un posto di lavoro a tempo indeterminato, mentre al termine delle selezioni TFA si ottiene un corso, con il pagamento di 3000€, con lezioni e laboratori con frequenza obbligatoria, tirocinio, esami e tesi finale per avere poi la successiva possibilità di partecipare ad un concorso (quando ci sarà) per avere un posto a tempo indeterminato.
Ritengo che questo momento d'emergenza, dovrebbe far riflettere e portare alla semplificazione delle tante procedure complesse che bloccano il nostro paese, tra le altre quelle che limitano il mondo della scuola.
Questa riflessione al fine di dare un contributo per il miglioramento della scuola a nome di tutti gli insegnanti che vi lavorano e dei bambini e ragazzi che seguiamo e che ogni anno cambiano docente di sostegno.
Grazie per l’attenzione.
Sono un’insegnante, laureata in scienze pedagogiche ho lavorato con MAD per cinque anni come insegnante di sostegno alla scuola primaria, mentre quest’anno sto lavorando sempre come insegnante di sostegno alla scuola secondaria di secondo grado.
In questo momento in particolare, complesso per qualsiasi ambito ed anche per quello scolastico, mi sto chiedendo insieme a tanti colleghi, perché non si pensi di semplificare il percorso a coloro che vorrebbero specializzarsi sul sostegno ed hanno allo spalle anni di esperienza.
Eppure tra gli emendamenti presentati al DL scuola, in discussione durante le settimane di lockdown presso la Commissione Istruzione del Senato, vi era anche un emendamento che avrebbe consentito l’accesso diretto, (senza alcuna prova selettiva in entrata) alla specializzazione sostegno (TFA Sostegno) per coloro che avessero svolto almeno due annualità di servizio su posto di sostegno. La misura era rivolta agli insegnanti di ogni ordine e grado.
Credo sia importante sottolineare la mancanza preoccupazione rispetto agli alunni con maggiori difficoltà, e rispetto agli insegnanti che li seguono da anni con dedizione.
Si parla molto di concorsi, di concorso straordinario, di abbreviare e facilitare le procedure di questi, ed in un momento così delicato non si parla di velocizzare l’accesso ad un corso di specializzazione?
Anche perché diciamolo: stanno trattando il corso TFA come se fosse un concorso, con la differenza che al termine delle selezioni concorsuali si ottiene un posto di lavoro a tempo indeterminato, mentre al termine delle selezioni TFA si ottiene un corso, con il pagamento di 3000€, con lezioni e laboratori con frequenza obbligatoria, tirocinio, esami e tesi finale per avere poi la successiva possibilità di partecipare ad un concorso (quando ci sarà) per avere un posto a tempo indeterminato.
Ritengo che questo momento d'emergenza, dovrebbe far riflettere e portare alla semplificazione delle tante procedure complesse che bloccano il nostro paese, tra le altre quelle che limitano il mondo della scuola.
Questa riflessione al fine di dare un contributo per il miglioramento della scuola a nome di tutti gli insegnanti che vi lavorano e dei bambini e ragazzi che seguiamo e che ogni anno cambiano docente di sostegno.
Grazie per l’attenzione.
Da: Alessandra Bosetti
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