Scuole dove possa crescere il futuro
Messaggio per Mario Draghi
Martedì 9 febbraio 2021 23:49:51
Gentile Presidente,
la aspetta una sfida imponente e variegata, ma apprezzo il modo pensoso in cui sta accogliendo le molteplici componenti di una compagine che di politico ha ben poco, a mio avviso.
Polis è la città; l interesse pubblico è stato considerato marginale rispetto all'occupazione di poltrone e alla fruizione di privilegi. Non so chi possa - onestamente - sentirsi rappresentato da costoro.
Vorrei tagliare le pensioni d'oro di chi non ricorda cosa sia il Parlamento o le difficoltá di migliaia di italiani.
Vorrei fossero verificati presunti invalidi e percettori di reddito di cittadinanza. Il lavoro in nero e le coop che non contribuiscono al regime fiscale come le imprese sono piaghe, non risorse.
Lo stesso per la triste "merce" umana traghettata più per denaro che per carità cristiana, infetta e non, nelle acque territoriali e nelle città italiane. Senza controllo e a scapito nostro. William Wilberforce si rivolterebbe nella tomba.
Le scrivo soprattutto per i 3 temi che più mi stanno a cuore: sicurezza (innanzitutto intesa come salute), qualità dell'istruzione e giustizia.
L'economia è lo strumento per restituire serenità e fiducia a noi italiani, l'istruzione per ritrovare orgogliosamente le radici del nostro splendore culturale e di un confronto alla pari con le altre nazioni.
No classi pollaio da cui possono uscire solo polli, non cittadini, no al becchime della cultura in pillole, no a docenti di sostegno che cercano il punteggio per fare altro e non seguono i loro ragazzi, sì alla scoperta dell'amore per lo studio, alla stima per una educazione ed una gestione della scuola a 360° che anteponga il rispetto ed la responsabilità alla caccia alla cattedra o del prestigio degli incentivi sui voti delle promozioni.
No a chi distribuisce biglietti da visita con il simbolo del Pd ai neodiciottenni in scuola quando arrivano le elezioni, no a chi distribuisce risorse ed incarichi ad personam, sì a chi vuole offrire opportunità di scoperta e crescita personale e professionale.
Un know how intelligente, anche in lingue straniere (inglese dove sei?), per rispondere ai bisogni della società senza limitarne la libertà e le prospettive. Sì a chi crede nelle maniche rimboccate, nel lavoro di squadra e in un lifelong learning che sia più di una definizione o una moda.
Si a chi i fondi Pon li usa non per sedie a rotelle, ma potenziare ed includere le qualità in fieri dei nostri figli. Contano più la testa ed il cuore, meno il fondoschiena o i leccapiedi.
Diamo spazio ai precari, ma solo se siamo certi che conoscano i loro doveri e non solo i diritti.
Infine, elezioni presto per scegliere chi potrá davvero rappresentarci, mettendoci la faccia, la competenza e il decoro, non le croci o quella farsa che si chiama Rousseau. Ognuno faccia la sua parte: non è più tempo di comici o mattatori con il decreto facile.
Non avrò mai certezza che queste parole arrivino ai suoi occhi o a quelli del suo staff davvero, ma tentar non nuoce. Buon lavoro. Di cuore.
la aspetta una sfida imponente e variegata, ma apprezzo il modo pensoso in cui sta accogliendo le molteplici componenti di una compagine che di politico ha ben poco, a mio avviso.
Polis è la città; l interesse pubblico è stato considerato marginale rispetto all'occupazione di poltrone e alla fruizione di privilegi. Non so chi possa - onestamente - sentirsi rappresentato da costoro.
Vorrei tagliare le pensioni d'oro di chi non ricorda cosa sia il Parlamento o le difficoltá di migliaia di italiani.
Vorrei fossero verificati presunti invalidi e percettori di reddito di cittadinanza. Il lavoro in nero e le coop che non contribuiscono al regime fiscale come le imprese sono piaghe, non risorse.
Lo stesso per la triste "merce" umana traghettata più per denaro che per carità cristiana, infetta e non, nelle acque territoriali e nelle città italiane. Senza controllo e a scapito nostro. William Wilberforce si rivolterebbe nella tomba.
Le scrivo soprattutto per i 3 temi che più mi stanno a cuore: sicurezza (innanzitutto intesa come salute), qualità dell'istruzione e giustizia.
L'economia è lo strumento per restituire serenità e fiducia a noi italiani, l'istruzione per ritrovare orgogliosamente le radici del nostro splendore culturale e di un confronto alla pari con le altre nazioni.
No classi pollaio da cui possono uscire solo polli, non cittadini, no al becchime della cultura in pillole, no a docenti di sostegno che cercano il punteggio per fare altro e non seguono i loro ragazzi, sì alla scoperta dell'amore per lo studio, alla stima per una educazione ed una gestione della scuola a 360° che anteponga il rispetto ed la responsabilità alla caccia alla cattedra o del prestigio degli incentivi sui voti delle promozioni.
No a chi distribuisce biglietti da visita con il simbolo del Pd ai neodiciottenni in scuola quando arrivano le elezioni, no a chi distribuisce risorse ed incarichi ad personam, sì a chi vuole offrire opportunità di scoperta e crescita personale e professionale.
Un know how intelligente, anche in lingue straniere (inglese dove sei?), per rispondere ai bisogni della società senza limitarne la libertà e le prospettive. Sì a chi crede nelle maniche rimboccate, nel lavoro di squadra e in un lifelong learning che sia più di una definizione o una moda.
Si a chi i fondi Pon li usa non per sedie a rotelle, ma potenziare ed includere le qualità in fieri dei nostri figli. Contano più la testa ed il cuore, meno il fondoschiena o i leccapiedi.
Diamo spazio ai precari, ma solo se siamo certi che conoscano i loro doveri e non solo i diritti.
Infine, elezioni presto per scegliere chi potrá davvero rappresentarci, mettendoci la faccia, la competenza e il decoro, non le croci o quella farsa che si chiama Rousseau. Ognuno faccia la sua parte: non è più tempo di comici o mattatori con il decreto facile.
Non avrò mai certezza che queste parole arrivino ai suoi occhi o a quelli del suo staff davvero, ma tentar non nuoce. Buon lavoro. Di cuore.
Da: La Dama Per L'Unicorno
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