Considerazioni politiche
Messaggio per Mario Draghi
Giovedì 4 novembre 2021 18:36:13
Caro stimatissimo Presidente,
guardando alla sua “serva Italia, di dolore ostello, non donna di provincia, ma bordello” il Sommo Poeta, sette secoli or sono, commentava: “leggi vi son, ma chi pon mano ad esse! ”.
E oggi, nel 2021, nel suo settecentenario, cosa direbbe Dante nel vedere che l’Italia è diventata la patria dei furboni, dei furbi e dei furbetti? Non passa giorno che non vengano smascherati evasori, corrotti, corruttori e approfittatori vari del danaro pubblico.
Da ultimo, la notizia che siano stati scoperti oltre 6000 percettori del reddito di cittadinanza dalla Guardia di Finanza, che non ne avevano diritto (sommati agli altri, tanti, già troppi, scoperti via via in questi anni), fanno pensare che questo malcostume italico sia ben radicato e ciò che emerge sia soltanto la punta dell’iceberg. Io - che faccio la mia parte per impegnarmi con la Caritas ad aiutare gli ultimi e i bisognosi, e vedo continuamente tanti veri poveri, ricchi solo della loro dignità, che non hanno accesso a questa opportunità e sono comunque felici di avere in dono un pacco alimentare o del vestiario usato - non posso non indignarmi e vergognarmi per questi furbetti di essere italiano. È un vero peccato vedere uno strumento, sulla carta ottimo, nato per combattere la povertà e la disoccupazione, per l’inserimento nel mondo del lavoro di tanta gioventù, ridotto ad ambita preda di danaro pubblico per i troppi furbetti che fioriscono nel nostro paese come funghi o margherite in primavera, senza alcun scrupolo morale. E mi chiedo: ci sarà pure da qualche parte una responsabilità per tutto questo? Da come la misura viene difesa a spada tratta per la sua intangibilità, sembrerebbe di no. Eppure, signo Presidente e signori governanti, la legge istitutiva c’è e basterebbe applicarla, sanzioni penali rilevanti incluse per i falsi dichiaratori. Se i controlli successivi non servono, fateli preventivi e intensificateli. Turate le falle a questi discriminanti privilegi concessi ai “furbetti” perché non siamo inondati dalla vergogna di fronte all’Europa e al mondo. Che tutti i poveri, quelli veri, possano essere finalmente tutelati come una nazione civile comanda. E a coloro che andranno a votare suggerisco di pensarci molto bene, al di là e col massimo rispetto dell’ideologia politica di ciascuno, perché il reddito di cittadinanza o, addirittura, il reddito universale, che viene ventilato da qualcuno, non sia soltanto una boutade elettorale acchiappa voti e serva ad alimentare ancora più queste legioni di “furbetti”, ma siano misure di vera civiltà, che incidano realmente nel progresso morale e sociale di una grande nazione come la nostra. E non diamo la colpa soltanto al covid! Con cordiali ossequi
guardando alla sua “serva Italia, di dolore ostello, non donna di provincia, ma bordello” il Sommo Poeta, sette secoli or sono, commentava: “leggi vi son, ma chi pon mano ad esse! ”.
E oggi, nel 2021, nel suo settecentenario, cosa direbbe Dante nel vedere che l’Italia è diventata la patria dei furboni, dei furbi e dei furbetti? Non passa giorno che non vengano smascherati evasori, corrotti, corruttori e approfittatori vari del danaro pubblico.
Da ultimo, la notizia che siano stati scoperti oltre 6000 percettori del reddito di cittadinanza dalla Guardia di Finanza, che non ne avevano diritto (sommati agli altri, tanti, già troppi, scoperti via via in questi anni), fanno pensare che questo malcostume italico sia ben radicato e ciò che emerge sia soltanto la punta dell’iceberg. Io - che faccio la mia parte per impegnarmi con la Caritas ad aiutare gli ultimi e i bisognosi, e vedo continuamente tanti veri poveri, ricchi solo della loro dignità, che non hanno accesso a questa opportunità e sono comunque felici di avere in dono un pacco alimentare o del vestiario usato - non posso non indignarmi e vergognarmi per questi furbetti di essere italiano. È un vero peccato vedere uno strumento, sulla carta ottimo, nato per combattere la povertà e la disoccupazione, per l’inserimento nel mondo del lavoro di tanta gioventù, ridotto ad ambita preda di danaro pubblico per i troppi furbetti che fioriscono nel nostro paese come funghi o margherite in primavera, senza alcun scrupolo morale. E mi chiedo: ci sarà pure da qualche parte una responsabilità per tutto questo? Da come la misura viene difesa a spada tratta per la sua intangibilità, sembrerebbe di no. Eppure, signo Presidente e signori governanti, la legge istitutiva c’è e basterebbe applicarla, sanzioni penali rilevanti incluse per i falsi dichiaratori. Se i controlli successivi non servono, fateli preventivi e intensificateli. Turate le falle a questi discriminanti privilegi concessi ai “furbetti” perché non siamo inondati dalla vergogna di fronte all’Europa e al mondo. Che tutti i poveri, quelli veri, possano essere finalmente tutelati come una nazione civile comanda. E a coloro che andranno a votare suggerisco di pensarci molto bene, al di là e col massimo rispetto dell’ideologia politica di ciascuno, perché il reddito di cittadinanza o, addirittura, il reddito universale, che viene ventilato da qualcuno, non sia soltanto una boutade elettorale acchiappa voti e serva ad alimentare ancora più queste legioni di “furbetti”, ma siano misure di vera civiltà, che incidano realmente nel progresso morale e sociale di una grande nazione come la nostra. E non diamo la colpa soltanto al covid! Con cordiali ossequi
Da: Leonardo Zanelli
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