E se Penelope quella sera avesse mangiato la foglia?

Messaggio per Paolo Mieli

Mercoledì 23 dicembre 2020 16:51:37
Caro Mieli
Sono un insegnante di italiano alle medie. Da diversi anni ormai quando ho una prima leggo l’Odissea (anche perché è il libro più bello che abbia mai letto, insieme alla Commedia). In particolare mi piace soffermarmi sull’episodio del libro XIX, l’incontro tra Odisseo e Penelope la sera prima della strage. In quell’occasione Penelope chiede ripetutamente ad Ulisse, camuffato da mendicante, il suo nome e le origini. Ulisse tergiversa e poi abilmente mescola bugie e verità. Penelope gli crede ma ad un certo punto nel chiamare Euriclea: “e certo Odisseo ormai così è nelle gambe, così nelle braccia; in fretta nella sventura i mortali s’invecchiano” (vv. 358-360). Dopo il riconoscimento di Euriclea i due si parlano ancora e Penelope ormai dispera di rivedere lo sposo, ma lui la esorta a tenere duro. Alla fine improvvisamente (vv 570 e seg.) lei annuncia che l’indomani farà la sua scelta tramite la gara dell’arco e lui risponde: “non ritardarla più ormai questa gara…” (v584) e così si lasciano.
Ora, la mia domanda è: ma non è che Penelope ha mangiato la foglia? So benissimo che questo nel testo non c’è, ma non poteva aspettare qualche giorno ancora come diceva Odisseo? E poi proprio con l’arco! Io mettendomi nei suoi panni, se dopo 20 anni mi arrivasse in casa uno che mi descrive per filo e per segno la fibbia del vestito che portava un altro quando era partito direi: “mmm qui gatta ci cova”. Ripeto, so che nel testo non c’è, ma sarebbe proprio una forzatura così grave immaginare che Penelope abbia capito tutto e che proprio per questo si sia comportata in quel modo? Mi pare che anche lo sceneggiato di Franco Rosi (quando la Rai era la Rai…) fosse su questa linea.
E anche se fosse una forzatura, non sarebbe bello? Quanto spessore psicologico acquisterebbe Penelope? Tra tutte le donne dell’Odissea diventerebbe gigantesca: “Ah sì? Sei Etone da Creta? Bene, domani per cominciare mi fai le pulizie in casa (e ti do io la scopa), poi io e te parliamo…”. D’altro canto Ulisse non ha mica sposato una qualunque, no? E quanta modernità acquisterebbe il poema, se ancora ce ne fosse bisogno?
Quando chiedo ai ragazzi di mettersi nei panni di Ulisse alcuni dicono che avrebbero fatto lo stesso, altri che si sarebbero rivelati, ma le ragazze nei panni di Penelope si inorgogliscono tutte e la vedono come me.
Le rivolgo un caro saluto carico di stima e gratitudine per “passato e presente” che guardo con piacere appena ne ho l’occasione
Da: Massimo Micheli

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