Birre l'Abbazia fatta dai monaci in Sicilia
Messaggio per Roberto Giacobbo
Venerdì 14 gennaio 2022 10:43:44
Io sono don Riccardo, il più giovane dei 12 monaci dell'Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale (Pa). La nostra è una comunità di monaci giovane e accogliente. Una comunità che scandisce le proprie giornate con la preghiera e il lavoro, una comunità che produce cultura e itinerari di spiritualità all'ombra del chiostro guidati dalla regola di San Benedetto, una comunità che accoglie e ospita quanti vogliono conoscere e sperimentare il carisma monastico. Nel monastero una delle attività madri è la produzione della birra, una birra artigianale scura e bionda che non ha nulla da invidiare alla birra prodotta dai monasteri belgi e tedeschi; questa birra nasce in seguito alla vittoria di un concorso nazionale per homebrwers a Nembro nel 2011.
L'abbazia fu fondata secondo una tradizione da San Gregorio Magno, ma il primo dato storico certo risale al 1347 a opera di Angelo Sinisio, colui che coniò per la prima volta nel dizionario Declarus la parola Cassata, dolce tipico Siciliano.
Il minuscolo edificio che era stato costruito per pochi monaci è diventato un complesso amplissimo e pieno di splendide opere d’arte. Basta dare uno sguardo alla sontuosa Basilica con il coro ligneo del 1591-1597, al Chiostro classico del 1612, alla facciata monumentale del Marvuglia, e poi all’organo con le sue 3125 canne, e inoltre alle pitture e all’affresco di Pietro Novelli, ai quadri di Paolo De Matteis, del Paladino, dello Zoppo di Ganci, alle fontane del Marabitti, al gruppo marmoreo di San Martino, allo scalone monumentale in stile Pompeano, ai corali, ai paramenti sacri ecc.
Ogni visitatore rimane incantato dalla grandiosità e dalla bellezza del monastero. A dare voce a tutto i monaci, che ci vivono e vi aspettano!
PS. Aspetti un vostro riscontro, lascio anche il mio cell. 320-------.
L'abbazia fu fondata secondo una tradizione da San Gregorio Magno, ma il primo dato storico certo risale al 1347 a opera di Angelo Sinisio, colui che coniò per la prima volta nel dizionario Declarus la parola Cassata, dolce tipico Siciliano.
Il minuscolo edificio che era stato costruito per pochi monaci è diventato un complesso amplissimo e pieno di splendide opere d’arte. Basta dare uno sguardo alla sontuosa Basilica con il coro ligneo del 1591-1597, al Chiostro classico del 1612, alla facciata monumentale del Marvuglia, e poi all’organo con le sue 3125 canne, e inoltre alle pitture e all’affresco di Pietro Novelli, ai quadri di Paolo De Matteis, del Paladino, dello Zoppo di Ganci, alle fontane del Marabitti, al gruppo marmoreo di San Martino, allo scalone monumentale in stile Pompeano, ai corali, ai paramenti sacri ecc.
Ogni visitatore rimane incantato dalla grandiosità e dalla bellezza del monastero. A dare voce a tutto i monaci, che ci vivono e vi aspettano!
PS. Aspetti un vostro riscontro, lascio anche il mio cell. 320-------.
Da: Don Riccardo Tumminello
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