Il figurante di papa Celestino V deve sfilare nel corteo della Perdonanza a L'Aquila

Gent. mo Professore,

lo seguo molto appassionatamente su Freedom nei suoi interessantissimi servizi culturali da molti anni (già da Voyager).

Anche ieri 25 agosto, Lei ha prrsentato brillantemente l'ambiente dove papa Celestino V fu tenuto prigioniero e dove morì nel 1296, e cioè il castello di Fumone dei Caetani. Lo visitai anch'io alcuni anni fa ed entrai anch'io nella cella del papa.

Purtroppo a L'Aquila nel corteo della "Perdonanza celestiniana" si commette ogni anno dal 1983 una grave offesa alla memoria del santo papa: il figurante del papa, che dovrebbe tenere in mano la copia della "Bulla Perdoni" redatta da Celestino, non viene ammesso né viene preso in considerazione, Dovrebbe essere lui a portare la "Bolla" e consegnarla al Vescovo davanti alla porta Santa! E invece profanamente è una "Dama della Bolla" a fare questo.

Lo scorso anno forzai la mano: vesito con gli abiti pontifici suoi tipici, ero al bordo del pubblico a cento metri dalla Basilica, in attesa che arrivasse il "corpo principale" del corteo per schierarmi dietro di questo, avevndo avuto l'autorizzazione dal Comitato della Perdonanza a farlo (certo non avevo dichiarato che avrei impersonato Celestino!). Ebbene, nel dubbio che io potessi commettere un "sacrilegio" entrando nel corteo, alcuni funzionari della DIGOS di L'Aquila m hanno prelevato forzatamente e trascinato via, denunciato e "bandito" da L'Aquila per 3 anni!

Un massone come me, iniziato nel GOI nel 1986 ed elevato a Maestro nel 1988, dotato di spirito Templare, non si lascia intimorire. Affronterò probabilmente il processo ma non mollerò nel proclamare che la presenza di Celestino nel corteo è un atto dovuto nel rispetto della memoria di un uomo "santo".

Grazie per la Sua cortese attenzione.

Dr. Giovanni Sergio, medico internista e geriatra, ex Aiuto geriatra in ASL ROMA2, pensionato (ho 71 anni)

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