Messaggi e commenti per Pierfrancesco Favino

Messaggi presenti: 24

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Frasi di Pierfrancesco Favino

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Biografieonline non ha contatti diretti con Pierfrancesco Favino. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Pierfrancesco Favino.

Mercoledì 26 luglio 2023 12:07:00

Stampa sommergibile Cappellini


Buon giorno Comandante (mi permetta di chiamarla cosi).
Mi chiamo Natalino Usai, sono un ex docente di navigazione e come hobby realizzo stampe di unita navali. A tale proposito volevo omaggiarla di una tavola del sommergibile Alfredo Cappellini che ho realizzato per il circolo ufficiali della Marina Militare di Cagliari.
Questo mio piccolo omaggio è un ringraziamento per avermi dato la possibilità di rivivere la storia di un uomo che per me, e mi creda per moltissime altre persone, è stato un mito.
Troverà l’immagine della stampa sul mio profilo Facebook in un post dedicato all’evento cinematografico.
Qualora decidesse di farmi l’onore di accettare questo mio omaggio, mi faccia avere un indirizzo mail dove spedire il file.
Le lascio inoltre il mio cellulare qualora dovesse preferire un contatto WhatsApp.
392-------
Cordiali saluti
Natalino Usai

Sabato 12 marzo 2022 12:19:57

Libro di una vita: Racconto Bianco in Sanità - Dagli anni '70 alla Sars-CoV-2


Buondì Pierfrancesco Favino
Sono Alberto Pellè, autore (nuova pubblicazione febbraio 2022), del libro: "Racconto Bianco in Sanità - Dagli anni '70 alla Sars-CoV-2". Una storia vera nel mondo della nostra Sanità... È il libro di una vita che vorrei sottoporti (quale interprete che apprezzo tra i più in Italia), per un eventuale sceneggiatura e film.
Sito del libro:
https://amzn.to/3t3BMJR

A pochi anni Bianco, lasciando la città natia di Lecce, si trasferisce a Roma con la madre e i fratelli. Tramite la zia suora, allora caposala presso un ospedale della capitale, entra in contatto sin dall’infanzia con l’ambiente ospedaliero.
Si è occupato inoltre del tema socio-pensionistico e del lavoro, rivisitando, nel Novembre 2021, il breve e intenso saggio dal titolo: Lavoro e Previdenza oltre la “normalità” sociale / 10 anni dalla riforma Fornero - Governo Monti 2011
Alberto Pellè, nato a Lecce nel 1955, si è laureato in Scienze Sociali presso l'Università Angelicum di Roma.



Sabino M. Palumbieri (SDB - Antropologo emerito Università Pontificia Salesiana di Roma):
Questa riflessione... – autentica testimonianza di denuncia e di speranza – è come olio bollente. Scorre lieve e scrosta il duro. La forma è avvincente come la narrazione del suo profondo al tuo profondo, che ne resta avvinto. E ne esci convinto.
...Alberto Pellè mostra un’attitudine rara nell’individuare i sintomi e nel cogliere il punto di sindrome del malessere del nostro benessere...
Il medico si faccia medicina è il titolo significativo del primo congresso mondiale di psicosomatica. Va detto di ogni operatore sanitario.
Per umanizzare le strutture sanitarie urge formare il mondo dei sanitari...

Buon proseguimento Pierfrancesco nella tua straordinaria carriera.
In attesa di riscontro ed eventuali consigli e riferimenti in merito, disponibile a inviare le varie presentazioni e il materiale del racconto, invio un caloroso cordiale saluto. Alberto Pellè - -------

Venerdì 20 agosto 2021 22:24:25

Richiesta supporto evento VAC-CINEMA


Gentile Pierfrancesco,

mi chiamo Gabriele Coppa e sono il direttore dello sviluppo strategico ed organizzativo della ASL di Rieti, nonché coordinatore della campagna vaccinale covid19.

Nel primo week end di settembre organizzeremo a Rieti un evento dedicato alla vaccinazione di 200 ragazzi 12-18 anni al giorno, presso la città di Rieti in collaborazione con la Fondazione Varrone e con il Cinema Moderno.

In quella occasione i ragazzi che si vaccineranno riceveranno in regalo un abbonamento al Cinema; è il nostro piccolo contributo per dare una mano a far ripartire le imprese. Tanto da titolare l'evento VAC-CINEMA.

Ci piacerebbe averla come testimonial, saremmo onorati; la. seguo personalmente da una vita. Avere lei sarebbe di grandissimo aiuto per dare uno sprint alla vaccinazione dei ragazzi, consentirebbero loro di tornare ad una quasi normalità.

Probabilmente non Le sarà possibile, ma io ci provo essendo un testardo.

Complimenti per tutto sempre e comunque.

320. -------

Mercoledì 2 giugno 2021 00:58:27

Complimenti


Voglio congratularmi con lei per l’interpretazione di Buscetta. Non sono mai stato un suo fan, ma faccio da oggi un umile passo indietro. Bravo!
Riccardo Ursino
Catania

Lunedì 17 maggio 2021 08:54:54

Richiesta Stage


Gent. mo Pierfrancesco Favino
vorrei se fosse possibile per la riapertura delle attività culturale proporre ai miei allievi di recitazione uno stage con lei sarebbe un bellissimo momento di confronto con chi al momento rappresenta al meglio questo difficile lavoro
Sperando nella sua disponibilità
La saluto Cordialmente
Massimo D'Alessio

Lunedì 11 gennaio 2021 18:37:37

Come intervistare una star italiana


Buona sera
Sarebbe possibile avere il contatto del suo manager.
Vorrei chiedere una mini intervista radiofonica
Grazie per la cortese risposta
Cordialmente
Raffaella

Sabato 12 dicembre 2020 19:45:12

Omaggio a Gigi Proietti


Caro Pierfrancesco,
sono un tuo ammiratore ed estimatore poiché amo il cinema ma soprattutto il teatro. So anche, perché l'hai reso pubblico, che stimavi moltissimo il grande Gigi Proietti. E' proprio per questo che mi rivolgo a te per inviarti un mio 'pensiero' per il compianto maestro. Se hai tempo lo leggi e, se ti piace, disponi come meglio credi di farne uso. La lingua che ho usato è il romanesco, ma io sono un pugliese che vive in Sicilia, quindi, è chiaro che non sarà perfetta. Ti ringrazio per l'attenzione e... viva il teatro!

ER DIALOGO CELESTE
GIGI C’è permesso? (silenzio) C’è permesso? (silenzio) Gnente! E’ vero che so’ tutti morti, ma quarcuno deve pur parlà, o no! (Più forte) C’è permesso?
S P Chi è?
GIGI So’ io, Gigi
S P Gigi chi?
GIGI So’ Gigi, er teatrante.
S P Er teatrante! E che vieni a fa’ qua?
GIGI Me c’hanno mannato quelli der Purgatorio.
S P Der Purgatorio? Ma perché, là nun te possono tené.
GIGI E no, perché dice… dice…
S P Dice chi?
GIGI No, dice… che nun c’è posto pe’ me.
S P Nun c’è posto? Ma che stanno a di’, là ce stanno er doppio de posti ci’avemo qua.
GIGI Sì, però m’hanno detto che, siccome quann’ero ancora drento la cassa, hanno sentito tutta la popolazione del paese mio che me voleva ‘n Paradiso.
S P E tu perché sei passato dar Purgatorio prima?
GIGI Ecco appunto, te lo stavo a di’: prima prima me so’ presentato all’Inferno pecché me pareva naturale presentamme come umile peccatore su la tera
S P Ma quindi tu te senti peccatore?
GIGI E… sì, quarche vorta me so’ trovato a di’ o a fa’ cose… come te posso di’… nun troppo angeliche, con rispetto parlando. Ma sai, semo omini e… è facile che famo cose sbagliate. Però, in tutta sincerità te devo di’ che me so’ pentito forte e… me so’ pure messo a chiagne quanno me so’ accorto de quello che avevo combinato.
S P E allora, pecché nun t’hanno pijato all’Inferno?
GIGI E… pecché pure llà m’hanno detto che nunn’era posto pe’ me: m’hanno detto che li peccati mia so’ stati, come se po’ di’, troppo leggeri, mica come quelli che stanno là, così m’hanno detto. E pe’ quello che poi so’ passato dar Purgatorio e nun me vogliono manco là.
S P Ma ora dimme ‘na cosa: siccome qua io ce sto da tanto, tanto tempo, nun me rendo conto de quello che sta a succede là sulla tera. So solo che qua arriveno ogni tanto omini o donne che sembrano angeli, poi pe’ quarche tempo, gnente de gnente. Tu lo sai pecché?
GIGI Beh, caro er mio vecchietto (nun è che t’offenni se te parlo così, no?) come te dicevo io ho fatto er teatrante tutta la vita e me so’ divertito a pijà la vita stessa in giro, sai pecché? Pecché la vita sulla tera è diventata, come se po' di’, troppo difficile ed è pe’ quello che ho cercato de renderla un po’ più… più leggera.
S P Allora, te sei pijato la libertà de prendere in giro quelli che stavano male, è questo che me voi di’?
GIGI No, che c’entra, ma che stai a di’, col tuo permesso! Io sto a di’ n’artra cosa: io volevo solo fa’ ride le persone, che, tu lo sai mejo de me, hanno bisogno de nun pensa’ sempre alli affanni de ogni santa mattina.
S P Ma tu lo sai che proprio questo fa bene alla salute e all’anima?
GIGI E ce lo so, sì, però…
S P Però che?
GIGI Però, se me posso permette, quanno sei nei guai là sulla tera, nun n’è cosa semplice azzasse la mattina e dire ‘Ma come so’ felice de campa’ oggi! ’
S P Questo pecché tu non sei un vero credente!
GIGI No, nun n’è così, abbi pazienza, amico mio, se me posso permette! Ma tu lo sai che cosa sta a succede ora là sotto?
S P Certo ch ‘o so, che te pare che nun ci’o so?
GIGI E però voi state qua e noi stamo là, voi siete creature piene de santità, noi semo persone semplici e vivemo ogni giorno a combatte co’ le ingiustizie, co’ e magagne, co’ e malattie, co’ i soprusi, co’ e guere, e nu te sto’ a fa’ l’elenco che nun finisce mai.
S P E quindi co’ tutte ste problematiche com’è che volevi fa ride l’omini uguali a te?
GIGI Beh! All’inizio te pare ch’è stato facile? Ma poi me so’ detto: ‘A Gigi, datte na mossa che se no qua dove te giri giri ce so sempre guai, e famoli divertì un pochetto sti poveri disgraziati come me. ’ E così, me so ‘nventato tanti personaggi che vedevo pe’ strada e ci’o fatto la caricatura pe’ fa’ ride ma pure pe’ fa’ pensa’ quanto semo scemi tante vorte.
S P Che significa sta cosa?
GIGI Ma sì, caro mio, noiartri semo bravi a fa’ questo e a fa’ quello ma poi semo proprio ciuchi quanno pensamo che de fronte a noi ce sta sempre uno che ce fa’ e scarpe o magari al contrario semo noi che je’ famo le stesse scarpe. Vojo di’ che semo pieni de difetti ma nun ce n’accorgiamo o, se ce n’accorgiamo famo finta che nun ce so’.
S P Ma io v’avevo detto la stessa cosa tanto tempo fa eppure v’aa siete scordata…
GIGI Io, pe’ ditte a verità, non m’oo ricordo, comunque, te stavo a di’ che, difetto de qua e difetto de là, m’è venuta l’idea de presenta’ a teatro tutte ste… come potemo di’… tutte ste…
S P Problematiche, manie, incomprensioni, cattiverie, …
GIGI Chiamamole pure… fesserie amplificate pe’ non esse scortese co’ a bocca co’ na persona anziana come te, carissimo er mio vecchietto.
S P E famola finita co’ sto vecchietto! Io sembro così ma drento so’ più giovane de te, caro mio. Comunque, me stavi a di’ che hai recitato a teatro, ma er pubblico come ha reagito quanno ci’hai fatto vede’ tutti li difetti sua? Nun s’è agitato e arrabbiato? Nun t’ha pijato a pomodori? Nun t’ha menato?
GIGI No, macché. S’è messo a ride forte forte pecché, a poco a poco, ha capito che je stavo a di’ la verità scherzando, come er padre quanno vole rimprovera’ er suo figliolo, però je fa capi’ che je vo’ bene, nun so se me so’ spiegato…
S P Te sei spiegato bene, certo. Ma, ora, spiegami na cosa che nun m’è chiara: me dici che hai fatto er mestiere che t’è piaciuto, me dici che hai fatto diverti’ e che pure tu te sei divertito. Allora, pecché sei arrivato qua quanno ancora potevi da’ sollievo alli compagni tua. Te, sei ancora giovane, pecché te ne sei scappato de là.
GIGI E ci’hai ragione a dimme sta cosa, però… ora me vergogno pure a dittela… nun gnaa facevo più.
S P Ma che stai a di’… mica te sei finito co’ e mani tua! Allora sì che te manno dritto dritto…
GIGI No, no, e famme fini’ de raccontatte a storia, famme spiega’ tutto in santa pace. Ci’avemo a pace armeno quassopra o no?
S P Certo che ci’avemo a pace. Se nun l’avemo qua, dove artro a trovi?
GIGI Oh! Me fa piacere senti’ sta cosa. Allora, te stavo a di’ che, proprio nell’urtimo periodo c’è stata na situazione che ci’ha fatto diventa’ tutti strani: t’aa ricordi a peste?
S P A peste! Ma so’ secoli che nun ce sta più.
GIGI Sì, ci’ho so pure io, ma sta malattia se comporta come quella: nun te puoi avvicina’ a uno, se no t’aa acchiappi subbito. Poi, te devi mette a mascherina, te devi lava’ le mani de continuo, te devi sta tranquillo a casa tua, pe’ lavora’ te devi compra’ n’arnese che ce parli co’ lui. Io ci’ho provato quarche vorta, ma me sembrava de parla’ co’ na sedia, cor muro, e perciò me so’ detto ‘ Ma che stai a di’, ma che stai a fa’, ma che te sei proprio rin… ahia, me devi scusa’, ma ar paese mio parlamo colorito pe’ facce capi’ mejio…
S P Ci’oo so, ci’oo so, che te pare che so’ nato ieri. E quindi, ancora nun m’hai detto pecché te ne sei annato.
GIGI E t’oo dico subbito. Te dicevo che, pe’ evita’ de attaccacce sta schifezza de malanno, l’alte autorità, a poco a poco, ci’hanno detto de sta a casa quanno cala a sera, de chiude tutti e locali de ritrovo, er cinema e… pure er teatro.
S P E quindi?
GIGI Come ‘e quindi? ’ A Paradiso! Me spieghi come faccio a presentamme sopra ar palco e parlo solo io, a chi poi? A e sedie?
S P E ci’hai ragione, amico mio.
GIGI E certo che ci’ho ragione, mannaggia a disgrazia! Allora me so’ detto ‘Si nun posso usci’, nun posso vede’ l’amici mia, nun posso anna’ de qua e de là pe’ vede’ come passa la vita, che faccio?
S P Ma te, sei n’omo de risorse…
GIGI A risorsa mia, a vita mia, a parte a famija, sai qual era?
S P Io so che pe’ n’omo normale è a famija.
GIGI Certo, t’oo detto prima. Ma pe’ me er teatro era a famija mia, caro mio: e quanno m’hanno detto che er teatro chiude, me so’ chiuso pur’io e pure er core mio nun gnaa fatta più.
S P E ora come fanno quelli che hai lasciato là sotto senza de te?
GIGI Ricrescono!
S P Come, ricrescono!
GIGI Già, pecché de fiore nasce fiore: se passa da un Gigi a n’artro. Questo è er messaggio che ci’ho lasciato.

Venerdì 20 novembre 2020 09:14:29

Scrivo per il sig antoniono so se il francesco potra fare qualche cosa io le suggerisco di contattare
rai tre la rubrica quante storie oppure corrado augias
spero di esserle stato utile perche anche io ho avuto uno zio morto in campo di concentarmento

Giovedì 19 novembre 2020 20:40:46

Buongiorno signor Favinoi, mi chiamo Antonio Le scrivo dalla provincia dell'Aquila, precisamente da Sulmona. Vorrei portare alla sua attenzione, la vera storia del nostro parroco don Aladino de Iulis, durante la seconda guerra mondale e la strage perpetrata dai nazisti in ritirata presso il piccolo paese di Gamberale. Dopo più di 50 anni, il parroco don Aladino, ha deciso di scrivere la sua storia pubblicando un libro dal titolo "La spia vestita da seminarista". Sarebbe meraviglioso se, avvalendomi della sua preziosa collaborazione, io riuscissi a far conoscere la sua storia prima che il nostro parroco passi a miglior vita. Insieme a lui ho potuto visitare tutti i luoghi descritti sul suo libro facendomi spiegare ogni momento saliente che ha portato lui e le altre persone verso la salvezza. A questo proposito, se potessi avere dei riferimenti, potrei inviarLe tramite posta una copia del libro, e chissà magari nel leggerlo potrebbe restare colpito dal suo racconto e aiutarmi in qualche modo a far conoscere questa storia. Restando in attesa, l'occasione è gradita per porgerLe distinti saluti...

Giovedì 12 novembre 2020 10:31:18

Gentile Francesco, mi permetto disturbarla, inoltrandole una proposta che riguarda la sua disponibilità a far dono di un po’ del suo tempo attraverso la sua magnifica voce e profonda competenza nell’usarla, per condividerla ad uno scopo benefico. Mi presento. Sono Laura Barbieri, Presidente dell’Associazione Penelope Lazio che si occupa, su tutto il territorio Nazionale, di offrire aiuti mirati e sostegno alle famiglie che si trovano improvvisamente di fronte all’angoscia e allo smarrimento della sparizione di un proprio caro.
Ma, prima di rappresentare questa Associazione, ci tengo a dire che sono stata la mamma di un un figlio unico che è stato inghiottito nella terra degli scomparsi nel 2008 e solo nel 2019 ho dovuto abbandonare ogni speranza di un nuovo abbraccio, con la mostruosa e terrificante scoperta dei suoi resti, trovati abbandonati in un bosco dell’Umbria, dove temporaneamente si trovava ospite di una Comunità. La sua storia è su www. cerchiamodavide. org.
Lo scopo per cui la contatto è che il prossimo 12 dicembre ricorre la giornata nazionale degli scomparsi, istituita dal Commissario Straordinario per le per persone scomparse, organo del Ministero dell’interno. Causa emergenza sanitaria, siamo purtroppo impediti di dar corso a qualsivoglia manifestazione, riunione o quant’altro con la presenza. Pertanto la nostra idea è quella di creare un video, in cui appunto lei, mettendo a disposizione la sua arte, fa la presentazione della nostra associazione (può farsi un idea andando sul nostro sito Penelope Lazio) seguirebbero alcune testimonianze di famigliari di persone scomparse che lei presenterebbe, ed intercalerebbe con dei suoi piccoli interventi a commento.
Confido moltissimo nel suo accogliere, questa, lo capisco, singolare richiesta, ma so per certo che saprà leggere il desiderio carico di speranza di un suo “si”, che proviene da un cuore lacerato e frantumato, ma che non ritiene sia giusto chiudersi nel guscio del proprio immenso dolore, bensì cercare di donare conforto a chi si trova a vivere la stessa drammatica esperienza.
Essendo il tempo a nostra disposizione pochissimo per poterci organizzare, spero di ricevere una sua risposta a stretto giro. Ringraziandola sin d’ora, la saluto caramente.
Laura – mail: -------

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