Programma elettorale auspicato

Messaggio per Carlo Calenda

Domenica 14 agosto 2022 17:44:49
Carissimo Calenda,
finalmente la collaborazione con Italia Viva, che auspico divenire presto davvero quel riferimento mancante nel quadro politico generale.
Per sfatare le asserzioni delle malelingue sull’affidabilità e tradimenti, sarebbe però opportuno mostrare l’accordo col PD, coi patti ivi sottoscritti e quindi disattesi poiché contrapposti ad altri stabiliti in seguito per compiacere altri alleati.

I toni pacati sono sempre la miglior risposta agli attacchi, senza mai denigrare gli avversari e il successo elettorale del Terzo Polo / Azione e Italia Viva è a mio avviso, soprattutto legato alla presentazione di un programma rispondente alle necessità dei cittadini in questo momento drammatico.
Le previsioni dovrebbero però includere interventi immediati, necessariamente ben spiegati, con dimostrazione delle coperture e delle modalità di realizzazione, insomma qualcosa di veramente credibile e non dei semplici sogni acchiappacitrulli.

Sono un attento osservatore che da parecchi lustri annota le manchevolezze della politica, le pressanti richieste dei cittadini e i loro prioritari bisogni, mi permetto pertanto d’elencare almeno alcune delle necessità che ho individuato, che per ovvie ragioni esporrò solo parzialmente e in maniera molto sommaria, le quali vorrebbero comunque essere forse un promemoria, o uno spunto per riflessioni più profonde, in ogni caso: repetita iuvant.
Non mi dilungherò sui problemi attuali dellénergia, cari vita, inflazione, ecc. sui quali si dibatte anche troppo, senza proporre soluzioni credibili.
Molti dei capitoli seguenti sono interconnessi molto più di quanto non apparirebbe da una prima lettura.
Qualche indicazione buone ricette altrui dovrebbero altresì tenersi in debito conto.

OPERAZIONI POSSIBILI A COSTO ZERO, MINIMO, O CON UN RITORNO ECONOMICO:

1). - Controllo del popolo sull’operato della PA: qualche sera fa Lei ha citato quel Suo vecchio articolo su Il Corriere in collaborazione col Prof. Ainis, che proponeva provocatoriamente qualcosa di simile, seppure in ambito limitato.
Ritengo che cittadini estratti a sorte di volta in volta, dovrebbero verificare sempre tutte le azioni della PA, in tal caso i costi della macchina Stato e dei lavori pubblici magari si dimezzerebbero.

2). - Burocrazia: per privati e imprese la sola presentazione di una CILA, eventualmente da integrare a posteriori, mentre per le opere pubbliche una sola approvazione della Conferenza dei Servizi e ricorsi a posteriori preclusi.
In caso di reato, Accertamento Tecnico Preventivo, senza sospensione dei lavori, eventualmente affidati ad altra impresa.
Gli innegabili benefici si otterrebbero nell’edilizia e urbanistica, nei lavori pubblici, nella produttività delle imprese, nell’occupazione, nei costi generali e nelle entrate dello Stato.
Laddove necessario si prevederebbe l’intervento dell’esercito per impedire qualsiasi abuso e intralcio.
Eliminazione di bolli, oneri e balzelli, da accorpare nella fiscalità generale.
Eliminazione della discrezionalità amministrativa e tempi certi, con sanzioni se non rispettati.
Discrezionalità invece senza gara per le spese necessarie, ma di importo contenuto.

3). - Lavoro e carovita: taglio del Cuneo Fiscale subordinato però all’aumento della produttività.
Tutti i disoccupati per ricevere un contributo statale, ma eventualmente anche pensionati e altri per avere un contributo su base volontaria, dovrebbero essere impiegati nei lavori sociali inerenti l’ambiente, agricoltura e foreste, regimentazione delle acque e depurazione, rifiuti, strade e ferrovie, ecc. (per quest’ultime ho un progetto particolare).
L’opportunità dovrebbe riguardare anche portatori di disabilità, sotto la guida di esperti.
Ripresa senza interruzioni di tutte le opere pubbliche sospese.
Assunzioni più snelle e libertà di straordinari, con detassazione degli stessi.
Incentivazione all’internazionalizzazione delle nostre eccellenze.
A questo proposito e provocatoriamente, ma non sbaglio, tra le tante individuerei anche quella della gestione dei rifiuti e, se non vi fossero quelle brutte cartoline di Roma e Napoli, proporrei per esempio la gestione della raccolta e smaltimento nei Paesi africani ed emergenti (conosco le possibilità offerte per diretto interessamento in ambito diplomatico).
È comunque indispensabile valutare sin d’ora la prevedibile riduzione del lavoro nei prossimi decenni, sostituito dalla tecnologia, quindi o lavorare meno per lavorare tutti, ovvero si renderebbe necessario trovare altre occupazioni per evitare le psicosi del tempo libero.
Si devono inoltre considerare le variazioni climatiche e le mutazioni delle condizioni di vita e lavoro che dovranno essere necessariamente adottate.

4). - Sanità: immediata assunzione di medici e paramedici, ripristino di unità dismesse e ristabilimento della presenza costante di medici sul territorio, con riduzione della pressione dei Pronto Soccorso, che tornerebbero a tempi d’attesa massimi di 15 minuti.
Eliminazione delle liste per visite specialistiche ed esami diagnostici, nonché per ricoveri.
Responsabilizzazione del funzionamento degli strumenti diagnostici e del personale inerente.
Ripristino delle scuole interne di preparazione infermieristica del personale inserviente.
Case per anziani in contesti sorvegliati e assistiti, con parte del personale fornito dai periodi di esperienza pratica degli studenti del settore, oltre che dai volontari e dal servizio civile.

5). - Riforma della Giustizia: attraverso una riforma costituzionale che, ferma restando l’autonomia della Magistratura, consenta il controllo costante dell’operato dei giudici e, preferibilmente l’elezione popolare degli stessi, con la permanenza in carica per un periodo definito e rinnovabile.
L’assoluzione sarà definitiva e senza possibilità di ricorso.
Processi rapidi, entro i tempi di chiusura delle indagini, procrastinabili una sola volta, con eliminazione di procedure bizantine, della discrezionalità e con certezza della pena.
Sanzioni precise e univoche, con margini ristretti solo per attenuanti e aggravanti.
Carcere solo per reati gravi e pene da scontarsi con lavori socialmente utili.
Rispetto rigoroso del principio fondamentale del diritto: In dubio pro reo.
Ricorso alla Giustizia Amministrativa solo in pochi casi determinati.
Incentivazione alla mediazione e conciliazione, con poteri decisionali vincolanti.

6). - Casa per tutti: recupero immobili in disuso o da manutenere, ovvero nuove costruzioni per dare un’abitazione decente a tutta la popolazione.
Idem per immobili produttivi dismessi.
L’operazione dovrebbe rifarsi al progetto INA Casa, con mutui garantiti dallo Stato e rimborsabili dagli assegnatari delle case a mo’ d’affitto a riscatto.
Gli interventi produrrebbero posti di lavoro e ulteriori risorse da reinvestire.
I costi della prefabbricazione e dell’autocostruzione assistita potrebbero essere inferiori alla metà di quelli usuali, pur ottenendo immobili di prim’ordine, antisismici e di classe energetica ottimale.

7). - Energia: sburocratizzazione pratiche energie tradizionali e rinnovabili, ricorso a termovalorizzatori e trigeneratori per teleriscaldamento, rivalutazione calore di scarto dei processi industriali, nuove fonti, energia atomica, ecc.
Geotermia profonda da valutarsi anche in base alle nuove tecnologie di perforazione. (Nessuno ne parla?)

8). - Fisco: semplificazione dell’imposizione e degli adempimenti con obiettivo unica imposta omnicomprensiva.
Incentivazione investimenti stranieri con aliquote di favore (non funzionerebbe senza la riforma della burocrazia e della giustizia).
Idem per residenza fiscale delle persone abbienti, magnati, oligarchi? Le loro imposte e i posti di lavoro che procurerebbero, sarebbero utilissimi.
Riduzione della spesa dello Stato e del prelievo fiscale, prendendo esempio dai Paesi virtuosi anche europei.
Pace Fiscale, o qualsiasi altra denominazione si voglia attribuirvi, per eliminazione del debito di cittadini e imprese incapienti.
Prescrizione quinquennale di qualsiasi debito, anche privato, da computarsi dall’insorgenza dello stesso e nullità degli atti interruttivi.
Snellimento pratiche di sovraindebitamento.
Non indicherò un condono edilizio, ma la riforma del Catasto imporrebbe qualche riflessione anche per la regolarizzazione del pregresso non speculativo e maggior rigore nel futuro.
Gli sgravi statali dovrebbero compensarsi con la maggiore produzione e con l’abolizione di elargizioni a pioggia, da sostituirsi con contributi mirati e adeguati ai bisognosi reali, aumenti delle pensioni minime e incentivi alle famiglie.
Aliquote inferiori, semplificazioni e controllo facilitato dovrebbero incrementare le entrate fiscali dello Stato, autofinanziando sgravi e incentivi e molte opere necessarie.
Atteggiamento amichevole del fisco, con sanzioni solo nei casi estremi o di reiterata recidiva.
L’eliminazione delle sanzioni dovrebbe essere applicata anche a tutte le scadenze della PA.

9). - Istruzione: riforma dell’ordinamento scolastico con riduzione del periodo d’insegnamento a 12 + 4 anni, ma con vacanze più brevi e compresa esperienza pratica preparatoria al lavoro.
Rivalutazione anche economica del lavoro dei docenti, aumento della disciplina e sanzioni gravi per gli abusi (appartengo a quella generazione con classi di oltre 30 alunni, ma con insegnanti capaci di trasmettere educazione, disciplina e rispetto, oltre alla cultura).
Istruzione comprensiva di esperienze pratiche a ogni livello, inoltre rivalutazione della scuola professionale, in accordo colle imprese ed enti interessati alle assunzioni.
Recupero e creazione di nuove strutture necessarie, dagli asili nido sino all’università, con personale adeguato.

10). - Trasporti: ristrutturazione del settore con servizi efficienti e incentivanti rispetto all’uso di veicoli propri.
Riguardo le merci, credo di ricordare che un Hp muoverebbe 20 Kg su strada, 200 su rotaia e 2000 su acqua.
Stesso principio è applicabile al trasporto di persone.
Il ripristino e la costruzione quindi di vie d’acqua ridurrebbe i costi, in subordine le ferrovie arriverebbero più capillarmente in luoghi non serviti da mare, laghi fiumi e canali, mentre gli autocarri servirebbero per i trasporti locali.
Risultati: minori deficit dei servizi passeggeri, tendenti al pareggio e trasporto merci magari più lento, ma meno costoso.
In entrambi i casi, grande risparmio di energia e dell’inquinamento.
La dismissione di uno o più settori sarebbe compensata dal reimpiego negli altri emergenti.

Le coperture finanziarie?
Tutte la azioni dianzi indicate potrebbero autofinanziarsi, o perlomeno ripagarsi, se fossero approntate in maniera intelligente, poiché le minori spese e i minori costi sociali supererebbero abbondantemente gli esborsi da affrontare per le conseguenze della mala gestio nel funzionamento della macchina dello Stato.

Mi sia concessa un’utopia per la semplificazione normativa: Abolizione di tutte le norme, mantenendo un unico principio: “Tutto ciò che rispetta il comune buonsenso è lecito, mentre è illecito il resto”.
Da: Gianluigi Rusconi

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