Controlli e piccolo potere dei "ducetti"

Messaggio per Concita De Gregorio

Mercoledì 12 gennaio 2022 14:00:46
Ho fatto la terza dose del vaccino e scaricato subito il green pass, che almeno mi aiuta a vivere questa "simil-vita" che stiamo conducendo, dalla comparsa del covid in poi. Meglio del lock down, mi sono detta, meglio per la mia salute e per non intasare gli ospedali sottraendo cure ai malati, anche, di altre patologie, meglio che fare interminabili file da disperata per il tampone in queste gelide giornate di tramontana a Roma. Per tutta la vita sono stata una persona insofferente alle regole, che ho certamente sempre rispettato, ma piuttosto malvolentieri quando si trattava di regole ingiuste, che per alcuni valevano (in genere per le persone perbene) e per altri no. Considero quindi il green pass una giusta misura precauzionale, anche se ci sono dei "ma". Qui a Roma, inutile dirlo, controlli non ce ne sono. Finora sono stata controllata due volte, una volta all'interno di un bar dove nessuno mi conosceva e una volta all'interno... del parrucchiere dove sono cliente da decenni. Sia lui che la di lui moglie conoscono me e conoscevano mia madre, in più dopo tanti anni di frequentazione è ovvio che s'instauri un certo grado di confidenza, tra padroni e clienti. Di me, della mia vita, sanno tutto o quasi, anche perché situato nel quartiere dove sono nata e sempre vissuta, ci siamo raccontati dubbi e certezze ovviamente anche sui vaccini, io sapevo quando sarebbero stati vaccinati loro e loro sapevano quando sarei stata vaccinata io. E' con una certa sorpresa, dunque, che pur avendo fissato l'appuntamento come sempre faccio da quando è scoppiato il covid, che ho accolto la quasi subitanea richiesta di esibire il green pass che in precedenza, mai da loro mi era stato richiesto. La moglie del titolare è rimasta imbarazzata: "ma no, ma lei la conosciamo da anni, sappiamo che è persona seria e rigorosa, che ha fatto la terza dose... " ha cominciato a dire, ma io l'ho bloccata. Ho risposto che era giusto, e che comunque già l'avevo con me avendolo "scaricato" appena due giorni prima. E l'ho sventolato sotto il naso del titolare, che ha proceduto alla registrazione. Rimasta male? Sì, ma non per i motivi che le persone in malafede potrebbero immaginare. Soltanto per quell'esibizione -meschina, direi - che coloro i quali vengono investiti anche se a mezza bocca, tra il detto e non detto, anche sotto minaccia di multe che mai verranno applicate, anche in mancanza di veri "controllori", di un piccolo potere da esercitare solo o soprattutto nei confronti della gente perbene, di chi le regole le osserva mentre loro no, di chi le tasse le paga mentre loro le evadono. La signora entrata subito dopo di me, forse per dare una "giustificazione" a quella che ritengo più che altro una piccineria che non un vero controllo, è stata anche lei sottoposta alla supervisione del pass. Peccato però che non avesse l'ultimo, quello relativo alla dose booster perché - così si è giustificata - non aveva avuto il tempo di scaricarlo... Ora, io avrei potuto fare due giuste osservazioni che tuttavia mi sono astenuta dal fare perché avrei prima di tutto innescato un'inutile polemica sui "figli e figliastri della medesima patria", e poi avanzare delle recriminazioni che, finchè la messa in piega mi va bene, tengo per me riservandomi però il giusto momento per farle. E' vero: i titolari degli esercizi commerciali non sono tenuti a fare i controllori, ci vorrebbe qualcuno, però, che passasse appositamente nei negozi per farlo. E' un'altra "pecca" riscontrata nel governo da Conte in poi, quella del "chi controlla il controllore". La mia prima osservazione avrebbe riguardato l'uso della mascherina, che il titolare dell'esercizio in questione tiene costantemente abbassata sotto il naso, vanificandone l'efficacia: ormai pure gli asini sanno che il virus entra principalmente dal naso. La seconda riguarda il fatto che l'esercente - o gli esercenti - nella grandissima maggioranza dei casi, e soprattutto ai clienti affezionati, non rilasciano regolare ricevuta fiscale eludendo in tal modo le tasse che invece falcidiano fino alle lacrime la mia modesta pensione. E questo non è giusto. E questo non mi va giù. Ora, se io facessi parte di un governo "intelligente", per prima cosa combatterei l'evasione fiscale abbinandola al green pass, come a dire: visto che siamo in ballo, balliamo. In che modo? Ecco, supponiamo che nell'esercizio commerciale siano transitate in un giorno dalle 6 alle 8 persone, cui dovrebbe essere richiesto il green pass per accedere ai servizi. E supponiamo anche che, al numero dei green-pass controllati non corrispondano 6/8 ricevute fiscali, ma magari soltanto due nell'intera giornata. Ecco un segno ineludibile che l'esercente "ci marcia", come diciamo a Roma, bastonando le persone che conosce e "salvando" gli sconosciuti che potrebbero denunciarlo. Questo sì, sarebbe un ottimo sistema per combattere l'evasione fiscale, sommando l'utile al dilettevole. Io ho lavorato per tutta la vita senza poter sfuggire alle tasse, e neppure approfittare dei CONDONI, quasi un premio per chi si è invece fatto ricco alle spalle dei poveracci, di chi tira la vita e tutti i giorni si allena a fare sottrazioni, addizioni e poi ancora divisioni, e che viene fatto dal fisco a chi non ha mai pagato in vita sua eppure dispone non già di sola prima casa in cui vivere, ma anche di seconda e terza ereditate, di villetta al mare e di baita in montagna. Queste ingiustizie - mi riferisco ai controlli effettuati solo sulle persone cosiddette "sicure" li ho subìti sulla mia pelle per tutta la vita. Lavorando, ero costretta a servirmi dei mezzi pubblici, e moltissime volte sono incappata nei controllori all'uscita soprattutto della metropolitana che fermavano me, pretendendo l'esibizione della tessera o del biglietto, e favorendo nel contempo gli zingari che transitavano tranquillamente senza che nessuno li fermasse. Una volta mi sono risentita di brutto ma, quando l'ho fatto notare, mi è stato risposto che "nessuno li aveva visti"... Morale della favola? gli italiani non sono poi così cambiati dai tempi (non da me vissuti, ma sui quali ho letto in abbondanza) del deprecato duce. Provate a mettere un pezzettino di "potere" nelle mani dell'ignorante, e poi andate a dare un'occhiata ai risultati, quelli che sono quelli sotto gli occhi di ognuno di noi, quotidianamente, e che ci hanno portati alla rovina. L'ingiustizia sociale è sempre esistita? Mai come oggi. Grazie.
Da: Roberta 2

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