Tra web e Machiavelli
Messaggio per Corrado Augias
Domenica 10 gennaio 2021 21:00:55
Di tutte le grandi "svolte"/invenzioni che hanno cambiato la vita dell'umanità (il fuoco, la ruota, la stampa, la macchina a vapore...) quella che forse sta cambiando proprio tutto in modo imprevedibile, non controllabile e terrificante è quella del web: la connessione globale e quindi la possibilità, per chiunque, di trasmettere in tempo reale a chiunque – in linea teorica ma non troppo, a tutti - miliardi di informazioni, in cui è sempre più difficile distinguere il vero dal falso. E mentre una comunicazione a senso unico come quella religiosa e “laica” (Bibbia, Vangeli, Catechismo, codici, leggi, decreti ecc.) funzionava ed era funzionale perché pochi comunicavano (orientandoli) a moltissimi, adesso moltissimi comunicano in tempo reale con altrettanti moltissimi, e invece di orientare disorientano e confondono; e allora ci sarà di nuovo (se ne sentirà, prima o poi, il bisogno) chi saprà dominare questo caos e orientare, di nuovo a senso unico, i moltissimi. Moltissimi che sono per la maggior parte stupidi - vedi i “sigma” di Mario Cipolla -, ignari, perciò ignoranti, facile preda di ogni paura, e quindi facilmente manovrabili.
... E, a dimostrazione del fatto che il Potere sta nelle enormi differenze di intelligenza, forza e conoscenze tra i Pochi e i Moltissimi (il "vulgo"), così come nella capacità di far APPARIRE vero, buono e giusto (“è cosa buona e giusta…”) anche ciò che vero, buono e giusto non è, potremmo anche rileggere quel che scriveva Niccolò Machiavelli nel 1513: "Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati; perché il vulgo ne va sempre preso con quello che pare, e con l’evento della cosa; E NEL MONDO NON E' SE NON VULGO; e gli pochi hanno luogo, quando gli assai non hanno dove appoggiarsi. "
... E, a dimostrazione del fatto che il Potere sta nelle enormi differenze di intelligenza, forza e conoscenze tra i Pochi e i Moltissimi (il "vulgo"), così come nella capacità di far APPARIRE vero, buono e giusto (“è cosa buona e giusta…”) anche ciò che vero, buono e giusto non è, potremmo anche rileggere quel che scriveva Niccolò Machiavelli nel 1513: "Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati; perché il vulgo ne va sempre preso con quello che pare, e con l’evento della cosa; E NEL MONDO NON E' SE NON VULGO; e gli pochi hanno luogo, quando gli assai non hanno dove appoggiarsi. "
Da: Fulvia Guarino
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