Gli operatori della sanità: noi cittadini dobbiamo tanto al loro impegno
Messaggio per Corrado Formigli
Sabato 20 febbraio 2021 10:37:12
Gentile Corrado,
nell'ultima trasmissione hai raccontato la tua esperienza positiva al centro vaccinazioni di Roma, quando ti sei recato per sottoporre al vaccino tuo padre, elogiando l'organizzazione e la professionalità e gentilezza del personale sanitario.
A tal proposito vorrei spendere un pensiero di immensa gratitudine proprio verso le persone che operano nel settore, perché se qualcosa funziona nel nostro sistema sanitario, dipende esclusivamente da loro, dal loro forte senso di responsabilità e buona volontà. Tuttavia, nella maggioranza dei casi, tali persone che coprono i servizi più delicati non sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma hanno contratti con società interinali o comunque con aziende di fornitura del personale. Hanno dei contratti a termine che vengono rinnovati di tre mesi in tre mesi, e se ti va bene di anno in anno. Sono sempre sotto ricatto della precarietà e vengono utilizzati dall'azienda spesso come 'mera manovalanza' per coprire le emergenze causate dalla non curanza di alcuni dipendenti delle ASL, blindati da un contratto a tempo indeterminato e da alcuni privilegi (come l'uso/abuso della 104).
Ho diretto per due anni come dirigente responsabile il servizio di relazione e accoglienza al cittadino e il contact center vaccinazioni di una ASL di Roma, coordinando una squadra di 30 persone, quasi tutti precarie. E in tale esperienza, ciò che mi ha colpito di più è che queste persone dalla maggior parte dei dirigenti non vengono chiamati neppure per nome di battesimo, ma identificati con il termine 'operatori', senza nessuna differenza. Anzi, una differenza la ricordo: quando c'era qualche servizio 'scomodo' da coprire erano loro che dovevano correre, sia che fossero in riposo, sia che si trattasse di domenica o di un festivo. Tali categorie sono tutte allo stesso livello, nonostante la maggioranza sia laureata con master e abbia maturato una esperienza di tanti anni nel nostro sistema sanitario. Rappresentano un patrimonio prezioso per il nostro servizio. Bene, io nella mia breve esperienza di dirigente, ho avuto il privilegio di lavorare con loro. Abbiamo creato una squadra molto forte per poter garantire al cittadino la giusta accoglienza che merita. Ho cercato in tutti modi di valorizzarli. Il nostro motto era 'siamotuttiurp'. E con queste righe li voglio ricordare uno per uno per dirgli grazie per tutto quello che stanno facendo anche in questa emergenza: Serena T., Serena F., Serena C., Alessandra, Maria Luisa, Patrizia, Valentina, Lorenzo, Nico, Flavia, Giorgia, Alessia, Debora, Sophie, Marco, Riccardo, Gabriella, Virginia, Serena S., Micaela, e tanti altri. Mi piacerebbe che tu, Corrado, potessi ringraziarli alta voce, uno per uno in rappresentanza di tutti gli 'operatori, perché noi cittadini dobbiamo tanto a loro impegno.
Cristina Sanna
340-------
nell'ultima trasmissione hai raccontato la tua esperienza positiva al centro vaccinazioni di Roma, quando ti sei recato per sottoporre al vaccino tuo padre, elogiando l'organizzazione e la professionalità e gentilezza del personale sanitario.
A tal proposito vorrei spendere un pensiero di immensa gratitudine proprio verso le persone che operano nel settore, perché se qualcosa funziona nel nostro sistema sanitario, dipende esclusivamente da loro, dal loro forte senso di responsabilità e buona volontà. Tuttavia, nella maggioranza dei casi, tali persone che coprono i servizi più delicati non sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma hanno contratti con società interinali o comunque con aziende di fornitura del personale. Hanno dei contratti a termine che vengono rinnovati di tre mesi in tre mesi, e se ti va bene di anno in anno. Sono sempre sotto ricatto della precarietà e vengono utilizzati dall'azienda spesso come 'mera manovalanza' per coprire le emergenze causate dalla non curanza di alcuni dipendenti delle ASL, blindati da un contratto a tempo indeterminato e da alcuni privilegi (come l'uso/abuso della 104).
Ho diretto per due anni come dirigente responsabile il servizio di relazione e accoglienza al cittadino e il contact center vaccinazioni di una ASL di Roma, coordinando una squadra di 30 persone, quasi tutti precarie. E in tale esperienza, ciò che mi ha colpito di più è che queste persone dalla maggior parte dei dirigenti non vengono chiamati neppure per nome di battesimo, ma identificati con il termine 'operatori', senza nessuna differenza. Anzi, una differenza la ricordo: quando c'era qualche servizio 'scomodo' da coprire erano loro che dovevano correre, sia che fossero in riposo, sia che si trattasse di domenica o di un festivo. Tali categorie sono tutte allo stesso livello, nonostante la maggioranza sia laureata con master e abbia maturato una esperienza di tanti anni nel nostro sistema sanitario. Rappresentano un patrimonio prezioso per il nostro servizio. Bene, io nella mia breve esperienza di dirigente, ho avuto il privilegio di lavorare con loro. Abbiamo creato una squadra molto forte per poter garantire al cittadino la giusta accoglienza che merita. Ho cercato in tutti modi di valorizzarli. Il nostro motto era 'siamotuttiurp'. E con queste righe li voglio ricordare uno per uno per dirgli grazie per tutto quello che stanno facendo anche in questa emergenza: Serena T., Serena F., Serena C., Alessandra, Maria Luisa, Patrizia, Valentina, Lorenzo, Nico, Flavia, Giorgia, Alessia, Debora, Sophie, Marco, Riccardo, Gabriella, Virginia, Serena S., Micaela, e tanti altri. Mi piacerebbe che tu, Corrado, potessi ringraziarli alta voce, uno per uno in rappresentanza di tutti gli 'operatori, perché noi cittadini dobbiamo tanto a loro impegno.
Cristina Sanna
340-------
Da: Cristina Sanna
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