Il mio manifesto sul lavoro
Messaggio per Corrado Formigli
Domenica 12 febbraio 2023 17:24:56
Ho visto Donne andare a lavorare sotto chemioterapia, con la parrucca in testa; ho visto Uomini tornare al lavoro dopo tre giorni dalla perdita di un figlio; ho visto persone facoltose, che avrebbero potuto vivere di rendita per tre generazioni e trascorrere le proprie giornate tra viaggi e centri benessere, continuare a lavorare alzandosi presto al mattino.
Potrei continuare all'infinito con questi esempi: non occorre.
Il Lavoro è la centralità della vita umana. Il Lavoro è molto più che il mezzo che occorre per procacciarsi di che vivere.
Non è una mera questione di soldi, seppure servano eccome.
Il Lavoro significa identità.
Significa scandire le proprie giornate con un ritmo che appaga, anche quando è frenetico.
Lavoro significa entrare in contatto con la dimensione sociale, con l'altro, anche quando l'altro è un'incognita.
Lavoro significa realizzare il proprio sé, perfino quando il lavoro che si svolge è al di sotto delle proprie prerogative, delle proprie capacità e potenzialità.
Perché c'è una porta aperta ad una possibilità di miglioramento.
"Non lasciare che qualcuno ti dica che non puoi fare qualcosa, non permetterlo a nessuno", sono le parole che il padre rivolge al figlio nello splendido film "La ricerca della felicità".
Ora provate ad immaginare, solo per un istante, di cosa è fatta la vita di una persona che cerca lavoro e non lo trova.
Provate ad immedesimarvi nelle lunghe giornate trascorse chiusi in casa, davanti ad un PC, a mandare curricula, a scrivere finanche ai Santi, pur di ottenere un colloquio di lavoro.
Pensate ai minuti, alle ore, alle giornate, ai mesi, agli anni, passati così, con un senso di inutilità che ti pervade la mente e lo spirito, con l'abbrutimento che ne consegue, perché trovi superfluo metterti anche un filo di trucco o fare una messa in piega.
Quando arriva la notte, per noialtri si tira un sospiro di sollievo. Per chi ancora riesce a dormire, la notte lenisce il dolore che ci accompagna tutta la giornata.
È un dolore sordo, muto, perché non hai lacrime da versare, perché sai che devi lottare, perché speri che all'improvviso il telefono squilli e dall'altra parte ci sia qualcuno che ti convochi per un colloquio.
La nostra vita è sopravvivenza. La nostra vita è fatta di assenza di senso, di mille paure, sapendo che oltre a non poter contare su un lavoro, siamo esposti come tutti gli altri all'imprevedibilità della vita.
Ci aggrappiamo con tutte le forze residue alla Speranza, e soprattutto ci diamo coraggio da soli relativizzando il nostro dolore, a confronto con le immani tragedie umane alle quali assistiamo attoniti.
"Lottate senza tregua". Così disse Buddha poco prima di morire.
Mi ispiro a questo pensiero e vado avanti.
In un magnifico giorno di piena, capirò il senso di questo immenso vuoto.
Giovanna Galasso
Potrei continuare all'infinito con questi esempi: non occorre.
Il Lavoro è la centralità della vita umana. Il Lavoro è molto più che il mezzo che occorre per procacciarsi di che vivere.
Non è una mera questione di soldi, seppure servano eccome.
Il Lavoro significa identità.
Significa scandire le proprie giornate con un ritmo che appaga, anche quando è frenetico.
Lavoro significa entrare in contatto con la dimensione sociale, con l'altro, anche quando l'altro è un'incognita.
Lavoro significa realizzare il proprio sé, perfino quando il lavoro che si svolge è al di sotto delle proprie prerogative, delle proprie capacità e potenzialità.
Perché c'è una porta aperta ad una possibilità di miglioramento.
"Non lasciare che qualcuno ti dica che non puoi fare qualcosa, non permetterlo a nessuno", sono le parole che il padre rivolge al figlio nello splendido film "La ricerca della felicità".
Ora provate ad immaginare, solo per un istante, di cosa è fatta la vita di una persona che cerca lavoro e non lo trova.
Provate ad immedesimarvi nelle lunghe giornate trascorse chiusi in casa, davanti ad un PC, a mandare curricula, a scrivere finanche ai Santi, pur di ottenere un colloquio di lavoro.
Pensate ai minuti, alle ore, alle giornate, ai mesi, agli anni, passati così, con un senso di inutilità che ti pervade la mente e lo spirito, con l'abbrutimento che ne consegue, perché trovi superfluo metterti anche un filo di trucco o fare una messa in piega.
Quando arriva la notte, per noialtri si tira un sospiro di sollievo. Per chi ancora riesce a dormire, la notte lenisce il dolore che ci accompagna tutta la giornata.
È un dolore sordo, muto, perché non hai lacrime da versare, perché sai che devi lottare, perché speri che all'improvviso il telefono squilli e dall'altra parte ci sia qualcuno che ti convochi per un colloquio.
La nostra vita è sopravvivenza. La nostra vita è fatta di assenza di senso, di mille paure, sapendo che oltre a non poter contare su un lavoro, siamo esposti come tutti gli altri all'imprevedibilità della vita.
Ci aggrappiamo con tutte le forze residue alla Speranza, e soprattutto ci diamo coraggio da soli relativizzando il nostro dolore, a confronto con le immani tragedie umane alle quali assistiamo attoniti.
"Lottate senza tregua". Così disse Buddha poco prima di morire.
Mi ispiro a questo pensiero e vado avanti.
In un magnifico giorno di piena, capirò il senso di questo immenso vuoto.
Giovanna Galasso
Da: Giovanna Galasso
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