Il mondo che vorrei è senza etichette

Messaggio per Enrico Mentana

Domenica 30 maggio 2021 18:58:16
Prendo spunto da un articolo apparso sull'Espresso del 30 maggio firmato da Gaia Van Der Esch. Nell'articolo, l'autrice parla del Paese e del mondo che vorrebbe, declinandolo in 4 punti.

All'ultimo punto l'autrice afferma che vorrebbe (cito testualmente) "un mondo con le etichette rovesciate, un mondo in cui le etichette vengano riservate ai misogini, agli omofobi, ai razzisti".

Esprimo la mia idea di mondo.

Vorrei un mondo dove a nessuno vengano attribuite etichette di alcun tipo. Vorrei un mondo abitato da persone consapevoli, libere da cliché, autentiche.

Un mondo dove puoi mandare a quel paese anche una persona di colore, un omosessuale o un disabile, se è quello che si merita, senza sollevare le alzate di scudi, che francamente puzzano di buonismo, di moralismo, di perbenismo, il cui fetore rende il mondo una discarica abusiva di plastica bruciata. Ipocrisia. Questa è la parola che vorrei eliminare dal vocabolario esistenziale di questo mondo. Ipocrita, questo è l'atteggiamento di molti politici, intellettuali, opinion leaders. Sollevano scudi, gridano allo scandalo per la durata di 5 minuti, si vestono da paladini dei diritti dei più fragili, e poi restano indifferenti ad un grido di aiuto. A costoro suggerisco di fare per una settimana il lavoro che faccio io: la bidella. Perché pulire bene la merda degli altri farebbe di voi persone autentiche e sensibili alla vita degli altri.

Cordiali saluti

Giovanna Galasso
Da: Giovanna Galasso

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