Le nuove elezioni prevedono una riduzioni dei parlamentari, ma nessuno ne parla?
Messaggio per Enrico Mentana
Venerdì 28 gennaio 2022 18:09:20
Buonasera direttore,
In questa sua maratona televisiva (e anche nelle altre, ovviamente) si sta mettendo a fuoco la votazione del nuovo presidente della Repubblica, accennando anche alle nuove elezioni, nel caso che Mario Draghi dovesse essere eletto come nuovo presidente della Repubblica. Non ho però ancora sentito da nessun telegiornale (a meno che non mi sia sfuggito) un dibattito sul fatto che NEL CASO SI ANDASSE IN FUTURO ALLE URNE (a prescindere da Draghi presidente), nella prossima legislatura è prevista la riduzione dei parlamentari (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200), in base alla legge costituzionale del 19 ottobre del 2020 n. 1 “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” che è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020, confermata anche da un referendum popolare,
La riduzione dei parlamentari e dei senatori, potrebbe essere un motivo per alcuni parlamentari, per cercare di continuare con Draghi, invece di andare a nuove elezioni, oltre la maturazione dei due anni per godere della pensione di parlamentare?
L'onorevole Meloni, paladina della corsa alle urne, si rende conto che con la decurtazione dei parlamentari e dei senatori, ci rimetterebbe anche una bella fetta dei suoi onorevoli (in proporzione ovviamente) oppure è disposta a correre il rischio pur sapendo che già sono una parte esigua del governo?
La seguo sempre e mi farebbe piacere sentire un suo parere su un futuro governo con 400 parlamentari e 200 senatori.
Grazie.
Andrea Lojoli
In questa sua maratona televisiva (e anche nelle altre, ovviamente) si sta mettendo a fuoco la votazione del nuovo presidente della Repubblica, accennando anche alle nuove elezioni, nel caso che Mario Draghi dovesse essere eletto come nuovo presidente della Repubblica. Non ho però ancora sentito da nessun telegiornale (a meno che non mi sia sfuggito) un dibattito sul fatto che NEL CASO SI ANDASSE IN FUTURO ALLE URNE (a prescindere da Draghi presidente), nella prossima legislatura è prevista la riduzione dei parlamentari (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200), in base alla legge costituzionale del 19 ottobre del 2020 n. 1 “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” che è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 21 ottobre 2020, confermata anche da un referendum popolare,
La riduzione dei parlamentari e dei senatori, potrebbe essere un motivo per alcuni parlamentari, per cercare di continuare con Draghi, invece di andare a nuove elezioni, oltre la maturazione dei due anni per godere della pensione di parlamentare?
L'onorevole Meloni, paladina della corsa alle urne, si rende conto che con la decurtazione dei parlamentari e dei senatori, ci rimetterebbe anche una bella fetta dei suoi onorevoli (in proporzione ovviamente) oppure è disposta a correre il rischio pur sapendo che già sono una parte esigua del governo?
La seguo sempre e mi farebbe piacere sentire un suo parere su un futuro governo con 400 parlamentari e 200 senatori.
Grazie.
Andrea Lojoli
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