A conti fatti
Messaggio per Enrico Mentana
Martedì 1 febbraio 2022 11:23:16
Buongiorno.
A conti fatti e in prima istanza, sembrava esser prevalso il buonsenso dei Grandi Elettori alla fine di questo tour de force che ha scandito l'elezione, meglio, la riconferma, di Sergio Mattarella alla poltrona del Quirinale.
A conti fatti, il desiderio degli italiani di non rinunciare ad una personalità eminente che rappresentasse degnamente in maniera unitaria il Paese e che soprattutto si è dimostrata proba e retta nel corso del primo settennato di Presidente della Repubblica, è stato esaudito. Così come pure la riconferma di Mario Draghi alla presidenza del consiglio. Infatti, guardandoci intorno e senza escludere dalla "rosa" degli eleggibili altri candidati dal pedigree eccellente, anche se sconosciuti alla maggior parte di noi o appartenenti alla fauna dei vecchi mestieranti della politica, il panorama si presentava oscuro e soprattutto squallido. Ripercorrendo a ritroso la maratona elettorale cui tutti abbiamo assistito la settimana scorsa, è rimasto in me un senso di sconfitta e di disgusto, Lo spettacolo indecoroso cui abbiamo assistito durante lo spoglio delle schede, in cui la voce di Fico scandiva, anche, i nomi di Gianni Morandi, di Al Bano, di Totti e di Ficarra e Picone, pur senza nulla voler togliere in tema di popolarità a costoro, è stato di una tristezza indicibile e soprattutto ci ha fatti sentire offesi, denigrati, umiliati.
Ma come si permette, questo popolo di Grandi Cialtroni, che nessuno di noi ha spedito a ricoprire una carica che consente loro di scaldare pochissimo la poltrona parlamentare introitando nel contempo benefit e cifre da capogiro che, se equamente spartite, garantirebbero a chi vive con difficoltà un'esistenza più decorosa, e contribuirebbero a dare respiro a stipendi e pensioni per chi può disporne, ma senza ricorrere alle mancette dei ristori o dei 30 euro in busta paga, di trasformare un momento delicato come l'elezione del Presidente della Repubblica in uno spettacolo circense dove la parte degli animali la fanno casomai costoro? Scoperto l'inganno, vale a dire che il Presidente Mattarella è stato votato non già per meriti quali rettitudine e probità, bensì per un vergognoso calcolo che consentirà a questi mangiapane a ufo che gravano sulle nostre spalle, di prolungare per ulteriori sette anni il soggiorno, la prima mossa da fare dovrebbe essere quella di rispedirli a casa a calci nel didietro, dal momento che la domanda più ovvia è: a COSA e soprattutto a CHI dovrebbe servire tutta questa gente?
Sia il Presidente Mattarella che Draghi hanno di fronte un lavoro immane, da svolgere: combattere la pandemia in modo ancora più significativo, cercare di spendere bene i soldi della UE che, lo ripeto sempre, sono soltanto un prestito che come tale va restituito, aiutare le imprese e le famiglie in difficoltà col carrello della spesa, calmierare i prezzi soprattutto dei consumi indispensabili, che salgono vertiginosamente senza un perché se non quello di rifarsi su noi consumatori che non riusciamo più a risparmiare neppure un euro per fronteggiare gli imprevisti, e soprattutto GUARDARSI INTORNO. Il panorama delle nostre città è ormai diventato lo spettacolo di un film horror non soltanto per chi è costretto ad abbassare la serranda oppure a licenziare i dipendenti perché non ce la fa più a tirare avanti, ma anche per noi consumatori, che ogni giorno assistiamo impotenti allo spettacolo dei ristoranti deserti, dei bar semivuoti, dei negozi storici che sono sempre esistiti ma che ora dichiarano il fallimento e perfino dei supermercati che, fino a 2 anni fa, vale a dire all'inizio della pandemia, ancora registravano code di gente in attesa per acquistare ma che stamattina, mentre ne varcavo la soglia, si presentavano desolatamente vuoti.
Per non parlare del rincaro delle bollette che, nei mesi dell'anno in cui il freddo maggiormente morde, ci costringe a vivere con 18 gradi dentro casa pur di risparmiare.
Tutto ciò mi comunica una sensazione di paura, di smarrimento, di precarietà, di vanifica di qualsiasi speranza che induca ad immaginare un avvenire migliore.
Forse, la richiesta più urgente che gran parte di noi farebbe alle rielette prime cariche dello Stato sarebbe quella di un preventivo "repulisti": dimezzare, e anche più, il numero dei parlamentari che occupano per anni e da anni, tra l'altro indegnamente, lo scranno e dare la parola agli italiani in tema di elezione del proprio Presidente della Repubblica, operare un'equa ridistribuzione della ricchezza derivante dalla cacciata di questa gente tra le classi malpagate e meno abbienti di questo Paese dando in tal modo maggior impulso agli acquisti soprattutto di coloro i quali ogni giorno devono misurarsi col portamonete quasi vuoto. Se i soldi non girano perché MANCANO, ebbene, nè Mattarella e neppure Mario Draghi riusciranno nel miracolo di risollevare l'economia agonizzante di un Paese che ormai sta morendo in povertà.
Grazie
A conti fatti e in prima istanza, sembrava esser prevalso il buonsenso dei Grandi Elettori alla fine di questo tour de force che ha scandito l'elezione, meglio, la riconferma, di Sergio Mattarella alla poltrona del Quirinale.
A conti fatti, il desiderio degli italiani di non rinunciare ad una personalità eminente che rappresentasse degnamente in maniera unitaria il Paese e che soprattutto si è dimostrata proba e retta nel corso del primo settennato di Presidente della Repubblica, è stato esaudito. Così come pure la riconferma di Mario Draghi alla presidenza del consiglio. Infatti, guardandoci intorno e senza escludere dalla "rosa" degli eleggibili altri candidati dal pedigree eccellente, anche se sconosciuti alla maggior parte di noi o appartenenti alla fauna dei vecchi mestieranti della politica, il panorama si presentava oscuro e soprattutto squallido. Ripercorrendo a ritroso la maratona elettorale cui tutti abbiamo assistito la settimana scorsa, è rimasto in me un senso di sconfitta e di disgusto, Lo spettacolo indecoroso cui abbiamo assistito durante lo spoglio delle schede, in cui la voce di Fico scandiva, anche, i nomi di Gianni Morandi, di Al Bano, di Totti e di Ficarra e Picone, pur senza nulla voler togliere in tema di popolarità a costoro, è stato di una tristezza indicibile e soprattutto ci ha fatti sentire offesi, denigrati, umiliati.
Ma come si permette, questo popolo di Grandi Cialtroni, che nessuno di noi ha spedito a ricoprire una carica che consente loro di scaldare pochissimo la poltrona parlamentare introitando nel contempo benefit e cifre da capogiro che, se equamente spartite, garantirebbero a chi vive con difficoltà un'esistenza più decorosa, e contribuirebbero a dare respiro a stipendi e pensioni per chi può disporne, ma senza ricorrere alle mancette dei ristori o dei 30 euro in busta paga, di trasformare un momento delicato come l'elezione del Presidente della Repubblica in uno spettacolo circense dove la parte degli animali la fanno casomai costoro? Scoperto l'inganno, vale a dire che il Presidente Mattarella è stato votato non già per meriti quali rettitudine e probità, bensì per un vergognoso calcolo che consentirà a questi mangiapane a ufo che gravano sulle nostre spalle, di prolungare per ulteriori sette anni il soggiorno, la prima mossa da fare dovrebbe essere quella di rispedirli a casa a calci nel didietro, dal momento che la domanda più ovvia è: a COSA e soprattutto a CHI dovrebbe servire tutta questa gente?
Sia il Presidente Mattarella che Draghi hanno di fronte un lavoro immane, da svolgere: combattere la pandemia in modo ancora più significativo, cercare di spendere bene i soldi della UE che, lo ripeto sempre, sono soltanto un prestito che come tale va restituito, aiutare le imprese e le famiglie in difficoltà col carrello della spesa, calmierare i prezzi soprattutto dei consumi indispensabili, che salgono vertiginosamente senza un perché se non quello di rifarsi su noi consumatori che non riusciamo più a risparmiare neppure un euro per fronteggiare gli imprevisti, e soprattutto GUARDARSI INTORNO. Il panorama delle nostre città è ormai diventato lo spettacolo di un film horror non soltanto per chi è costretto ad abbassare la serranda oppure a licenziare i dipendenti perché non ce la fa più a tirare avanti, ma anche per noi consumatori, che ogni giorno assistiamo impotenti allo spettacolo dei ristoranti deserti, dei bar semivuoti, dei negozi storici che sono sempre esistiti ma che ora dichiarano il fallimento e perfino dei supermercati che, fino a 2 anni fa, vale a dire all'inizio della pandemia, ancora registravano code di gente in attesa per acquistare ma che stamattina, mentre ne varcavo la soglia, si presentavano desolatamente vuoti.
Per non parlare del rincaro delle bollette che, nei mesi dell'anno in cui il freddo maggiormente morde, ci costringe a vivere con 18 gradi dentro casa pur di risparmiare.
Tutto ciò mi comunica una sensazione di paura, di smarrimento, di precarietà, di vanifica di qualsiasi speranza che induca ad immaginare un avvenire migliore.
Forse, la richiesta più urgente che gran parte di noi farebbe alle rielette prime cariche dello Stato sarebbe quella di un preventivo "repulisti": dimezzare, e anche più, il numero dei parlamentari che occupano per anni e da anni, tra l'altro indegnamente, lo scranno e dare la parola agli italiani in tema di elezione del proprio Presidente della Repubblica, operare un'equa ridistribuzione della ricchezza derivante dalla cacciata di questa gente tra le classi malpagate e meno abbienti di questo Paese dando in tal modo maggior impulso agli acquisti soprattutto di coloro i quali ogni giorno devono misurarsi col portamonete quasi vuoto. Se i soldi non girano perché MANCANO, ebbene, nè Mattarella e neppure Mario Draghi riusciranno nel miracolo di risollevare l'economia agonizzante di un Paese che ormai sta morendo in povertà.
Grazie
Da: Roberta 2
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