Questa guerra non è la battaglia navale
Messaggio per Enrico Mentana
Mercoledì 2 marzo 2022 10:08:01
Buongiorno Dr. Mentana.
Nel suo telegiornale, ma anche in quello di altre reti, si parla giustamente di ciò che sta soffrendo il popolo ucraino, dell'eroismo di una nazione che sta opponendo una difesa stoica contro chi l'ha invasa, ma... si tace su come stanno reagendo i russi (e non mi riferisco solo a Putin ed ai suoi oligarchi) alle misure varate contro l'oppressore e che, pur "isolando" strategicamente Putin che ha tuttavia soldi a iosa da mettere in campo pur di affermare la propria "potenza", ricorrendo anche alle minacce che stanno spaventando l'Occidente, vale a dire il ricorso alle armi nucleari, stanno mettendo letteralmente in ginocchio il suo popolo. Vorrei tanto, infatti, che i russi dissidenti formassero una linea di resistenza vòlta a buttare giù il dittatore Putin, ma dalla Russia non ci fornite notizie, ad eccezione di quelle militari, di un esercito in avanzata - o in ritirata? - di quante armi ancora dispongono, per quanto tempo soprattutto potranno ancora continuare ad attaccare senza rimetterci completamente le penne. Dal "fronte Italia" provengono piuttosto richiami ambigui, quali "anche l'Italia farà la sua parte" che, per chi è contrario allo scoppio della terza guerra mondiale, suonano quasi come campane a morto, una preparazione - al momento solo verbale - degli italiani a fronteggiare un'altra guerra. Una guerra che attualmente, per quanto ci riguarda, ci vedrebbe in partenza già in ginocchio, anche se i moniti lanciati agli italiani ce la scodellano ammantata di un alone romantico come la cartolina che raffigura il soldato che, fucile in spalla, bacia e la mamma e se ne va a guerreggiar. Quelli più vecchi di noi sanno perfettamente cosa significa "guerra mondiale", nonostante l'entusiasmo della folla che inneggiava all'entrata nel conflitto sotto lo "storico balcone". Una guerra che sarebbe dovuta durare poco e che durò invece sette anni. Ebbene, occorre tener conto che non tutta la popolazione italiana è schierata a favore di un intervento militare che ci estinguerebbe, e non perché priva di umanità, ma perché in campo si giocano interessi molto più incisivi della difesa dei "fratelli ucraini", vale a dire interessi economici, politici, strategici che ci vengono nascosti ma che ciononostante, se non siamo sciocchi, possiamo ben immaginare e che interessano gli Stati Uniti e probabilmente una parte dell'Europa. Qualcuno aveva più sentito parlare, da anni ed anni della Nato? Sarebbe stato come sentir rinominare il MEC, reminiscenza dei libri scolastici di quando eravamo ragazzini. L'unione Europea che ora sta facendo un pressing massiccio e mediatico particolarmente sull'invio di armamenti e indirettamente sulle nostre coscienze, era stata fondata con intenti economici, pacifisti, non già per dichiarare uno stato di guerra. Comprendo - anche se la deploro - la nostra dipendenza dalla Russia per avere il gas, ma personalmente preferirei morire di freddo in casa mia piuttosto che per un attacco nucleare che Putin non avrebbe nessuna difficoltà a sferrare. Io sono fortemente contraria all'invio delle armi (ma pensiamo veramente che l'Ucraina, in tutti questi anni, non abbia pensato a rifornirsene?) - che purtroppo potrebbero riguardare anche noi ma per DIFENDERCI - e favorevolissima, piuttosto, all'invio di cibo, rifornimenti calati dal cielo ma non attraverso missili e bombe, accoglienza dei profughi, isolamento TOTALE della Russia dal resto del mondo. Diciamocelo in faccia, piuttosto: l'America, che ora platealmente, nelle vesti di Biden, promette assistenza e sostegno agli alleati, come in un film western dove "arrivano i nostri", è da sempre schierata contro la Russia, tra guerra fredda e momentanei istanti di "distensione" tra le due superpotenze, e oggi non ci sono più sulla scena nè Kennedy nè Kruscev a fronteggiarsi. Quelli della mia età, seppure all'epoca ancora ragazzini, ricordano bene con quale sgomento i nostri genitori assistettero, incollati al televisore, al famoso attacco dei missili su Cuba, che già allora prefigurava uno scenario mondiale sull'orlo del disastro. Questa guerra deve essere combattuta in "Casa Russia", dove la popolazione ridotta allo stremo a causa delle sanzioni economiche e con il rublo in picchiata discendente, dovrebbe imbracciare le armi e sbarazzarsi del dittatore. Non riconosco più il popolo artefice della Rivoluzione d'Ottobre. Attenzione, dunque, ai richiami di chi ci governa. Già le immagini dei due ragazzi italiani benvestiti come pariolini, con tanto di zainetto al collo ed in partenza per l'Ucraina in qualità di "volontari", mi ha fatta agghiacciare. Se il termine "volontario" si riferisce a medici, infermieri, aiuti per la popolazione, mi sta tutto bene. Che gli ucraini residenti in Italia vogliano tornare in patria per poterla difendere, lo comprendo anche. Ma che due ragazzetti, e non saranno soltanto due, partano volontariamente per fare cosa? imbracciare i fucili che non hanno mai imbracciato e sparare a vista sugli invasori mi sembra folle, oltre che azzardato per il nostro Paese. da non mostrare neppure, quale esempio da seguire, in televisione. Qui non si sta giocando alla battaglia navale, e Putin, grandissimo provocatore, non aspetto altro per incolpare le nazioni che inviano volontari al fronte ucraino, per premere il famoso "bottone" e dichiarare guerra all'Occidente. Del resto, l'ha detto: una Russia che non è più la grande Russia del passato, può solo scomparire. Non ci ricorda stranamente un sinistro film già visto? Hitler, ed i suoi aguzzini che preferirono suicidarsi piuttosto che vivere in un mondo senza più la potenza del Terzo Reich? E' proprio questo, che vogliamo? Per cui la prego, Presidente Draghi, smetta di fare proclami a nostro nome in favore di "una parte che l'Italia farà" e che ci trova già fortemente divisi oltre che del tutto doloranti per le ferite inferte dal covid. Si preoccupi casomai della pace. Personalmente, preferisco morire di freddo dentro casa mia e con la FFp2 al collo piuttosto che con la maschera antigas e la radiazioni di un'altra Chernobyl. Grazie
Nel suo telegiornale, ma anche in quello di altre reti, si parla giustamente di ciò che sta soffrendo il popolo ucraino, dell'eroismo di una nazione che sta opponendo una difesa stoica contro chi l'ha invasa, ma... si tace su come stanno reagendo i russi (e non mi riferisco solo a Putin ed ai suoi oligarchi) alle misure varate contro l'oppressore e che, pur "isolando" strategicamente Putin che ha tuttavia soldi a iosa da mettere in campo pur di affermare la propria "potenza", ricorrendo anche alle minacce che stanno spaventando l'Occidente, vale a dire il ricorso alle armi nucleari, stanno mettendo letteralmente in ginocchio il suo popolo. Vorrei tanto, infatti, che i russi dissidenti formassero una linea di resistenza vòlta a buttare giù il dittatore Putin, ma dalla Russia non ci fornite notizie, ad eccezione di quelle militari, di un esercito in avanzata - o in ritirata? - di quante armi ancora dispongono, per quanto tempo soprattutto potranno ancora continuare ad attaccare senza rimetterci completamente le penne. Dal "fronte Italia" provengono piuttosto richiami ambigui, quali "anche l'Italia farà la sua parte" che, per chi è contrario allo scoppio della terza guerra mondiale, suonano quasi come campane a morto, una preparazione - al momento solo verbale - degli italiani a fronteggiare un'altra guerra. Una guerra che attualmente, per quanto ci riguarda, ci vedrebbe in partenza già in ginocchio, anche se i moniti lanciati agli italiani ce la scodellano ammantata di un alone romantico come la cartolina che raffigura il soldato che, fucile in spalla, bacia e la mamma e se ne va a guerreggiar. Quelli più vecchi di noi sanno perfettamente cosa significa "guerra mondiale", nonostante l'entusiasmo della folla che inneggiava all'entrata nel conflitto sotto lo "storico balcone". Una guerra che sarebbe dovuta durare poco e che durò invece sette anni. Ebbene, occorre tener conto che non tutta la popolazione italiana è schierata a favore di un intervento militare che ci estinguerebbe, e non perché priva di umanità, ma perché in campo si giocano interessi molto più incisivi della difesa dei "fratelli ucraini", vale a dire interessi economici, politici, strategici che ci vengono nascosti ma che ciononostante, se non siamo sciocchi, possiamo ben immaginare e che interessano gli Stati Uniti e probabilmente una parte dell'Europa. Qualcuno aveva più sentito parlare, da anni ed anni della Nato? Sarebbe stato come sentir rinominare il MEC, reminiscenza dei libri scolastici di quando eravamo ragazzini. L'unione Europea che ora sta facendo un pressing massiccio e mediatico particolarmente sull'invio di armamenti e indirettamente sulle nostre coscienze, era stata fondata con intenti economici, pacifisti, non già per dichiarare uno stato di guerra. Comprendo - anche se la deploro - la nostra dipendenza dalla Russia per avere il gas, ma personalmente preferirei morire di freddo in casa mia piuttosto che per un attacco nucleare che Putin non avrebbe nessuna difficoltà a sferrare. Io sono fortemente contraria all'invio delle armi (ma pensiamo veramente che l'Ucraina, in tutti questi anni, non abbia pensato a rifornirsene?) - che purtroppo potrebbero riguardare anche noi ma per DIFENDERCI - e favorevolissima, piuttosto, all'invio di cibo, rifornimenti calati dal cielo ma non attraverso missili e bombe, accoglienza dei profughi, isolamento TOTALE della Russia dal resto del mondo. Diciamocelo in faccia, piuttosto: l'America, che ora platealmente, nelle vesti di Biden, promette assistenza e sostegno agli alleati, come in un film western dove "arrivano i nostri", è da sempre schierata contro la Russia, tra guerra fredda e momentanei istanti di "distensione" tra le due superpotenze, e oggi non ci sono più sulla scena nè Kennedy nè Kruscev a fronteggiarsi. Quelli della mia età, seppure all'epoca ancora ragazzini, ricordano bene con quale sgomento i nostri genitori assistettero, incollati al televisore, al famoso attacco dei missili su Cuba, che già allora prefigurava uno scenario mondiale sull'orlo del disastro. Questa guerra deve essere combattuta in "Casa Russia", dove la popolazione ridotta allo stremo a causa delle sanzioni economiche e con il rublo in picchiata discendente, dovrebbe imbracciare le armi e sbarazzarsi del dittatore. Non riconosco più il popolo artefice della Rivoluzione d'Ottobre. Attenzione, dunque, ai richiami di chi ci governa. Già le immagini dei due ragazzi italiani benvestiti come pariolini, con tanto di zainetto al collo ed in partenza per l'Ucraina in qualità di "volontari", mi ha fatta agghiacciare. Se il termine "volontario" si riferisce a medici, infermieri, aiuti per la popolazione, mi sta tutto bene. Che gli ucraini residenti in Italia vogliano tornare in patria per poterla difendere, lo comprendo anche. Ma che due ragazzetti, e non saranno soltanto due, partano volontariamente per fare cosa? imbracciare i fucili che non hanno mai imbracciato e sparare a vista sugli invasori mi sembra folle, oltre che azzardato per il nostro Paese. da non mostrare neppure, quale esempio da seguire, in televisione. Qui non si sta giocando alla battaglia navale, e Putin, grandissimo provocatore, non aspetto altro per incolpare le nazioni che inviano volontari al fronte ucraino, per premere il famoso "bottone" e dichiarare guerra all'Occidente. Del resto, l'ha detto: una Russia che non è più la grande Russia del passato, può solo scomparire. Non ci ricorda stranamente un sinistro film già visto? Hitler, ed i suoi aguzzini che preferirono suicidarsi piuttosto che vivere in un mondo senza più la potenza del Terzo Reich? E' proprio questo, che vogliamo? Per cui la prego, Presidente Draghi, smetta di fare proclami a nostro nome in favore di "una parte che l'Italia farà" e che ci trova già fortemente divisi oltre che del tutto doloranti per le ferite inferte dal covid. Si preoccupi casomai della pace. Personalmente, preferisco morire di freddo dentro casa mia e con la FFp2 al collo piuttosto che con la maschera antigas e la radiazioni di un'altra Chernobyl. Grazie
Da: Roberta 2
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