Bastò un colpo di pistola...

Messaggio per Enrico Mentana

Venerdì 11 marzo 2022 10:10:12
Buongiorno Dr. Mentana e buongiorno Redazione.
E' molto interessante leggere questi post, che rispecchiano gli stati d'animo ed i punti divista di noi tutti e che, nel tema corrente della guerra russo/ucraina, ci vedono non solo coinvolti, ma anche grosso modo tutti concordi nel respingere un terzo conflitto mondiale in cui siamo entrati quasi inconsciamente, e che adesso sta invece per travolgerci con le sue nefande conseguenze. Vedere il servizio sui bambini protagonisti di tutte le guerre fino ad oggi, particolarmente l'immagine di un piccolino senza nessuno, che trascinava tutto solo il suo piccolo bagaglio con sè, mi ha fatta letteralmente scoppiare in lacrime, e certamente il mio stato d'animo rispecchia due emozioni che si fronteggiano. Da una parte, il dolore, la pietà per le creature innocenti e indifese e dall'altra un odio terribile, smisurato, nei confronti di chi ha provocato tutto questo, sia la NATO, sia Putin, sia l'Ucraina o chiunque ALTRO SIA. Un conflitto senza precedenti che ci vede inseriti nostro malgrado in una black-list di Paesi "ostili" alla Russia di Putin e che ci lascia sbigottiti, perché nessuno di noi poteva immaginare che dall'opposizione tra no-vax e si vax di un mese fa, ci saremmo trovati addirittura catapultati in mezzo ad una guerra senza che l'Italia abbia aperto alcuna ostilità nei confronti di qualcuno. Come siamo finiti in questo casino immane? ? In ciò do' ragione ad uno degli autori di questi post, quando si pone il mio medesimo interrogativo riguardo allo scoppio della prima guerra mondiale. Bastò infatti un colpo di pistola esploso a Sarajevo per scatenare un conflitto senza precedenti e che ci vide coinvolti in prima linea. E' evidente che le "partigianerie" di ognuno di noi hanno ben poco a che vedere con i veri INTERESSI che si celano dietro questa guerra, dietro ogni guerra. Noi possiamo solo temerla, deprecarla, condannarla, maledirla particolarmente nei confronti di quei poveri bambini, delle donne perfino incinte, dei poveri vecchi che hanno dovuto lasciare il proprio Paese in macerie, ma dove sta di casa la VERITA', certo non lo sapremo mai. Forse, come già per il covid, e parlo per quelli della mia generazione, la "verità vera", quella sottaciuta, quella del detto-non detto che si cela - a meno che qualcuno di noi non sia un esperto politologo - dietro quanto ci raccontate nei telegiornali, e nelle trasmissioni-fiume che ora imperversano sui nostri teleschermi, come effettivamente accadde per la pandemia, l'apprenderanno i nostri figli, i nostri nipoti. Ma i generali che intervengono in questi dibattiti e che le guerre le conoscono bene per avervi magari partecipato, affermano una semplicissima, inconfutabile verità. la guerra è questo, sono le immagini dell'orrore che vediamo dei civili in fuga perché senza più patria, dei bambini che piangono in mezzo alle macerie, dei soldati giovanissimi mandati al fronte in nome di ostilità che neppure comprendono e che magari osteggiano perché li privano di fatto della vita spensierata cui invece avrebbero avuto diritto. Come ho già affermato in vari post, non bisogna dimenticare le guerre del passato liquidandole con le parole "quelle di oggi sono altra cosa". Ogni guerra si combatte per lo stesso motivo, sia essa ammantata d'odio di stampo razziale come quella che scatenò Hitler, sia la guerra di un vigliacco come Putin: i soldi, gli interessi personali in ballo. Certo, è emozionante ascoltare il popolo ucraino cantare il nostro inno partigiano della Resistenza contro i nazisti, ma nelle guerre non c'è nulla di romantico, basti ascoltare le parole della splendida "guerra di Piero" cantata da Fabrizio De Andrè.
E un'altra cosa, Dr. Mentana. Io seguo con interesse lo speciale che va in onda tutti i pomeriggi su LA7. L'unico "neo" sta però nel logorroico resoconto che ci fa la pur encomiabile inviata Francesca Mannocchi che entra minuziosamente in ogni sorta di particolare, dall'orario preciso minuto per minuto scandito dalle sirene, fino al colore del terreno in cui si combatte o delle macerie che vediamo. Troppo lungo, stancante senza pause, nè punti, nè virgole. Mi piacerebbe fosse più stringato, come dovrebbe essere un articolo giornalistico, incentrato sugli argomenti più importanti. La guerra minuto per minuto, infatti, data ormai la diffusione dei social, la stiamo --per il momento !!! - osservando anche da soli.
Grazie, ed i miei complimenti al fondatore di questo blog di "biografie", che ha avuto un'idea veramente geniale. Qui, infatti, possiamo veramente esprimerci in democrazia e LIBERTA'.
Da: Roberta 2

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