Opinioni liberamente di dovuto apprezzamento sciorinate

Buongiorno dottore. Sono diventato avvocato dal lontano 1980, dopo avere sprecato per tre volte le prove del concorso per avvocato; a Palermo. sede provocatoriamente restrittiva nei giudizi sulle prove scritte e orali di ammissione all'esercizio della professione. Tuttavia le prove fatte con mia ostinazione mi hanno reso più forte (o follemente capace di apprezzare la professione forense). Da anni resto affascinato dalla lettura dei Suoi libri. Rimango altrettanto trascinato da ciò che si nasconde ne nei meandri del racconto dei clienti: al di fuori del rapporto cliente - avvocato ho scoperto spesso altri mondi, interessi nascosti o racconti spesso fuorvianti in un retroterra di vita che il cliente nasconde: per pudore o per propri motivi di incertezza o"sicurezza apparente". Ho trovato coincidenze strane con le vicende raccontate magistralmente nelle vicende pubblicate nei Suoi libri, riscontrando come le storie del mondo possano essere stranamente simili, come le vicende di un testimone "negro"e, quindi, vincolato a opprimenti pregiudizi; o di due donne obbligate a vicende di prostituzione e di altre miserie che ne comprimono le libertà "non negoziabili".. Un tratto differenziale che ci distingue nella dinamica delle diversità: le Sue capacità di sintesi descrittiva e le mie limitazioni nel raccontare i medesimi fatti con racconti che diventano accattivanti e molto spesso "NOSTRI" per distinguere ciò che vorremmo essere o voler fare" con estrema compiutezza. Il mio personale ringraziamento per la bellezza narrativa che ha saputo dare a vicende "forse" non sempre degne di essere raccontate. Il mio apprezzamento - a parte il "bello" della bellezza dialettica dei libri finora letti: tutti altrettanto accattivanti - ma, soprattutto per gli ultimi due testi pregevoli raccontati con le eccezionali differenze de "LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE" e "LA DISCIPLINA DI PENELOPE", testi che rappresentano una differente superiorità sintetico - culturale, o spesso poetica, nell'interpretare le differenti emozioni dell'uomo, dello scrittore o, soprattutto tradotte nel difficile mestiere di avvocato (o giudice) quale professionista costretto dalle abitudini in un eterno compromesso o semplice invito ad entrare nella vita, tra le vicende dell'altro comprimendo spesso con orientamenti (giusti o errati), opinioni o sentimenti non condivisi, ma altrettanto stringenti. A parte i miei giudizi, forse già opinabili, esprimo tutta la mia ammirazione per l' alto livello di interpretazione delle vicende, ritengo già metabolizzate nel racconto, distanti da quando potevano essere espresse come tragedie personali dei clienti, oggi magistralmente divenuti "CULT" grazie alla Sua pregevole attività. che traduce le esperienze in racconto attuale... Mi accorgo che non avrei dovuto esprimermi con un "inglesismo" di troppo, ma é scappato! Correggo l'espressione tragicamente manomessa con l'altrettanto valida"Culturalmente superiori o apprezzabili". Così va meglio. Ha tutta la mia personale ammirazione, ora che sono in pensione, anche se non riesco ad interpretare in scrivere facile tutte le volte che sono entrato, forse anche furtivamente nella vita dei tanti clienti, anche soltanto per un consiglio. ATTENDO CON IMPAZIENZA UN SUO PROSSIMO LIBRO! Ringraziando per la pazienza di leggermi e con infinita gratitudine letterale e cognitiva. Alessio Bruno