Condono e ipocrisia: il problema è solo saper scrivere leggi

Messaggio per Giovanni Floris

Mercoledì 3 febbraio 2021 00:16:58
Ho appresentato un commento della prof. Fornero sull’ipotesi di un condono come una possibile misura del probabile futuro governo Draghi. Da avvocato vorrei evidenziare che l’ipocrisia sull’argomento è imperante. Per definizione il condono come l’amnistia trovano la loro ragion d’essere in guerre, disastri, calamità e crisi sanitarie... Dopo anni di condono senza senso che hanno arricchito molti settantenni di oggi e depauperato moralmente il nostro paese mi chiedo perché un avvocato di 50 anni che ha vissuto gli ultimi 15 anni in piena crisi e che ha lavorato onestamente e assumendosi le responsabilità di situazioni a volte drammatiche dei propri clienti perdendo il sonno quasi ogni notte per poter guadagnare poco più di uno stipendio medio mensile, pagando regolarmente stipendi, contributi e tfr a numerose impiegate, non possa nel 2021 usufruire di un condono che lo aiuti a pagare gli arretrati, nel mio caso, di 4 anni di contributi alla cassa previdenziale che non è riuscito a pagare pur avendo dichiarato tutto è riconosciuto il proprio debito. Sto parlando di contributi previdenziali e non di tasse o imposte tutte regolarmente sempre pagate. Sto parlando della pensione di un avvocato 50enne che mai prenderà se non in regola con i versamenti. Sto parlando di contributi che servono a pagare le pensioni di ricchi avvocati settantenni o ottantenni che hanno fatto i condoni e che hanno guadagnato i soldoni quando non esisteva il sistema fiscale, quando decidevano in autonomia cosa versare di quanto guadagnato negli anni d’oro della professione. Alcuni avvocati cinquantenni, come me, hanno vissuto i loro primi anni con l’esempio dei loro maestri, principi del foro ricoperti di denaro. Poi improvvisamente hanno visto pian piano cambiate i tempi, la professione, il mercato e hanno conosciuto la crisi. Cinquantenni avvocati figli di genitori di umili origini che hanno visto i loro genitori lavorare una vita per poi ricevere pensioni da miseria. Avvocati cinquantenni che forse non hanno ben amministrato i conti e che forse hanno dovuto anche contribuire al mantenimento della famiglia di origine. Avvocati cinquantenni che oggi hanno un’auto vecchia di 16 anni, che vanno in vacanza al mare un anno sì è un anno no per 10 giorni, che non fanno viaggi da sogno, che usano gli abiti del papà, che hanno fatto sì errori in passato e che sono andati al ristorante più volte di quanto avrebbero dovuto. Avvocati cinquantenni che hanno ruoli e impegni di responsabilità. Che hanno passato anni e anni a chiedere alle banche fidi e prestiti per pagare la cassa avvocati, la loro pensione e che negli ultimi 5 anni non ce l’hanno fatta... Che hanno accumulato debiti per 40, 50, 60 mila euro con la cassa che applica sanzioni del 35% e che l’hanno fatto perché non riuscivano a far quadrare i conti. Siamo tanti, tantissimi, abbiamo anche venduto la casa di famiglia, abbiamo voglia di pagare i nostri debiti perché ne va del futuro della nostra pensione ma ci costa tanto e stiamo da anni guadagnando poco con spese lavorative immense, affitti, stipendi, attrezzature informatiche per i processi telematici su cui paghiamo anche l’irap perché beni strumentali. E noi cinquantenni nel 2021 non possiamo sperare in un condono perché chi ci ha preceduto ne ha abusato e ora dice che è immorale? Allora erano condono immorali ora sarebbe un condono giusto, costituzionale, necessario e equo. Il problema è solo saper scrivere leggi che non consentano di utilizzare il condono a persone che non ne hanno diritto e soprattutto bisogno. Ci preoccupiamo dei debiti che lasceremo alle generazioni future e dimentichiamo i debiti e le storture che sono state lasciati ai cinquantenni da decenni di politica economica vergognosa propugnata da Confindustria e avallata dai sindacati, una politica che oggi ha reso i troppi dipendenti pubblici i nuovi ricchi... Io il condono fiscale lo pretendo, io che ho venduto casa e vivo in affitto lo esigo. Io che da un anno come professionista sto pagando dipendenti, affitti, tasse e spese di ogni genere senza guadagnare, come peraltro negli ultimi 7 anni il condono lo voglio e ne ho diritto.
Da: Stefano Bonalumi

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