Maltrattamenti inflitti ai muli e agli asinelli della Costiera Amalfitana

Messaggio per Giuseppe Conte

Domenica 8 agosto 2021 12:54:10
Presidente Conte salve,
ricorda la descrizione dei maltrattamenti inflitti ad un asinello nel racconto Rosso Malpelo di Giovanni Verga? «Quando gli accarezzavano la schiena a badilate per mettergli in corpo un po’ di vigore nel salire la ripida viuzza», anche lui «ha avuto dei colpi di zappa e delle guidalesche quando piegava sotto il peso, o gli mancava il fiato per andare innanzi, aveva di quelle occhiate, mentre lo battevano, che sembrava dicesse – Non più! Non più! … Ma se non fosse mai nato sarebbe stato meglio». Pensavamo che questo fosse un brutto ricordo del passato e invece no: sulla Costiera Amalfitana, dove si devono trasportare merci pesanti per sentieri stretti o addirittura per ripide scalette, gli asini e i muli sono ancora sfruttati. Sono sovraccaricati con quintali e quintali di materiale edilizio da trasportare da un paese all’altro con qualunque temperatura, inerpicandosi per migliaia e migliaia di scalini. Percorrendo la strada della Costiera ogni tanto se ne incontra qualcuno mentre lo stanno caricando. Dopo che gli hanno messo addosso pesi insopportabili, si ci mette pure il padrone per fare senza fatica il percorso, con la frusta in mano. Lo picchia? Certo! Se, sotto un sole rovente, non ce la fa a camminare, e pure alla svelta, perché si sa, il tempo è danaro, è ovvio che lo picchi, fino a farlo stramazzare a terra! Pare che non gli diano neanche da bere, perché altrimenti fa la pipì!
Di questi poveri animali nessuno prende le difese, gli asini e i muli debbono faticare e soffrire in silenzio! Sono mezzi di trasporto, non esseri viventi e senzienti! Ma l’articolo 544 ter del codice penale concernente il maltrattamento degli animali prevede che «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5. 000 a 30. 000 euro. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale». Le amministrazioni comunali fanno rispettare la legge? I vigili fanno le multe a chi sottopone gli asini e i muli a fatiche insopportabili? Macché, girano la faccia dall’altra parte e fingono di non vedere! La gente accetta rassegnata questi maltrattamenti, li considera un male inevitabile. La Costiera è bella, ma per gli asinelli e per i muli è un inferno. Cosa si può fare? Le ripide viuzze e le scalette che consentono l’accesso alle case disseminate sui pendii della Costiera sono intransitabili per i comuni mezzi di trasporto. Come si può risolvere il problema del trasporto di persone e merci, senza creare danni all’aspetto della costiera, che nel 1997 è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità? Come si è risolto il problema altrove? Ci sono casi analoghi, con le stesse difficoltà di transito? L’ esempio che viene subito in mente è dato dalle Cinque Terre, una parte della costa della Riviera ligure di levante, situata nella provincia di La Spezia, anch’essa dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Qui il problema del trasporto di merci e di persone è stato risolto con il sistema delle monorotaie, che non sono presenti solo in queste località, ma sono state installate in tutt’Italia, dapprima in Val d’Aosta e poi nel resto del Paese, dalle Cinque Terre alla Costiera Amalfitana. Ai tradizionali carrelli per il trasporto merci si sono affiancate le navette, adatte ad ospitare le persone, offrendo massimo comfort e sicurezza. Nel 2010 è stata realizzata la prima motrice a trazione elettrica alimentata da batterie al litio, in modo da consentire l’alimentazione delle motrici senza alcun collegamento a linee elettriche. La ricarica delle batterie può avvenire attraverso un semplice connettore o in modalità automatica, nel momento in cui il sistema di trasporto raggiunge la stazione di carica.
Le monorotaie sono presenti anche nella Costiera Amalfitana. Era la prima decade del nuovo Millennio, quando in Costa d’Amalfi si cercava di individuare delle soluzioni tecniche per rendere più agevole l’agricoltura sui terrazzamenti. La prima monorotaia in Costiera amalfitana, sul modello dei trenini delle Cinque Terre, fu inaugurata agli inizi del 2007 a Furore, che collegava in 300 metri ben 14 poderi. Il forte dislivello del territorio in quelle zone non servite da strade ha sempre comportato innumerevoli sacrifici per la cura dei terreni. Quest’opera accattivò gli amministratori di altri comuni costieri come Maiori, Minori e Amalfi. Il Comune di Amalfi ottenne un finanziamento di 980mila euro per finanziare due linee a Tovere e Pastena, ma attualmente tali vettori sono in disuso a fronte di un settore come quello dell’ agrumicoltura che richiede molti sacrifici. Le monorotaie servirebbero non solo a promuovere lo smercio della produzione agricola (soprattutto dei famosi limoni della Costiera), ma eviterebbero il pesante ed insopportabile lavoro dei muli e degli asinelli. Questi, data la loro mansuetudine, potrebbero essere portati nelle fattorie didattiche o servire per la pet therapy. Ovviamente ai padroni degli asini e dei muli andrebbe dato un risarcimento per evitare che gli animali siano mandati al macello. L’impianto delle monorotaie è oggi più agevole che mai, data la possibilità di utilizzare le risorse del Recovery Fund. Si promuoverebbe così il turismo, giacché molte delle casette incastonate sui pendii della Costiera si stanno trasformando in bed & breackfast, per cui le difficoltà dovute alla necessità di percorrere viuzze impervie o ripide scalette per raggiungerle verrebbero meno e si potrebbe ammirare dai trenini lo splendido panorama offerto dalla Costiera. Si creerebbero nuovi posti di lavoro, dai manovali, agli ingegneri, ai gestori delle monorotaie. Con le monorotaie si valorizzerebbe il paesaggio e si porrebbe fine al maltrattamento degli asinelli e dei muli.
Ella ha affermato che da settembre vuole girare l’Italia per conoscere direttamente le varie situazioni locali. Perché non viene anche in Costiera?
Le porgo i miei migliori saluti.
Eugenia Granito
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Da: Eugenia Granito

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