Vaccinazione Covid: l'avevamo tanto attesa...
Messaggio per Guido Bertolaso
Giovedì 11 marzo 2021 21:43:23
Domani all'ospedale di Milano di V. S. Bon, avrei portato, a seguito di comunicazione ricevuta precedentemente, mia mamma per la prima somministrazione del vaccino contro il Covid. Per la verità eravamo d'accordo coi miei genitori che avrei portato entrambi: mia mamma sperava che venendo anche mio papà lo potessero vaccinare, dato che ha una patologia cardiaca e la fibrosi polmonare (purtroppo fino ad adesso, pur avendo registrato entrambi i genitori sul portale il 18 febbraio, primo giorno, papà non ha ricevuto alcuna chiamata). Anche papà ci sperava, aveva sentito dire che per alcuni coniugi era stato così e in fondo, sapendo che le fiale congelate vanno utilizzate e che magari non tutti si presentano, ci avevo sperato anch'io.
Per mio papà e per tutte le sue fragilità fisiche siamo sempre in apprensione e questo ultimo anno è stato particolarmente complicato.
Ad ogni modo stamattina avevo mille pensieri in testa e mi domandavo se fosse giusto portare entrambi (se tutti fanno così si rende il lavoro difficile anche a chi vaccina, riflettevo. .). Nello stesso tempo mi assillava la domanda di questo periodo, sul criterio di scelta delle persone, sul fatto che mia mamma è anziana ma tra lei e papà lui necessita con più urgenza del vaccino, lui che va in crisi con una banale bronchite... Insomma pensieri su pensieri, semplicemente perché da figlia voglio bene ad entrambi e da figlia mi pare assurdo che ci si trovi in questa situazione, già peraltro vissuta con il vaccino antinfluenzale. Ad ogni modo la questione si è risolta oggi pomeriggio: l'appuntamento di domani era previsto per le 14. 40, ma oggi alle 14. 50 é arrivato un SMS in cui si dice che "... l'attuale comunicazione sostituisce quella precedente e che il "caro cittadino" è "invitato" nello stesso luogo ma il 2 aprile prossimo. Neppure una parola di scusa... Sono rimasta basita e confesso di essere molto arrabbiata (salti mortali per organizzare chi tiene mio nipotino di 22 mesi, dato che i genitori lavorano. .), preoccupata (altre 3 settimane di possibili rischi...) e amareggiata... Mi è ritornato in mente quello che Le ho sentito dire riguardo gli specializzandi di medicina chiamati a vaccinare: ecco difronte alle obiezioni e rimostranze in merito, emerge a mio avviso proprio un problema educativo che mette in luce qualcosa che di altrettanto grave come il Covid si sta verificando, perché purtroppo mi pare si evidenzi nei giovani specializzandi quanto in altri categorie di lavoratori. Sbagliare nel lavoro é umano, ma c'e' sempre più una superficialità, una distrazione, una mancanza di precisione e accuratezza nel lavoro che sono davvero impressionanti. So che la situazione è molto complessa, ma dietro un portale della regione ci sono delle persone che lavorano... E come lavorano? Ma come si può sbagliare senza neppure avere l'umilta di scusarsi? Significa che ad uno non gliene importa nulla di quello che fa, non comprende la portata del suo compito, né se è uno specializzando di medicina né se è un matematico o ingegnere che si occupa di algoritmi che decidono dei vaccini in questione. Forse sono all'antica e idealista, ma ho 58 anni ed ho sempre più l'impressione che si stia perdendo il senso delle cose, il perché si fanno le cose, il perché si lavora e al tempo stesso la passione per le proprie mansioni. Si perde la bellezza del lavoro e il desiderio di far le cose al meglio: diversamente non assisteremmo a questi continui disservizi, a volte con errori davvero grossolani. Le chiedo scusa per lo sfogo e la lungaggine, colgo l'occasione per augurarLe buon proseguimento nel lavoro in cui ora e' impegnato. So che la sfida è grande e difficile, ma nutrendo molta stima per Lei, Le chiedo per favore di far passare anche questo messaggio tra coloro con cui collabora, cioè che senza desiderio di bellezza e di gusto per ciò che si fa, ogni impresa, grande o piccola, è già persa in partenza: diversamente sarà se ci metteremo impegno ed accuratezza. Spero che sia così anche per la vaccinazione contro il Covid, spero che i miei genitori e tutti noi cittadini potremo godere al più presto di questa possibilità. La saluto cordialmente. Rosangela De Francesco
Per mio papà e per tutte le sue fragilità fisiche siamo sempre in apprensione e questo ultimo anno è stato particolarmente complicato.
Ad ogni modo stamattina avevo mille pensieri in testa e mi domandavo se fosse giusto portare entrambi (se tutti fanno così si rende il lavoro difficile anche a chi vaccina, riflettevo. .). Nello stesso tempo mi assillava la domanda di questo periodo, sul criterio di scelta delle persone, sul fatto che mia mamma è anziana ma tra lei e papà lui necessita con più urgenza del vaccino, lui che va in crisi con una banale bronchite... Insomma pensieri su pensieri, semplicemente perché da figlia voglio bene ad entrambi e da figlia mi pare assurdo che ci si trovi in questa situazione, già peraltro vissuta con il vaccino antinfluenzale. Ad ogni modo la questione si è risolta oggi pomeriggio: l'appuntamento di domani era previsto per le 14. 40, ma oggi alle 14. 50 é arrivato un SMS in cui si dice che "... l'attuale comunicazione sostituisce quella precedente e che il "caro cittadino" è "invitato" nello stesso luogo ma il 2 aprile prossimo. Neppure una parola di scusa... Sono rimasta basita e confesso di essere molto arrabbiata (salti mortali per organizzare chi tiene mio nipotino di 22 mesi, dato che i genitori lavorano. .), preoccupata (altre 3 settimane di possibili rischi...) e amareggiata... Mi è ritornato in mente quello che Le ho sentito dire riguardo gli specializzandi di medicina chiamati a vaccinare: ecco difronte alle obiezioni e rimostranze in merito, emerge a mio avviso proprio un problema educativo che mette in luce qualcosa che di altrettanto grave come il Covid si sta verificando, perché purtroppo mi pare si evidenzi nei giovani specializzandi quanto in altri categorie di lavoratori. Sbagliare nel lavoro é umano, ma c'e' sempre più una superficialità, una distrazione, una mancanza di precisione e accuratezza nel lavoro che sono davvero impressionanti. So che la situazione è molto complessa, ma dietro un portale della regione ci sono delle persone che lavorano... E come lavorano? Ma come si può sbagliare senza neppure avere l'umilta di scusarsi? Significa che ad uno non gliene importa nulla di quello che fa, non comprende la portata del suo compito, né se è uno specializzando di medicina né se è un matematico o ingegnere che si occupa di algoritmi che decidono dei vaccini in questione. Forse sono all'antica e idealista, ma ho 58 anni ed ho sempre più l'impressione che si stia perdendo il senso delle cose, il perché si fanno le cose, il perché si lavora e al tempo stesso la passione per le proprie mansioni. Si perde la bellezza del lavoro e il desiderio di far le cose al meglio: diversamente non assisteremmo a questi continui disservizi, a volte con errori davvero grossolani. Le chiedo scusa per lo sfogo e la lungaggine, colgo l'occasione per augurarLe buon proseguimento nel lavoro in cui ora e' impegnato. So che la sfida è grande e difficile, ma nutrendo molta stima per Lei, Le chiedo per favore di far passare anche questo messaggio tra coloro con cui collabora, cioè che senza desiderio di bellezza e di gusto per ciò che si fa, ogni impresa, grande o piccola, è già persa in partenza: diversamente sarà se ci metteremo impegno ed accuratezza. Spero che sia così anche per la vaccinazione contro il Covid, spero che i miei genitori e tutti noi cittadini potremo godere al più presto di questa possibilità. La saluto cordialmente. Rosangela De Francesco
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