La stanza numero 30
Messaggio per Ilda Boccassini
Venerdì 24 dicembre 2021 18:22:07
Stimata signora, ho letto con piacere e commozione il suo libro.
Ho settant'anni, quindi a Lei contemporaneo, ma i fatti che racconta sono stati da me come riscoperti di nuovo sotto una nuova e più vera luce, e non avrebbe potuto essere altrimenti.
Sono stato preso da sentimenti come rabbia e frustrazione per le ingiustizie palesi, ma anche da soddisfazioni e leggeri sorrisi.
Avevo sentito dire da alcuni che non fosse stato opportuno manifestare pubblicamente i suoi sentimenti verso Giovanni Falcone, peraltro senza aver letto niente di questo libro, mentre io l'ho trovato molto pertinente per capire bene tutto il contesto e la sua persona.
Inoltre per me questo suo ricordo doloroso è stato ancora più importante e coraggioso proprio perché lei è una donna.
Chi l'ha attaccata per questo motivo lo può fare solo nell'interesse di non far conoscere molti fatti che sono contro persone tutt'ora più o meno potenti.
Non le nascondo che alla fine ero preso da sconforto, mi sembrava che il suo lavoro alla fine non abbia risolto molto nonostante le sue incredibili fatiche segnate da sconfitte ma anche da vittorie.
Ho scoperto quanto siano grandi ancora i nostri problemi nella magistratura.
Però poi mi sono chiesto dove oggi saremmo potuti essere senza il suo prezioso lavoro di una vita.
Per questo la ringrazio vivamente.
La saluto cordialmente facendole i miei auguri per una vita più serena e tranquilla, almeno quella se l'è guadagnata con grande merito.
Giovanni Pantarotto
Ho settant'anni, quindi a Lei contemporaneo, ma i fatti che racconta sono stati da me come riscoperti di nuovo sotto una nuova e più vera luce, e non avrebbe potuto essere altrimenti.
Sono stato preso da sentimenti come rabbia e frustrazione per le ingiustizie palesi, ma anche da soddisfazioni e leggeri sorrisi.
Avevo sentito dire da alcuni che non fosse stato opportuno manifestare pubblicamente i suoi sentimenti verso Giovanni Falcone, peraltro senza aver letto niente di questo libro, mentre io l'ho trovato molto pertinente per capire bene tutto il contesto e la sua persona.
Inoltre per me questo suo ricordo doloroso è stato ancora più importante e coraggioso proprio perché lei è una donna.
Chi l'ha attaccata per questo motivo lo può fare solo nell'interesse di non far conoscere molti fatti che sono contro persone tutt'ora più o meno potenti.
Non le nascondo che alla fine ero preso da sconforto, mi sembrava che il suo lavoro alla fine non abbia risolto molto nonostante le sue incredibili fatiche segnate da sconfitte ma anche da vittorie.
Ho scoperto quanto siano grandi ancora i nostri problemi nella magistratura.
Però poi mi sono chiesto dove oggi saremmo potuti essere senza il suo prezioso lavoro di una vita.
Per questo la ringrazio vivamente.
La saluto cordialmente facendole i miei auguri per una vita più serena e tranquilla, almeno quella se l'è guadagnata con grande merito.
Giovanni Pantarotto
Da: Pantarotto Giovanni
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