Immunizzati o Vaccinati?
Messaggio per Lilli Gruber
Martedì 21 settembre 2021 17:43:31
Buongiorno,
in mezzo al dibattito infinito sul Green Pass mi sembra assurdo che il grande escluso sia la platea dei guariti/immunizzati che a tutti gli effetti sono i più dimenticati dei dimenticati. Non solo il controsenso della durata del Green Pass per i guariti minore che per i vaccinati (nessuno ancora ne ha spiegato il motivo) ma ora questa categoria ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo capro espiatorio del mancato raggiungimento dell’immunità di gregge (che ancora non si capisce se deve essere il 70, 80, 90 o 100% della popolazione). Vorrei che qualcuno iniziasse a porsi e a porre una serie di domande che finora mi sembra non siano mai state nè poste nè tantomeno risposte.
• Come mai si contano i vaccinati e non gli immunizzati? L’obiettivo che stiamo perseguendo si chiama appunto “immunità” di gregge e non “vaccinazione” di gregge. Cosa ha di diverso un immunizzato da un vaccinato?
• Dal momento che il “tallone d’Achille” della campagna vaccinale sembrano essere i 3 milioni di over 50 non ancora vaccinati e che da inizio pandemia in Italia ci sono stati 4, 6 milioni di casi di positività (dei quali circa il 70% di over 50enni), come mai nessuno si chiede quanti di qui 3 milioni di non vaccinati sono comunque già immunizzati dal virus in modo naturale? Come mai a quei over 50enni non vaccinati ma immunizzati (magari già con la variante Delta di febbraio 2021) nessuno spiega perchè dovrebbero inocularsi un vaccino studiato sul virus di novembre 2019 e quali ne dovrebbero essere i benefici per il suo sistema immunitario e per la comunità? E come mai a quei guariti e immunizzati nessuno spiega perchè dovrebbero avere una durata di immunità minore dei vaccinati?
• Perchè un guarito immunizzato che dopo 6 mesi ha anticorpi così alti da poter donare il plasma per la sperimentazione, deve essere costretto ad inocularsi una dose di vaccino per andare al lavoro? Quale è il beneficio per lui e per la collettività? Un numero in più che passa dalla lista no vax alla lista dei vaccinati che può andare al ristorante... ma il totale degli “immunizzati” non rimane sempre lo stesso?
Vi prego di cercare di sollevare queste argomentazioni
Grazie
Un immunizzato-donatore di plasma (dimenticavo, se dopo 6 mesi dopo aver contratto il virus avessi fatto la dose di vaccino come imposto dalla nuova legge non avrei potuto donare il plasma)
in mezzo al dibattito infinito sul Green Pass mi sembra assurdo che il grande escluso sia la platea dei guariti/immunizzati che a tutti gli effetti sono i più dimenticati dei dimenticati. Non solo il controsenso della durata del Green Pass per i guariti minore che per i vaccinati (nessuno ancora ne ha spiegato il motivo) ma ora questa categoria ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo capro espiatorio del mancato raggiungimento dell’immunità di gregge (che ancora non si capisce se deve essere il 70, 80, 90 o 100% della popolazione). Vorrei che qualcuno iniziasse a porsi e a porre una serie di domande che finora mi sembra non siano mai state nè poste nè tantomeno risposte.
• Come mai si contano i vaccinati e non gli immunizzati? L’obiettivo che stiamo perseguendo si chiama appunto “immunità” di gregge e non “vaccinazione” di gregge. Cosa ha di diverso un immunizzato da un vaccinato?
• Dal momento che il “tallone d’Achille” della campagna vaccinale sembrano essere i 3 milioni di over 50 non ancora vaccinati e che da inizio pandemia in Italia ci sono stati 4, 6 milioni di casi di positività (dei quali circa il 70% di over 50enni), come mai nessuno si chiede quanti di qui 3 milioni di non vaccinati sono comunque già immunizzati dal virus in modo naturale? Come mai a quei over 50enni non vaccinati ma immunizzati (magari già con la variante Delta di febbraio 2021) nessuno spiega perchè dovrebbero inocularsi un vaccino studiato sul virus di novembre 2019 e quali ne dovrebbero essere i benefici per il suo sistema immunitario e per la comunità? E come mai a quei guariti e immunizzati nessuno spiega perchè dovrebbero avere una durata di immunità minore dei vaccinati?
• Perchè un guarito immunizzato che dopo 6 mesi ha anticorpi così alti da poter donare il plasma per la sperimentazione, deve essere costretto ad inocularsi una dose di vaccino per andare al lavoro? Quale è il beneficio per lui e per la collettività? Un numero in più che passa dalla lista no vax alla lista dei vaccinati che può andare al ristorante... ma il totale degli “immunizzati” non rimane sempre lo stesso?
Vi prego di cercare di sollevare queste argomentazioni
Grazie
Un immunizzato-donatore di plasma (dimenticavo, se dopo 6 mesi dopo aver contratto il virus avessi fatto la dose di vaccino come imposto dalla nuova legge non avrei potuto donare il plasma)
Da: Lucia
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