Matteo Salvini, un bullo pericoloso per l’Italia

Messaggio per Lilli Gruber

Giovedì 6 giugno 2024 08:05:10
Da anni si aggira nel Governo e nel Parlamento
un bullo irrefrenabile e minaccioso in ogni momento.
Negli ultimi mesi con tanti compari con fare da padroni
ha messo in opera diciannove disastrosi condoni,
favorendo così sfrontati piccoli e grandi evasori,
certi di poter fare anche nel futuro incalliti impostori.
Per raccattare voti nella prossima tornata elettorale
ha messo in lista un discusso e arrogante generale
che sembra sia scaturito dell’Inquisizione Medioevale:
proporrebbe il velo alle donne e il rogo all’omosessuale
e nega contro ogni evidenza la crisi ambientale.
Il bullo è contro la legge che contrasta il razzismo e il fascismo;
è contro l’eutanasia, lo ius soli, la difesa ucraina, l’europeismo.
Infatti per lui l’Europa è realtà politica da contrastare,
di contro gli interessi nazionali con forza privilegiare.
Ma sua costante ossessione è la lotta contro l’immigrazione,
specialmente contro i neri e la loro utilissima integrazione.
Per lo zar Putin e per tutti i dittatori nutre simpatia,
perché non sa apprezzare i vantaggi della democrazia.
Vuol cancellare il diritto costituzionale di scioperare,
perciò tante precettazioni è pronto a programmare.
Smonta i 30 kilometri all’ora programmate in qualche città,
che limita decessi e incidenti causati con altre velocità
e riduce certamente emissioni di gas inquinanti
e incoraggia a muoversi a piedi o in bici gli abitanti.
Propone pene per chi protesta contro infrastrutture:
la protesta contro il Ponte sullo Stretto è caso esemplare.
Spavaldamente è per l’allungamento della stagione venatoria
e per la strage di piccoli uccelli provvederà una sanatoria.
Prevede inoltre una generalizzata leva obbligatoria,
abolita per un esercito professionale nella passata storia.
Si spende per la realizzazione sullo Stretto di Messina,
sconsigliato da scienziati e dalla accertata faglia sulla costa vicina:
i miliardi previsti potrebbero sanare la crisi della pubblica sanità,
che è al collasso per liste di attesa e per pochi medici in attività.
Ma la su opera d’arte è l’autonomia differenziata
che farà arretrare l’Italia ad un era passata,
quando era divisa tra ducati, principati e staterelli,
sempre in lotta tra loro e gli Italiani non erano fratelli.
Tanti i morti della Resistenza e della Guerra Mondiale
per dare al Paese uno Stato democratico, unito e solidale.
Voglio ricordare a questo bullo incolto e senza memoria
che la vera identità politica si costruisce nelle Storia,
che il presente senza passato non ha alcun futuro
e che uno staterello non può essere né sicuro né duraturo
e che le rimesse degli emigranti e operai meridionali sottopagati
hanno assicurato alle regioni nordiche capitali cospicui e pregiati.

Pasquino, giugno 2024
Da: Pasquino

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