Chiudono ?

Messaggio per Mario Draghi

Sabato 28 agosto 2021 15:24:38
I numeri della disoccupazione italiana sembrano crescere. Imprenditori dell’abbigliamento indicano che non potranno resistere a lungo. C’è, è vero, la crisi globale. Ma è necessario capire perché i numeri italiani sono fra i più preoccupanti d’Europa. Le recenti evoluzioni economiche italiane sono grige, talora nere...

Chi vive a Nord dell’Italia ed ha osservato il Bel Paese nell’ultimo decennio, ha visto già da alcuni anni i segni che il sistema Italia rischiava di cadere giù in fondo al burrone sottosviluppo. Mentre chi vive in Italia ha l’abitudine di sopportare i soprusi, gli abusi, i bloccaggi, come di accettare i non diritti, la falsità, la menzogna delle maschere politiche...

Chi vive in Paesi Nord-europei è abituato a vedere società che funzionano. Diritti realizzati. Delinquenti condannati. Merito ricompensato, coerenza apprezzata. Ma anche determinazione diffusa in ambito sociale, ambizioni e progetti ben studiati. Per aspettarsene poi la riuscita.

La punta dell’iceberg del disastro ” ?. In tanti Paesi europei si vede e ci si aspetta il raggiungimento degli obiettivi sociali, con impegno e strumenti adeguati a realizzare progetti ben definiti. In Italia no ! In Italia si considera “normale” un’emergenza che è generata della cattiva qualità di lavoro nel Pubblico...

Perché la discriminante fra lo Stivale e l’Europa ? Le ragioni sono parecchie. Ma la madre di tutte le ragioni fu scoperta da Barzini nel ‘65. Egli scopri (nel suo “Gli Italiani”) che, CITAZIONE:

“E’ sempre apparso agli italiani che il loro Paese era la disgraziata vittima di un circolo vizioso: il carattere nazionale fatalmente generava tirannie; le tirannie (si riferisce ai secoli passati) rafforzavano e esasperavano i difetti del carattere nazionale e invitabilmente portavano il Paese a nuove avventure. Per salvare l’Italia dal suo destino luttuoso occorreva spezzare il circolo vizioso... ”.

“ Tutto, in verità, veniva fatto non solo per il suo valore in sé, ma principalmente per l’effetto che avrebbe prodotto. Per due secoli o più uomini di genio in numero incredibile, dedicarono i loro talenti al convincimento nazionale che lo spettacolo è, faute de mieux, un ottimo surrogato della realtà. Che forma e sostanza fossero la stessa cosa. Colmarono il mondo di capolavori per trovare un compenso alla mancanza di sicurezza, al vuoto, al disordine, all’impotenza e alla disperazione della loro vita nazionale, per dimenticare l’umiliazione e la vergogna, per dimenticare la loro colpa”.

Nel ‘ 65 non raccogliemmo la raccomandazione di Barzini. Abbiam trascurato la rivoluzione intellettuale e sociale necessaria e il M5S non ha affrontato la verità sociale (scoperta da Barzini ed ignorata dal popolo) ! Ora subiamo le conseguenze della nostra stoltezza, dell’assenza di AZIONE PER RIPRENDERCI I DIRITTI, con conseguente crisi sociale, economica ? Non dimentichiamo che la scuola italiana è al 32° livello mondiale.

Vogliamo continuare a credere che i nostri politici abbiano la professionalità e la competenza necessaria per gestire un Paese ? Ma se la realtà prova il contrario !

Vogliamo continuare a ignorare che molti osservatori europei ha capito che i nostri politici fanno troppo spesso l’interesse del proprio clan, andando contro l’interesse del Paese ?

Vogliamo in Italia continuare a discutere (e a litigare in riunioni politiche) come “delle pecore anarchiche” (definizione di Prezzolini), invece di apprendere le tecniche del raggiungimento del consenso nelle assemblee ?

Vogliamo continuare a credere che un sistema Paese possa creare occupazione in una società dove non ci sono valori positivi, ma imperano quelli negativi (strafottersene del Paese, imbrogliare lo stato e i cittadini, farsi garantire l’impunità del delitto).

Vogliamo ignorare il padre di tutti gli inghippi e bloccaggi, il Doppio Scenario (“fingo di lavorare per il Paese; ma faccio i fatti mei”), il quale è il maggiore contributo italico alla Fiera delle Illusioni ? Quel rovinoso marchingegno che fu creato dopo l’unificazione, quando si scelse di non dare corso alla famosa proposta: “Fatta l’Italia, ora bisogna fare gli Italiani” (Mazzini e D’Azeglio) ? Determinando cosi tutta una vita sociale doppia, “sceneggiata pubblica per il Paese/inghippo nascosto per il clan” ?

Ma allora, se vogliamo credere a tutte queste cose, Diogene continuerà a girare per il Paese a cercare la coerenza, la chiarezza, l’efficienza, l’onestà, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno”. E noi continueremo a...

... vedere altri imprenditori che chiudono e se ne vanno in Polonia o Slovacchia !

Se abbiamo Realismo, apriamo gli occhi !

Fin dagli anni ‘ 50 abbiamo giocato a nascondino con il Progresso e la Corruzione. Ora il Villaggio Globale, con il suo bisogno di competitività spinta, ci impone di scegliere fra le due... ! Quale sceglieremo ?

Ulrich Realist
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Da: Ulrico Reali

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