Sulla crisi russo-ucraina: pregare, operare, sperare
Messaggio per Mario Draghi
Giovedì 10 marzo 2022 19:30:12
Caro Presidente, io non sono un politologo, ma da appassionato studioso di storia mi pongo alcune domande, perché so che la storia insegna sempre, ma l’uomo purtroppo non impara mai: Se c’è un presunto pazzoide, presunto irresponsabile come Putin (un RAS, che unito a Putin, diventa RASPUTIN di nefasta memoria) che vuole invadere una nazione sorella e un leader Ucraino come Zelensky (ex comico come Grillo) che vuol difendere a tutti i costi con le armi l’indipendenza e la democrazia, disposto a morire magari da eroe (perisca Sansone con tutti i Filistei!) cosa si può fare per non rischiare l’escalation e arrivare al conflitto mondiale nucleare? Le sanzioni alla Russia irritano ancor più il despota e si ritorcono indubbiamente contro di noi pesantemente (che abbiamo già abbastanza problemi, mi pare!). Gas, grano, mais, export, benzina e aumento dei prezzi incontrollabile, come minimo. L’invio di armi agli Ucraini è per noi altra spesa enorme e certo non è la strada per la pace, anzi peggiora e amplia il conflitto. Allora? Si dice che la difesa della libertà di un popolo sia il valore supremo. Va bene. E quella della vita, no? Di migliaia di vite? Di centinaia di migliaia di vite? E se questa difesa di un principio sacrosanto costasse una guerra mondiale nucleare? Il gioco varrebbe la candela? Non è già stato versato abbastanza sangue? L’Ucraina è sempre stata il cuore della Russia, i due popoli sono fratelli, hanno combattuto insieme sempre contro gli oppressori. La guerra è civile e fratricida. E noi, perché dovremmo essere fautori del diritto alla libertà e all’indipendenza di 50 milioni di ucraini e non, invece, anche dei 150 milioni di russi sotto la presunta dittatura di Putin? Non capisco. I russi sono un popolo indomito, fiero e orgoglioso, che hanno dato dimostrazione di poter risolvere sempre i propri problemi da soli. Hanno fatto la rivoluzione bolscevica dissolvendo l’impero zarista e massacrando la famiglia imperiale. Hanno tenuto testa a Napoleone e Hitler, (900 giorni di resistenza a Leningrado, dove sono morti solo per fame, 1 milione di civili) sconfiggendoli entrambi. Se vogliono hanno in sé gli anticorpi per espellere qualunque dittatore, vero o presunto che sia. Se guardiamo poi alle dittature nel mondo, per le quali non facciamo nulla, c’è da vergognarsi: la Cina da sola conta 1 miliardo e mezzo di persone. E di loro che ne facciamo? Sono cinesi, va bene… e allora, non hanno diritto alla libertà anche loro? E i nord coreani? E i dimenticati popoli africani, con le loro guerre, colpi di stato, miseria? La Siria, i popoli islamici? La libertà e i diritti umani sono prevaricati e calpestati in ogni parte del mondo. Siamo in grado di salvare tutti o ci vogliamo imbarcare nel rischio di guerra totale, così periamo tutti? Adesso ci stracciamo le vesti, ma quando i russi hanno portato i carri armati in Ungheria e Cecoslovacchia, abbiamo forse inviato le armi a questi popoli oppressi, rischiando la guerra nucleare, o abbiamo invece fatto solo disquisizioni teoriche socio-politiche, restando ognuno a casa propria? E gli USA che, dopo aver armato i talebani contro i russi, hanno fatto solo da ultimo una figura di perfetta impotenza in Afganistan, sconfitti dagli stessi talebani da loro armati, vorrebbero forse impantanarsi in un altro Vietnam ucraino e rischiare la guerra nucleare? Ma siamo matti? Io non ho risposte né soluzioni, ma una cosa è certa, se continuiamo a inviare armi il rischio è altissimo. Ne vale veramente la pena. La difesa di un principio, pur nobile che sia, vale la fine del mondo? E poi, i profughi? È più che giusto che l’Europa adesso si mobiliti in grande in una gara di solidarietà per aiutare questa povera gente ucraina, ma quando la pressione dei profughi e dei migranti viene dal sud del mondo, perché fa orecchie da mercante sulla ridistribuzione, e lascia l’Italia sola ad affrontare la questione? Non sarebbe il caso di ricordarlo proprio ora? Probabilmente anche in questo momento toccherà nuovamente all’Italia assumersi l’onere dell’accoglienza in maniera sostanziale, che si aggiungerà a quella ordinaria già pesante. Ma noi siano italiani brava gente! E va bè! Secondo me lo sforzo che dovrebbe essere fatto è quello massimo del dialogo fra tutte le diplomazie del mondo, unite per riattivare la pace fra i due popoli e evitare così l’allargarsi del conflitto. Occuparsi provvisoriamente dell’aspetto umanitario dei profughi in sede complessiva Europea e sperare che queste persone possano poi ritornare nella loro patria al più presto. E i media, poi, giornali e televisioni (è di nuovo il loro momento per aumentare l’audience per gli investitori pubblicitari) che si sono gettati come squali in questi anni sulla terza guerra mondiale che era il COVID, bombardandoci tutti i minuti di notizie le più contraddittorie? Adesso non c’è più? O l’hanno invece abbandonato per gli scoop più remunerativi della guerra e ci bombardano con queste nuove notizie, riempiendoci di ulteriori angoscia e preoccupazione? Ma siamo matti? Che fare allora di più? Per i cristiani, come me... operare per la pace nei cuori, sì, perché vi sia pace nel mondo… ma pregare, pregare molto. Per gli altri… operare e sperare, sperare molto.
Da: Leonardo Zanelli
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