Nessuno dei candidati alla guida del paese parla seriamente di…

Messaggio per Matteo Salvini

Giovedì 11 agosto 2022 12:18:15
NESSUNO DEI CANDIDATI ALLA GUIDA DEL PAESE PARLA SERIAMENTE DI…

1. - RIDUZIONE DRASTICA DEGLI SPRECHI Secondo un rapporto dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole imprese), ogni anno vengono SPRECATI SENZA RAZIOCINIO 200 MILIARDI DI EURO. In pratica, ogni anno i nostri politici “non si accorgono” di buttare dalla finestra l’EQUIVALENTE DI UN PNRR che ci è costato ulteriori 127 miliardi di debito che si sarebbe potuto evitare. Quello che questa pseudo campagna elettorale potrebbe evitare è la ripetizione continua del filo conduttore di tutti e tutto: “Non ci sono fondi” accompagnato dall’immancabile “La legge elettorale ci obbliga ad alleanze tecniche”. Probabilmente i PD hanno dimenticato che la legge l’hanno studiata e voluta loro guardandosi bene dal modificarla in 5 anni, mentre tutti fingono di non sapere che i fondi ci sarebbero se solo rinunciassero a sprecarli in acquisti di dubbia utilità come i banchi a rotelle o strapagati come le mascherine.

2. - RIDUZIONE DRASTICA DELLA TASSE e INTRODUZIONE DI UNA VERA TASSAZIONE PROGRESSIVA Le imprese, che i 5 Stelle e la sinistra sinistra escluderebbero da una eventuale riduzione delle imposte, pagano L’IVA, L’IRPEF, L’ADDIZIONALE IRPEF, L’IRI, L’IRAP, I CONTRIBUTI INPS sui dipendenti, L’INAIL sui dirigenti, L’IMU, l’IRES, LA TASI, LA TARI sui locali all’aperto, I DIRITTI COMUNALI CCIAA (Camera di Commercio competente), LE TASSE SULLA PUBBLICITA’ (cartelloni, insegne, targhe, ecc.), LE TASSE SUI RIFIUTI, LA TARI SUL VOLUME E SULLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, costi per lo smaltimento dei rifiuti speciali a parte. A questo stillicidio, i pentastellati e la sinistra vorrebbero aggiungere l’imposizione del salario minimo come suggerito, ma non imposto, dalla UE. Un’idea acchiappa voti all’intenzione dei disinformati, inattuabile con un 89% di contratti collettivi e perfino socialmente pericolosa per la situazione già precaria delle nostre piccole e medie imprese. Questa nuovo obbligo porterebbe indurre chi ignora le leggi a reclamare diritti non dovuti, potrebbe creare malintesi, disordini, licenziamenti, disoccupazione e perfino la fuoruscita obbligata delle aziende dai contratti collettivi. A riprova, la CISL, che non è certo un sindacato di destra, si è dichiarata contraria. Se la sinistra facesse il suo lavoro invece di agitarsi solo per garantirsi le poltrone, dovrebbe reclamare e promuovere per prima una tassazione corretta e proporzionata ai guadagni dei singoli e delle imprese. Un sistema di imposizione fiscale progressiva, sgradita a chi occupa un posto al sole, ridurrebbe la corruzione mentre l’accumulo di denaro costerebbe tanto caro da spingere gli insaziabili a rinunziarvi.

3. - RIDUZIONE DRASTICA DELLA BUROCRAZIA caotica, inefficiente e piena di obblighi superflui che rallentano lo sviluppo e i ritmi del lavoro indipendente rendendolo meno competitivo;

4. - INFORMATIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE accompagnata da una piu’ che energica potatura di questa vecchia quercia ammalata per ringiovanirla e stimolarne la crescita con l’ASSUNZIONE DI GIOVANI QUALIFICATI. Allo scopo, si dovrebbe FAVORIRE LA FORMAZIONE TECNICA RIVALUTANDO GLI ISTITUTI PROFESSIONALI e INTRODURRE L’AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO E GRATUITO DEL PERSONALE ESISTENTE.

5. - RIDARE ONESTA’ E CREDIBILITA’ ALLO STATO
Un solo esempio del ladrocinio legalizzato perpetrato dallo Stato. Gli imprenditori pagano salari piu’ che dignitosi. Quando un lavoratore trova nella sua busta paga 1. 500 Euro, in realtà il suo datore di lavoro ne ha sborsati 3.000. Da questa somma, lo Stato preleva il 50%, ma non gli basta perché, dalla busta-paga del dipendente, sottrae ancora il 25%, pari a E 375 per un incasso totale di E 1. 875 mentre il lavoratore puo’ disporre di soli E 1. 125 / 3.000. Da qui gli stipendi da fame. Il tanto odiato «padrone» metterebbe volentieri nella busta paga dei suoi dipendenti la differenza invece di regalarla al fisco che già gli prosciuga altrimenti la cassa. Queste condizioni e i contratti collettivi rendono impossibile l’introduzione del salario minimo obbligatorio.
Al potere dal 2011, Il PD e i suoi compagni, sono responsabili al 90% dell’attuale situazione del paese. Dovrebbero essere loro i primi a presentare programmi atti a correggere gli errori che hanno fatto e proporsi di riportare la gestione delle finanze al rispetto del cittadino e delle imprese. Viceversa, mostrano senza vergogna di volere uno Stato sempre piu’ avido. Com’è loro abitudine tornano a proporre nuove tasse come un’altra patrimoniale o nuovi aumenti delle stesse come la proposta di “ritoccare” la tassa di successione. Lo scopo è ancora una volta di partito: costituire un “tesoretto” da offrire, guarda caso, ai diciottenni che votano per la prima volta. Pur di salvare sé stesso, i suoi amici e la loro poltrone, Letta, novello Diogene, si è messo alla ricerca spasmodica di ogni possibile alleato, di qualsiasi idea o provenienza. La sua “campagna elettorale” è una vera e propria campagna acquisti sfacciata e indecorosa. Le ammucchiate, anche se eterogenee, sono quello che ci vuole per continuare a galleggiare da veri maestri dell’inciucio che li ha tenuti “costituzionalmente” al potere par 10 anni a dispetto dell’assenso dei cittadini. I Segretario del PD non dimentica mai di “costituzionalizzare” le sue mosse. Anche in questa occasione ha tirato fuori la Costituzione che afferma di “proteggere” mentre si erge a paladino di tutto e di tutti: protegge gli italiani dal pericolo fascista, protegge il buon nome dell’Italia dal possibile, infamante appellativo di «dittatura fascista», si preoccupa e protegge chiunque e qualunque cosa, tranne quelli che avrebbe il dovere di proteggere, quelli che per tradizione credono ancora nella sinistra e la votano convinti che salvaguarderà i loro interessi. I fatti provano il contrario.

6. - REALIZZARE L’EQUIPARAZIONE DEGLI EMOLUMENTI DEI NOSTRI POLITICI CON QUELLI DEI LORO COLLEGHI EUROPEI. UNA PURA UTOPIA senza soluzioni possibili. Basta consultare le tante statistiche e gli articoli (Money. it, La Repubblica, ecc.) che mettono a confronto le remunerazioni dei parlamentari italiani con quelle dei colleghi europei, americani e di tanti altri paesi, per restare senza parole: in tutti i casi il primato spetta all’Italia.
Da quanto precede, è facile dedurre che, come i polli fuggirebbero davanti ad un forno acceso, molti dei nostri politici fuggono davanti alla sola idea di realizzare le “difficilissime” riforme sopra elencate che ridurrebbero seriamente i loro privilegi dunque continueranno sempre e soltanto a parlarne.
Da: Anna

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