Lettera aperta al segretario generale CGIL Maurizio Landini e la dirigenza sindacale tutta
Messaggio per Maurizio Landini
Sabato 26 dicembre 2020 17:54:14
Buongiorno, da troppo tempo assisto allo smantellamento sistematico della funzione sindacale, ogni volta che un amico scrive “i sindacati non servono più” e come mi ficcassero una lancia nel costato, non per la ferita che provoca, ma perché la punta di tale lancia, è stata forgiata lentamente ma sapientemente dalla dirigenza del sindacato stesso, (parlo della CGIL) delle altre sigle sindacali non me ne curo, io ho la tessera CGIL.
Non scriverò del perché con aggrovigliati giri di parole, punto dritto al quesito principale, ponendo delle domande di premessa.
Perché esiste un sindacato?
Penso per unire i lavoratori che da soli, sarebbero preda di un sistema capitalistico che li renderebbe schiavi, o no?
Da anni assisto a servizi televisivi in cui si vedono i piccoli drappelli di lavoratori di aziende (non in crisi) fare picchetto davanti ai cancelli della LORO azienda, perché la dirigenza ha deciso il trasferimento della stessa in altro sito, e per altri mille motivi.
Cosa vedo in questi servizi?
Poche decine di lavoratori con bandiere, dare la loro spiegazione, affiancati dal sindacalista di turno, che educatamente, portano in piazza le motivazioni PERSONALI nella inutile speranza di essere capiti e di poter rovesciare la decisione ormai presa dal padronato (sia singolo, che azionario, che pubblico)
Ci crede anche lei?
Si assiste pure al fatto che in altre aziende del solito gruppo, i lavoratori ignorino il dramma dei loro compagni.
Io auspicherei, e chiedo a lei, che operi affinché non solo i lavoratori dello stesso gruppo entrassero in stato di agitazione e di sciopero, a sostegno dei compagni in difficoltà, ma anche per se stessi, (oggi a te, domani a me. Si dice così, semplificando il senso dello stare uniti) per fare comprendere a tutte le forze politiche (volevo scrivere avverse, ma in questo stato di cose direi che tutte le forze politiche anche quelle sostenute dai lavoratori sono avverse) che i lavoratori tutti siano uniti, indicendo degli scioperi non per singola fabbrica, ma per categoria industriale (non uno sciopero generale, che vale poco, il giorno dopo tutto come prima, tutti colpevoli, nessuno colpevole) Indire scioperi per categorie industriali, ha due effetti principali: 1) riunire il lavoratori che non si sentiranno più isolati e di poco conto (il lavoro principale del sindacato, il primo concetto basilare del sindacato) - 2) creare contrasti all’interno del sindacato degli industriali, perché anche se non lo diranno, si genererà contrasto tra le aziende che hanno una pace sindacale interna per sapiente conduzione dirigenziale, e quelle aziende che spudoratamente gestiscono la conduzione in modo, mi si passi il termine “BANDITESCO” che porta alla delocalizzazione aziendale (delocalizzazione, termine moderno per rendere legale ed accettabile la cosa) lasciando per strada migliaia di lavoratori.
Qui si aprirebbe un dibattito sul sindacato europeo, e quanto la politica mette freni a bavagli, e quanto si stia facendo in merito. Altro tema scottante
Non ho altro da aggiungere, perché credo in queste brevi ed ovvie osservazioni, ci stia tutto il principio generale dei rapporti tra la dirigenza sindacale ed i lavoratori stessi.
Personalmente potrei portare mille esempi, di un sindacato debole per scelta e la perdita di fiducia e quindi l’allontanamento dei lavoratori stessi, dal sindacato, per diventare facile preda di forze politiche legate al padronato, (se padronato non piace, termine obsoleto, si potrà dire industrie multinazionali, aziende azionarie, ecc. il succo comunque non cambia)
In fede
Alberti Natalino
Non scriverò del perché con aggrovigliati giri di parole, punto dritto al quesito principale, ponendo delle domande di premessa.
Perché esiste un sindacato?
Penso per unire i lavoratori che da soli, sarebbero preda di un sistema capitalistico che li renderebbe schiavi, o no?
Da anni assisto a servizi televisivi in cui si vedono i piccoli drappelli di lavoratori di aziende (non in crisi) fare picchetto davanti ai cancelli della LORO azienda, perché la dirigenza ha deciso il trasferimento della stessa in altro sito, e per altri mille motivi.
Cosa vedo in questi servizi?
Poche decine di lavoratori con bandiere, dare la loro spiegazione, affiancati dal sindacalista di turno, che educatamente, portano in piazza le motivazioni PERSONALI nella inutile speranza di essere capiti e di poter rovesciare la decisione ormai presa dal padronato (sia singolo, che azionario, che pubblico)
Ci crede anche lei?
Si assiste pure al fatto che in altre aziende del solito gruppo, i lavoratori ignorino il dramma dei loro compagni.
Io auspicherei, e chiedo a lei, che operi affinché non solo i lavoratori dello stesso gruppo entrassero in stato di agitazione e di sciopero, a sostegno dei compagni in difficoltà, ma anche per se stessi, (oggi a te, domani a me. Si dice così, semplificando il senso dello stare uniti) per fare comprendere a tutte le forze politiche (volevo scrivere avverse, ma in questo stato di cose direi che tutte le forze politiche anche quelle sostenute dai lavoratori sono avverse) che i lavoratori tutti siano uniti, indicendo degli scioperi non per singola fabbrica, ma per categoria industriale (non uno sciopero generale, che vale poco, il giorno dopo tutto come prima, tutti colpevoli, nessuno colpevole) Indire scioperi per categorie industriali, ha due effetti principali: 1) riunire il lavoratori che non si sentiranno più isolati e di poco conto (il lavoro principale del sindacato, il primo concetto basilare del sindacato) - 2) creare contrasti all’interno del sindacato degli industriali, perché anche se non lo diranno, si genererà contrasto tra le aziende che hanno una pace sindacale interna per sapiente conduzione dirigenziale, e quelle aziende che spudoratamente gestiscono la conduzione in modo, mi si passi il termine “BANDITESCO” che porta alla delocalizzazione aziendale (delocalizzazione, termine moderno per rendere legale ed accettabile la cosa) lasciando per strada migliaia di lavoratori.
Qui si aprirebbe un dibattito sul sindacato europeo, e quanto la politica mette freni a bavagli, e quanto si stia facendo in merito. Altro tema scottante
Non ho altro da aggiungere, perché credo in queste brevi ed ovvie osservazioni, ci stia tutto il principio generale dei rapporti tra la dirigenza sindacale ed i lavoratori stessi.
Personalmente potrei portare mille esempi, di un sindacato debole per scelta e la perdita di fiducia e quindi l’allontanamento dei lavoratori stessi, dal sindacato, per diventare facile preda di forze politiche legate al padronato, (se padronato non piace, termine obsoleto, si potrà dire industrie multinazionali, aziende azionarie, ecc. il succo comunque non cambia)
In fede
Alberti Natalino
Da: Natalino Alberti
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