Appalti liberi
Messaggio per Maurizio Landini
Martedì 25 maggio 2021 22:55:19
Egregio Maurizio Landini,
premetto che le invio questo messaggio avendo apprezzato sinceramente la sua logica e la sua corretta irruenza.
Sono un Ingegnere aeronautico, da più di vent'anni in pensione, e avendo a breve 87 anni sono ormai poco sensibile a tutti i dibattiti convinto che l'origine dei singoli interlocutori e l’attività pregressa (quando esistente) siano alla base di convinzioni, forsanche in buona fede, ma generalmente precluse a una più ampia visione e alla disponibilità a valutare serenamente l’altrui pensiero.
Una cosa però mi sbalordisce ancora ed è questa che mi induce a sfogarmi con lei.
Già anni addietro sorpreso da un intervento dell'On. Bertinotti che informava di uno studio in corso mirato a responsabilizzare l'Impresa vincitrice o assegnataria di un'attività, non solo per l'attività direttamente svolta, ma anche per quelle delle eventuali ditte cui essa facesse ricorso con contratti di sub-appalto.
Espressi a lui in un breve, sintetico messaggio la domanda: : " Possibile che sia materia di studio? " Ma finora come si è operato? Quindi l'Impresa che vince un concorso può sgravarsi di responsabilità, frazionando il lavoro e affidandolo a imprese altre che divengono sole responsabili verso il Committente primario! Assurdo ! Nel mondo aeronautico civile e non solo, per pura logica ci si attiene a una condotta diversa. Se un'Impresa di qualsivoglia dimensioni, accetta al Committente (nel caso aeronautico "Certificata" per attività di progettazione, costruzione, manutenzione) necessita di collaborazioni esterne ad essa, queste debbono considerarsi estensioni dell'Impresa stessa con tutti gli ovvi metodi di selezione e organizzazione del personale, di riconoscimento della validità degli ambienti di lavoro, dei sistemi di controllo, di definizione degli acquisti, di immagazzinamento, etc etc. L'Impresa primaria, assegnataria dell'attività conserva la responsabilità completa del prodotto nei confronti del Committente.
Come può pensarsi altrimenti?
Oppure ho io equivocato nella interpretazione di ciò che accade? Ne sarei felice
Le porgo i più sentiti complimenti per la sua vigorosa battaglia.
Carlo Garofano
premetto che le invio questo messaggio avendo apprezzato sinceramente la sua logica e la sua corretta irruenza.
Sono un Ingegnere aeronautico, da più di vent'anni in pensione, e avendo a breve 87 anni sono ormai poco sensibile a tutti i dibattiti convinto che l'origine dei singoli interlocutori e l’attività pregressa (quando esistente) siano alla base di convinzioni, forsanche in buona fede, ma generalmente precluse a una più ampia visione e alla disponibilità a valutare serenamente l’altrui pensiero.
Una cosa però mi sbalordisce ancora ed è questa che mi induce a sfogarmi con lei.
Già anni addietro sorpreso da un intervento dell'On. Bertinotti che informava di uno studio in corso mirato a responsabilizzare l'Impresa vincitrice o assegnataria di un'attività, non solo per l'attività direttamente svolta, ma anche per quelle delle eventuali ditte cui essa facesse ricorso con contratti di sub-appalto.
Espressi a lui in un breve, sintetico messaggio la domanda: : " Possibile che sia materia di studio? " Ma finora come si è operato? Quindi l'Impresa che vince un concorso può sgravarsi di responsabilità, frazionando il lavoro e affidandolo a imprese altre che divengono sole responsabili verso il Committente primario! Assurdo ! Nel mondo aeronautico civile e non solo, per pura logica ci si attiene a una condotta diversa. Se un'Impresa di qualsivoglia dimensioni, accetta al Committente (nel caso aeronautico "Certificata" per attività di progettazione, costruzione, manutenzione) necessita di collaborazioni esterne ad essa, queste debbono considerarsi estensioni dell'Impresa stessa con tutti gli ovvi metodi di selezione e organizzazione del personale, di riconoscimento della validità degli ambienti di lavoro, dei sistemi di controllo, di definizione degli acquisti, di immagazzinamento, etc etc. L'Impresa primaria, assegnataria dell'attività conserva la responsabilità completa del prodotto nei confronti del Committente.
Come può pensarsi altrimenti?
Oppure ho io equivocato nella interpretazione di ciò che accade? Ne sarei felice
Le porgo i più sentiti complimenti per la sua vigorosa battaglia.
Carlo Garofano
Da: Carlo Garofano
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