Sistema pensionistico: un'occhio di riguardo per chi si prende cura di un disabile
Messaggio per Maurizio Landini
Sabato 23 ottobre 2021 11:05:15
Caro Landini,
Sono Anna, ho 84 anni e ho assistito mio marito disabile per 6 anni fino alla sua morte alcuni mesi fa.
Sento parlare in questi giorni di riforma del sistema pensionistico e onestamente dopo tanti anni di assistenza credo che lo Stato debba dare un segnale forte anche alle persone che ogni giorno, ogni ora, sostengono l'onere dell'assistenza di un disabile (supplendo anche alle carenze dello Stato, ma questo è un altro discorso).
Credo quindi che, insieme al sacrosanto riconoscimento del lavoro di cura femminile per le donne con figli (ho sentito parlare di un anno di anticipo per ogni figlio), si dovrebbe parlare anche di un riconoscimento analogo per coloro (uomini e donne) che si prendono cura di un disabile in famiglia.
Ad esempio potrebbe essere un spunto di discussione la seguente ipotesi:
- almeno 5 anni di assistenza a disabile certificata
- 30 anni di contributi
- 60 anni di età
Ciò comporterebbe anche un risparmio in termini di altre agevolazioni (ad esempio la 104)
Sarebbe davvero giusto e un bellissimo segnale per le persone che soffrono sia il dolore della disabilità di un familiare, sia la fatica (in certi momenti davvero estenuante) del loro accudimento, sia gli ingenti costi dell'assistenza.
Grazie della sua attenzione e attendo un suo gentile riscontro
Un saluto
Anna Coluzzi
Tel. 339-------
Sono Anna, ho 84 anni e ho assistito mio marito disabile per 6 anni fino alla sua morte alcuni mesi fa.
Sento parlare in questi giorni di riforma del sistema pensionistico e onestamente dopo tanti anni di assistenza credo che lo Stato debba dare un segnale forte anche alle persone che ogni giorno, ogni ora, sostengono l'onere dell'assistenza di un disabile (supplendo anche alle carenze dello Stato, ma questo è un altro discorso).
Credo quindi che, insieme al sacrosanto riconoscimento del lavoro di cura femminile per le donne con figli (ho sentito parlare di un anno di anticipo per ogni figlio), si dovrebbe parlare anche di un riconoscimento analogo per coloro (uomini e donne) che si prendono cura di un disabile in famiglia.
Ad esempio potrebbe essere un spunto di discussione la seguente ipotesi:
- almeno 5 anni di assistenza a disabile certificata
- 30 anni di contributi
- 60 anni di età
Ciò comporterebbe anche un risparmio in termini di altre agevolazioni (ad esempio la 104)
Sarebbe davvero giusto e un bellissimo segnale per le persone che soffrono sia il dolore della disabilità di un familiare, sia la fatica (in certi momenti davvero estenuante) del loro accudimento, sia gli ingenti costi dell'assistenza.
Grazie della sua attenzione e attendo un suo gentile riscontro
Un saluto
Anna Coluzzi
Tel. 339-------
Da: Anna Coluzzi
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