Le chiedo di dedicarmi 3 minuti
Messaggio per Maurizio Landini
Martedì 20 dicembre 2022 17:51:12
Buongiorno Segretario Sig. Landini,
mi scuso in anticipo e Le chiedo di dedicarmi 3 minuti per leggere questa mail.
Sono un papà di 74 anni di un “non più giovane” figlio di 50 anni. La mia preoccupazione –per non dire disperazione- nasce dal problema poco reclamizzato di tutte quelle persone che hanno perso il lavoro ad una certa età e che penso interessi parecchi italiani.
Mio figlio Fabrizio -con diploma di geometra- ha lavorato come manovale, anni 80, presso alcune imprese di Savona e Genova. Dal 1999 al 2016 ha lavorato (socio) presso la Coopsette di Castelnovo di sotto (RE) come assistente capo cantiere con compiti di organizzazione lavorazioni e gestione ditte in sub-appalto. Pianificazione delle tempistiche e delle priorità di cantiere. Soggetto di collegamento tra ufficio e cantiere. Preposto per la sicurezza nelle attività di cantiere. Purtroppo la Coopsette è fallita nel 2016 e da questa data ha trovato solo lavori saltuari –massino 3/4 mesi- come manovale, anche fuori Regione (ma questo non è certo il suo problema).
E’ disponibile per qualsiasi lavoro purchè stabile, senza problemi di orario, in qualsiasi località. Ha buona volontà ed ha bisogno di lavorare. E’ residente a Savona e qui, come in tutta la Liguria, non c'è molto su cui sperare ed inoltre la sua età non depone certo a suo favore.
So che a Genova e Savona dovrebbero iniziare lavori di una certa importanza (Gronda di Genova, diga di Genova, Aurelia bis fra Albisola e Savona, terzo valico) che almeno per qualche anno darebbero un po' di ossigeno alle maestranze locali.
Adesso lui vive con me, con la mia pensione di ferroviere, anche perché la casa che aveva è stata pignorata e messa all’asta poichè non ha potuto più pagare le rate del mutuo. Di conseguenza non ha alcun diritto di assistenza superando –la mia pensione- l’importo Isee e comunque chiede solo di lavorare.
Mi piacerebbe capire se con la nuova riforma del reddito di cittadinanza anche per quelli che non lo percepiscono potranno fare dei corsi di riqualificazione.
La mia preoccupazione è per quando non ci sarò più, cosa farà? Finchè c’è vita c’è speranza, ma quando non c’è più speranza quale vita l’ho aspetta?
Grazie e cordiali saluti.
BELLO Marcello
Via -------, 22
17100 Savona
Cell. 338. -------
mi scuso in anticipo e Le chiedo di dedicarmi 3 minuti per leggere questa mail.
Sono un papà di 74 anni di un “non più giovane” figlio di 50 anni. La mia preoccupazione –per non dire disperazione- nasce dal problema poco reclamizzato di tutte quelle persone che hanno perso il lavoro ad una certa età e che penso interessi parecchi italiani.
Mio figlio Fabrizio -con diploma di geometra- ha lavorato come manovale, anni 80, presso alcune imprese di Savona e Genova. Dal 1999 al 2016 ha lavorato (socio) presso la Coopsette di Castelnovo di sotto (RE) come assistente capo cantiere con compiti di organizzazione lavorazioni e gestione ditte in sub-appalto. Pianificazione delle tempistiche e delle priorità di cantiere. Soggetto di collegamento tra ufficio e cantiere. Preposto per la sicurezza nelle attività di cantiere. Purtroppo la Coopsette è fallita nel 2016 e da questa data ha trovato solo lavori saltuari –massino 3/4 mesi- come manovale, anche fuori Regione (ma questo non è certo il suo problema).
E’ disponibile per qualsiasi lavoro purchè stabile, senza problemi di orario, in qualsiasi località. Ha buona volontà ed ha bisogno di lavorare. E’ residente a Savona e qui, come in tutta la Liguria, non c'è molto su cui sperare ed inoltre la sua età non depone certo a suo favore.
So che a Genova e Savona dovrebbero iniziare lavori di una certa importanza (Gronda di Genova, diga di Genova, Aurelia bis fra Albisola e Savona, terzo valico) che almeno per qualche anno darebbero un po' di ossigeno alle maestranze locali.
Adesso lui vive con me, con la mia pensione di ferroviere, anche perché la casa che aveva è stata pignorata e messa all’asta poichè non ha potuto più pagare le rate del mutuo. Di conseguenza non ha alcun diritto di assistenza superando –la mia pensione- l’importo Isee e comunque chiede solo di lavorare.
Mi piacerebbe capire se con la nuova riforma del reddito di cittadinanza anche per quelli che non lo percepiscono potranno fare dei corsi di riqualificazione.
La mia preoccupazione è per quando non ci sarò più, cosa farà? Finchè c’è vita c’è speranza, ma quando non c’è più speranza quale vita l’ho aspetta?
Grazie e cordiali saluti.
BELLO Marcello
Via -------, 22
17100 Savona
Cell. 338. -------
Da: Marcello
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