Psicologi dell'eta' evolutiva

Messaggio per Michelle Hunziker

Giovedì 25 novembre 2021 15:23:23
Cara Wanda,
Purtroppo ho visto soltanto stamattina, per caso, questo tuo accorato messaggio, altrimenti ti avrei risposto molto prima.
Devo dire che mi sono domandata anche molto se risponderti o meno, ma come sai, io ho sempre pensato che la verita’ dovesse essere difesa a qualunque costo, quindi ho deciso di scriverti perche’ nel tuo messaggio citi una serie infinita di imprecisioni che in realta’ dovrebbero essere definite con il loro nome, cioe’ menzogne.
Tu sai chi sono, ma per dovere di lealta’ verso chi ci legge, mi presento: sono la zia di Valentina, ovvero la sorella di tuo marito, non ex-marito come scrivi, perche’, ti ricordo, che non siete ancora divorziati.
Si, la sorella di quello che tu definisci manipolatore ed alienatore. Si tratta di due accuse, che se fossero vere, sarebbero molto gravi e dalla leggerezza con le quali le usi, mi sembra che tu non ti renda neanche conto della gravita’ di usarle in un sito online pubblico, accessibile a migliaia di persone.
Ma passiamo oltre, perche’ come dicevo all’inizio il mio intento e’ quello di apportare delle precisazioni su quanto da te affermato e non di difendere in modo soggettivo mio fratello o di accusare te di qualcosa, vorrei veramente far parlare i fatti.
Vi siete separati nel 2018, vero, e da allora, scrivi tu, lui per vendicarsi ha iniziato una campagna denigratoria su vostra figlia contro di te e contro tua madre.
Intanto mi piacerebbe che tu spiegassi perche’ lui avrebbe avuto questa sete di vendetta. La vostra separazione e’ stata per lui una liberazione, e’ stata la prima cosa bella successagli dopo la nascita di vostra figlia. La vita con te e’ stata infernale per lui, e tu sai bene che l’unica ragione per non averlo fatto prima era che lui voleva costruire un rapporto con vostra figlia. Se vi foste separati subito dopo la sua nascita, come sarebbe stato necessario, lui avrebbe perso la quotidianita’ dei primi anni di vita della bambina e questo per lui sarebbe stato un prezzo troppo alto da pagare. Quindi ha preferito sopportare i tuoi insulti, i tuoi calci, i tuoi schiaffi e tutti i tuoi malumori pur di veder crescere la bambina e provare a darle un minimo di serenita’ e di stabilita’ che se fosse rimasta sola con te non avrebbe di certo avuto.
In quanto alla campagna denigratoria, avrei bisogno di qualche chiarimento da parte tua. In che modo lo avrebbe fatto? Mi sembra che quando tu interrogavi (ed uso questo termine, perche’ e’ cosi’ che Valentina definiva queste conversazioni con te: degli interrogatori con tanto di registrazione fatta con il telefono) Valentina quando tornava a casa dopo aver trascorso del tempo con il padre o con la nostra famiglia, lei si arrabbiava molto quando le chiedevi (cito le tue parole) se noi parlavamo male di te o di tua madre. Valentina ti ha sempre detto che questo non accadeva anche arrabbiandosi con te per queste insinuazioni ed io ti confermo che, nonostante avessimo avuto la tentazione molte volte, non lo abbiamo MAI fatto.
Al contrario, invece, a quanto mi risulta, in casa tua, mio fratello veniva apostrofato con il termine Vastaso, mi risulta anche, perche’ me lo ha raccontato direttamente Valentina piangendo disperata, che quando mio fratello provava a chiamarla, rispettando tra l’altro negli orari imposti da te, tu volutamente non rispondevi al telefono ed anche tua madre a piu’ riprese ha negato a Valentina il diritto di parlare con suo padre. La bambina, anche se aveva soltanto 7 anni, riconosceva il numero del padre e chiedeva piangendo alla nonna di farla parlare con lui, ma lei si limitava a dirle che lui non era nessuno per chiamare sul suo telefono, lui era solo un semplice Vastaso e quindi non aveva diritto di usare il suo numero di telefono e lasciava Valentina piangere per ore.
La stessa Valentina, in quanto figlia anche di mio fratello, veniva definita da tua madre un ospite in casa sua ed una Vastasa anche lei.

Domanda: Pensi che tutto questo possa essere dimenticato facilmente da questa bambina?

Ma andiamo avanti con la lettura del tuo accorato messaggio.
Dichiari che a giugno del 2021 sono due anni che non parli con tua figlia. Permettimi di smentire categoricamente questa affermazione, di chiarire i fatti e di porti un paio di domande semplici.
Partiamo dai fatti: il 19 giugno 2019, dopo una convivenza di nemmeno un anno dopo la separazione, tu e Valentina avete un ennesimo diverbio causato dalle tue bugie puntualmente smascherate dalla bambina.
Forse lo hai dimenticato, ma Valentina ha sempre sofferto per questo tuo modo di fare, per il fatto di non potersi fidare di te e di quello che le dicevi. L’hai presa in giro, anche gratuitamente, talmente tante volte che lei ha perso totalmente la fiducia in te. E di questo, perdonami, ma non puoi incolpare mio fratello.
Riprendendo il discorso, quella sera voi due avete questa discussione, Valentina si sente per l’ennesima volta tradita da te, e ti chiede di chiamare il padre perche se ne vuole andare. Tu provi a negarle questa possibilita’, lei insiste, piange, e tu la ignori e decidi di non accontentarla. Lei, che come tutti i bambini hanno mille risorse, approfittando di un tuo momento di distrazione, prende il tuo telefono, si chiude in bagno e chiama il padre chiedendogli aiuto e chiedendogli di venirla subito a prendere perche’ non voleva piu’ stare con te.
Mio fratello prova a capire cosa fosse successo, prova a calmarla per telefono, prova a farla ragionare, ma capisce che la bambina era in seria difficolta’ e decide di venire a casa tua a prenderla. Tu lasci andare Valentina con il padre sentendoti liberata da questa situazione insostenibile.
Da quell momento sparisci per diversi mesi, non provi a chiamare la bambina, non ti preoccupi di sapere come sta, non chiedi informazioni al padre, entri in una specie di silenzio stampa.
Ignori tutti i tentativi di mio fratello di convincerti a chiamare Valentina, a spiegarle cosa fosse successo a provare a riallacciare un rapporto lei. Tu non rispondi a questi messaggi, e se lo fai, e’ per dire (cito testualmente) “se le interessa mi cerchera’ lei! ”

Domanda: chi e’ l’adulto in questa situazione sei tu o Valentina?

Tutto cio’ va avanti per diversi mesi, finche’ il tuo avvocato prova a spiegarti che forse e dico forse sarebbe stato il caso di provare a ricontattare la bambina.
Finalmente ti decidi a telefonare, all’inizio Valentina non vuole parlare con te.

Domanda: ti senti di biasimarla?

Poi, dopo ripetute conversazioni, il padre riesce a convincerla a parlarti al telefono ed a darti la possibilita’ di spiegarle l’accaduto ed eventualmente di chiederle scusa per tutte le tue bugie.
Tu cosa fai? Utilizzi quei minuti delle telefonate per continuare la tua azione denigratoria nei confronti del padre, le dici che sai che non e’ colpa sua, e che sai che lei ti vuole bene ma che e’ colpa di suo padre che la trattiene con la forza in casa sua e non la lascia tornare da te.
Le dici che hai iniziato delle azioni legali contro il padre, le parli di avvocati, di assistenti sociali, di giudici di tribunali e le dici che un giorno verrai a salvarla.

Domanda: ma secondo te, una bambina di 7 anni, 7 non 27, come avrebbe dovuto reagire?

Mio fratello ha continuato a gestire Valentina da solo, ha continuato per tutti quei mesi a farsi 60 kilometri al giorno per portarla a scuola e 60 kilomentri in piu’ due volte a settimana per portarla in piscina visto che tutto era vicino a casa tua giustamente.
Tu, da parte tua hai continuato a fare le tue telefonate a cadenza regolare, nelle quali hai continuato ad ignorare le richieste di spiegazioni da parte di Valentina ed hai continuato a dirle che saresti venuta a salvarla.

Domanda: ma questa bambina, avra’ avuto il diritto di dire basta ?

Nel tuo messaggio dici che mio fratello ti ha impedito di vedere la bambina e di avere un rapporto con lei, mi spiegheresti, per favore, come? Cosa avrebbe fatto concretamente per impedirtelo? Ma soprattutto, perche’ tu in due anni non sei mai andata a casa sua per vederla? Chi ti ha impedito di farti trovare tutte le mattine davanti casa della bambina per farle sentire che tu, nonstante tutto, eri li?
In poche parole tu dov’eri? Cosa hai fatto concretamente per impedire a questo padre despota e manipolatore di allontanarti da tua figlia?

Visto che la situazione non cambiava e visto che Valentina era sempre piu’ triste ed arrabbiata una volta finite le telefonate con te, mio fratello, siccome eravate in regime di affido condiviso, ti ha chiesto il consenso per far aiutare Valentina da uno psicologo dell’eta’ evolutiva.
Permesso che tu, ovviamente, hai negato e che, come hai scrittto, avresti concesso soltanto se lo psicologo fosse stato d’accordo ad intraprendere su Valentina una manipolazione in tuo favore.

Domanda: chi e’ che manipola o vuole manipolare qui?

Personalmente torvo questa cosa gravissima, pero’ mi sono ripromessa di scrivere questo messaggio limitandomi ai fatti e non alle considerazioni personali quindi vado avanti con le cose concrete.

Proseguiamo, da quella sera del giugno 2019, Valentina non e’ piu’ voluta tornare a vivere con te e mio fratello da due anni e mezzo se ne occupa da solo.
In questo periodo, tu non hai mai ritenuto opportuno proporgli il tuo aiuto o preoccuparti dello stato di salute, o dell’andamento scolastico di vostra figlia.
Hai continuato la tua vita con la tua nuova famiglia ed hai continuato ad ignorare questa povera piccolina.

Domanda: ma come fai ad affermare che e’ stato il padre ad allontanarti da Valentina?

A questo propostio, vorrei anche aprire una parentesi su questa tua nuova famiglia.
Sorvolo sul fatto che tu abbia cercato un uomo con delle caratteristiche specifiche: separato, con figlie femmine piu’ o meno della stessa eta’ di Valentina, con buona posizione economica.
Non posso, pero', sorvolare sulle modalita’ di introduzione di questa persona e delle sue figlie nella vita di Valentina.
Fatti: sentenza di separazione pronunciata il 2 luglio 2018, presentazione del tuo compagno (da te definito fidanzato a Valentina) e delle sue figlie il 3 luglio 2018.
Riassumendo, finisce la scuola a giugno del 2018, ti trasferisci, per tua scelta, in un appartamento vicino casa di tua madre a 30 kilometri dalla casa dove Valentina era nata portandola via dalla scuola e dai suoi amici di sempre. Ignori tutte le preghiere di mio fratello fatte per convincerti a restare nella vostra casa con Valentina dopo la separazione, ignori anche le sue proposte di maggiore aiuto economico qualora fosse stato necessario l’intervento di una baby sitter, ignori le sue accorate, queste si, richiste di non sradicare Valentina dai suoi punti fermi, dalla sua cameretta, dai suoi amici. Ignori tutto cio’ e decidi di continuare per la tua strada e ti trasferisci in un appartamento in affitto dicendo a Valentina che li avreste iniziato una splendida nuova vita insieme da sole e che quella sarebbe diventata la vostra casa della serinita’.
Questa situazione idilliaca dura quindi soltanto poche settimane, visto che all’inizio di luglio imponi, alla bambina la presenza non solo del tuo compagno ma anche delle sue figlie in casa vostra.
Quindi Valentina che gia’ stava vivendo un momento difficilie legato alla vostra separazione, si ritrova a dover dividere, la casa che le era stata descritta come il vostro (suo e tuo) nido di serenita’, con degli estranei che da quell momento in poi hanno iniziato a frequentare stabilmente il vostro appartamento.
Valentina non ha solo dovuto dividere la casa e la sua camera con queste bambine, ma ha dovuto anche cedere il suo letto alla figlia piu’ piccola del tuo compagno.
Ha dovuto sopportare te ed il tuo compagno che vi baciavate davanti a lei senza pudore, ha dovuto sopportare che tu le rispondevi (cito testualmente) “se ti da fastidio girati dall’altra parte” quando lei provava a dirti che le dava fastidio vederti baciare un altro uomo che non era il suo papa’.

Domanda: ma ce l’avra’ questa bambina il diritto di essere “leggermente” arrabbiata con la madre o no?

Avrei un miliardo di altre cose da scrivere ma ci vorrebbe forse un libro intero, quindi mi limitero’ ad aprire un ultimo capitolo, quello dedicato a tua madre visto che tu la citi nel tuo accorato messagio.
Penso che anche lei meriti attenzione, non ripetero’ quanto scritto sopra sui nomignoli attribuiti a mio fratello, e non mi soffermero’ sulle sue minacce di morte fatte a mio fratello, ma mi limitero’ a citare alcuni fatti emblematici sempre per il dovere di chiarezza.
Parliamo di questa nonna amorevole, che lasciava Valentina senza pranzare fino alle 16. 00/16. 30 perche’ occupata in cose piu’ importanti, parliamo di come la maltrattava, di come la apostrofava, di come la colpevolizzava per tutto, di come le faceva vivere un inferno quando stave con lei.
Parliamo pero’ anche di come tu la difendevi con Valentina, di come tu dicevi a tua figlia che se la nonna si comportava in quell modo con lei era sicuramente perche’ lei aveva fatto i capricci e quindi la povera nonna amorevole reagiva in quel modo solo perche’ Valentina l’aveva fatta arrabbiare.
Parliamo anche di quella volta che il cane di tua madre ha morso Valentina ad una coscia e di come tu e tua madre abbiate cercato di convincere Valentina che non era stato il cane a morderla ma che si era fatta male cadendo su un cespuglio di rose. E diciamo anche che, di fronte alle insistenze della bambina che affermava con certezza di essere stata morsa dal cane e non capiva perche’ non le credevate e perche’ cercavate di convincerla del contrario, avete pensato bene di dirle che si, in effetti il cane l’aveva morsa ma che lo aveva fatto perche’ lei lo aveva stuzzicato.

Domanda: senza essere degli psicologi, tu capisci che tutto questo per una bambina di 7 anni e’ destabilizzante, devastante? Capisci che questa bambina non si e’ mai sentita difesa, creduta, protetta da te? Ma come pensi che si sia sentita?

Restando sempre su questo episodio del morso del cane, parliamo anche del fatto che non hai ritenuto opportuno portarla al pronto soccorso per capire l’entita’ del danno ed hai anche pensato bene di non avvisare il padre che lo ha scoperto soltanto due giorni dopo quando ha rivisto la bambina visto che nel frattempo nonstante i suoi innumerevoli tentativi, non era riuscito neanche a parlarci telefonicamente.
Parliamo anche del fatto che per nascondere l’evidenza che il cane di tua madre non aveva il microchip e non era mai stato vaccinato, tu e tua madre avete fatto l’impossibile raccontando bugie su bugie ai medici che mio fratello ha prontamente coinvolto, ed a tutte le autorita’ implicate nella vicenda.
Bugie, bugie, bugie la tua vita e’ costruita sulle bugie.

Che poi, questa nonna che tu quasi beatifichi, dove sta? e soprattutto dov'e' stata in questi ultimi due anni e mezzo?

Era talmente scossa dal non poter neanche riuscire a chiamare la nipote per il suo compleanno oppure semplicemente per un saluto?
Sono due anni e mezzo che tua madre non parla con sua nipote, qualcuno le ha impedito di comporre il numero di telefono di mio fratello per sentirla?

Lo so che nella societa’ attuale, e nella realta’ italiana in particolare, una donna che si presenta come una mamma alla quale viene negato il diritto di vedere sua figlia intenerisce i cuori e smuove le coscienze.
So anche che ci sono tanti, purtroppo tantissimi, padri che non si curano dei propri figli, o che si limitano soltanto a fornire un contributo economico e che ce ne sono sempre tantissimi che non fanno neache quello.
Pero’ bisogna essere onesti e riconoscere anche, e lo dico da donna, che ci sono madri che si limitano a partorire e madri che darebbero la vita per i propri figli.
Il fatto di mettere al mondo un figlio non conferisce automaticamente la “medaglia” di madre ad una donna. Quello e’ un premio che bisogna guadagnarsi ogni giorno, ogni minuto, sul campo, dando il buon esempio e permettendo ai propri figli di crescere sereni, aiutandoli a sviluppare i loro talenti, a realizzare i propri sogni, accompagnandoli nel loro processo di crescita per poi lasciarli vivere la loro vita essendo consapevoli di avere delle basi solide.
Allo stesso modo ci sono padri che vogliono fare i padri, che vogliono occuparsi dei propri figli esattamente come le madri (quelle degne di essere chiamate cosi) e ai quali questo diritto non viene sempre riconosciuto a causa di retaggi culturali che forse verranno sradicati fra due secoli.
Nel tuo messaggio tu parli di (cito testualmente) esseri schifosi che continuano a fare violenze sui bambini.

Domanda: a chi ti riferisci? Chi sarebbero questi esseri schifosi?

Concludo dicendo che spero di essere riuscita, con le mie parole e soparttuto con la descrizione di alcuni avvenimenti di questi ultimi anni, a fornire un quadro della situazione chiaro e mi farebbe veramente molto piacere leggere le risposte alle mie domande visto che finora, ogni volta che se ne e’ parlato ti sei limitata ad ignorarle.
Spero veramente che qualcuno leggendo queste righe, capsica, dai fatti descritti, la situazione e ci aiuti ad uscire da questo tunnel e sorattutto aiuti te a ritrovare un rapporto con Valentina ma presumo che semmai questo accadra’ sara’ un persorso lungo perche’ ad oggi lei e’ delusa ed arrabbiata con te e da quanto leggo nel tuo messaggio tu, da parte tua, continui a cercare scuse o ad incolpare gli altri senza mai metterti in discussione.

Ti lascio regalandoti con una frase che ho letto tempo fa e che mi sembra un ottimo spunto di riflessione:
Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada; chi non lo vuole trova una scusa

Cordialmente
Francesca
Da: Francesca

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