Bomba demografica

Messaggio per Paolo Mieli

Martedì 26 ottobre 2021 22:39:34
Caro Paolo::
deve esistere una minima buona condizione di sopravvivenza per un essere che nasce, prima di essere esibito per implorare pietà ed è puramente ignoranza dare la vita ad un bimbo condannato a vivere (se ci riesce) tra disumane sofferenze. Personalmente credo più alla matematica, unica scienza esatta non opinabile, che alla politica e alle religioni. Risulta dalle statistiche (scienza matematica) che il flagello dell’umanità sarà la bomba demografica, dato che la terra non è estensibile. E’ questo il motivo per cui aumenta la deforestazione (polmone del mondo) per intensificare, (anche con artificio) le colture agrarie e disumani allevamenti di animali, per alimentare noi umani, gli esseri più intelligenti, che con ciò stanno causando la propria autodistruzione. Di conseguenza enormi disastri ecologici da surriscaldamento, dall’inquinamento atmosferico per le esorbitanti emissioni industriali, veicolari e abitative. La media mondiale è di 3 nascite per ogni decesso circa, oggi siamo da 8 verso i 9 miliardi di abitanti contro i 2, 5 nel 1950. Siamo esseri pensanti, ma in fatto di procreazione ancora nulla ci distingue dagli animali (la loro condizione è selezionata da noi) specialmente dove il controllo sarebbe indispensabile per le persistenti condizioni di miseria, in prevalenza nelle zone di religioni oscurantiste del mondo. E’inconcepibile che in piena era moderna, dove tutto è programmato, si lasci alla mercé del caso fatale della libido il motivo fondamentale di questo mondo, che è la vita. Per le istituzioni politiche e religiose, che sono responsabili di questa insanabile situazione, deve essere prioritario risolvere questo enorme vitale problema.
Queste istituzioni, invece di prevenire, intervengono quando è troppo tardi ed è successo l’irreparabile, cioè quando la natalità casuale ha già causato miseria, di conseguenza ignoranza, fame, oscurantismo causa del fanatismo religioso, quindi interminabili guerre con orribili massacri. Troppi morti per un opinabile credenza in un Dio. Augurerei a chi vive in prevalenza di teoria, di rinascere nelle condizioni di questa atroce realtà. La globalizzazione senza regole arricchisce sempre più gli stati già ricchi, aumentando il divario, ma la moltitudine provocherà sempre più degrado morale e ambientale.
Il futuro è nel decentramento, quindi la soluzione va trovata sui loro immensi territori, tra l’altro ricchi di materie prime, se si vuole evitare un collasso epocale. La lotta tra poveri è già una realtà anche nei nostri paesi, per chi vuole rimanere onesto, purtroppo sono in aumento coloro che non possono o non lo vogliono rimanere, pretendendo tutto e subito. Questo è il motivo per cui le carceri non bastano mai. E' contrario a ogni buon senso pretendere di imitare le società senza radici del calderone multirazziale dal degrado patologico, per poi essere costretti all’incivile tolleranza zero e la pena di morte per mantenere un livello di vita civile, come negli Stati Uniti. E’ su questo modello di società che sono indirizzati i nostri auto-ritenuti illuminati ideologici politici. Data la prolificità e per i succitati motivi, temo che sia già troppo tardi per fermare questo fiume in piena senza argini, di milioni di persone che ci stanno travolgendo con irreparabili conseguenze, al punto di costringerci ad innalzare muri, ripristinare i confini e sopprimere il trattato Schengen. Ognuno deve sentirsi orgoglioso della propria origine e colore, vivendo il proprio territorio e mai espatriare in condizioni umilianti, inoltre anche per preservare la nostra e la loro identità.
Non occorre un melenso buonismo ma è indispensabile un coerente pragmatismo.
Caro Paolo, come avrà notato da quanto sopra espresso, sono un agnostico alla ricerca della verità, ma siamo meno di niente di fronte all'infinito. Penso e spero che solo la scienza nell’avvenire possa illuminarci. Invidio chi è credente.
Cari saluti in attesa di una sua più che gradita risposta.
Umberto Turati- Cabiate (CO)
Da: Umberto Turati

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