Benzina solida, lo scandalo, le interrogazioni parlamentari senza risposta

Messaggio per Paolo Mieli

Lunedì 14 marzo 2022 14:48:34
Lo scandalo della benzina solida

Sapevate che agli inizi degli anni ’60 un ingegnere siciliano, nello specifico di Piazza Armerina (EN), la città dei mosaici, venne abbandonato in un ospizio dei poveri della capitale e fatto morire nell’indigenza, sol perché la sua genialità lo condusse all’invenzione della formula chimica della benzina solida, un algoritmo con ricadute pratiche che avrebbe rivoluzionato il mercato dell’oro nero mandando in pensione i mercanti petrolieri. La benzina solida, un carburante in forma gelatinosa, reperibile persino nei supermercati, come il riso, lo zucchero e il detersivo, non inquinante né l’ambiente, né le tasche dei contribuenti, non infiammabile avrebbe sicuramente costituito una rivoluzione pari allo scoppio dell’atomica, ma con benefici all’ecologia e al mercato economico perché i suoi costi sarebbero stati un terzo inferiori a quelli del petrolio. Oggi qualche nostalgico della storia della Sicilia, sicuramente non resterà insensibile al nome di Gaetano Fuardo. Andiamo a ricostruire la sua vicenda e il perché del sopravvento di una sventura che lo portò in miseria. Era nato nel 1878, in quell’onphalos della Sicilia, culla della civiltà romana dell’isola e in giovanissima età rimase orfano. Grazie a un lascito di uno zio studia al Politecnico di Torino e si laurea in Ingegneria chimica. Durante la sua esperienza lavorativa in un’azienda di Milano, mette a punto un’invenzione straordinaria, la formula chimica di un prodotto che avrebbe risollevato le sorti del mondo, la benzina solida, ma l’applicazione di una siffatta ideazione scientifica non trovò incoraggiamenti, senonchè si rivolge al governo francese che odorando il sapore del successo, tenta di impossessarsi della formula. Lascia Parigi e si trasferisce in Germania e lì il Fuhrer, pagandolo molto bene, gli mette s disposizione a Duisburg una fabbrica per produrre benzina solida. Questa verrà poi distrutta dai servizi britannici. La Germania era in procinto di concretizzare l’accordo finanziario con l’Italia per fornire al nostro Paese l’innovativo carburante. Demolito l’impianto dall’attacco inglese, è costretto a tornare a Piazza Armerina e poi conclude in assoluta povertà la sua esistenza in un ospizio di poveri alla Ciociaria, a Roma. Di questo caso si occupò il giornalista ormai defunto, di Mirabella Imbaccari (CT), Salvatore Cosentino, il quale con la bravura di un infallibile detective ha ricostruito i solchi di questa vicenda, come in un film di Hitchcock, ma che lascia l’amaro in bocca e molti misteriosi perché. Questi è venuto in possesso di tutti i documenti, della corrispondenza con gli industriali della metà del novecento, delle lettere scritte al governo francese, del brevetto ormai scaduto. Negli anni novanta ci sono state due interrogazioni parlamentari, al Senato e alla Camera, nell’ambito delle quali si chiese al Ministro degli Esteri dell’epoca, Giulio Andreotti, di utilizzare il brevetto registrato in Francia, ma le interrogazioni rimasero prive di risposta. La formula chimica della benzina solida, di questo gel che galleggia in acqua come il sughero, che non incendia gli aerei, che riduce i costi al 50 % e che poi con una leggera pressione torna allo stato liquido, andava contro gli interessi dei magnati del petrolio. Ma ora, che l’Italia necessità di carburante, ora che i costi della benzina sono raddoppiati, ne vogliamo parlare? Chiediamo al governo francese di rispolverare dai polverosi archivi questa inchiesta e di fare luce finalmente su un po' di verità. Ne ho parlato anche nel mio libro “ Intervistando i magnifici Siciliani, Kimerik editore e devo dirvi che il colloquio immaginario con Gaetano Fuardo desta curiosità, interesse, scandalo.

Stefania Bonifacio

giornalista pubblicista

Sinagra (ME)

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