Un'indagine che potrebbe interessare animalisti e consumatori
Messaggio per Sigfrido Ranucci
Lunedì 16 agosto 2021 17:37:49
Gentilissimo Sgfrido Ranucci,
sono Gabriela Lovati da Milano e disturbo con questa mail perché, seguendo con vivo interesse REPORT, penso che il tema che vorrei sottoporre potrebbe essere d'interesse sia per gli ambientalisti che per i consumatori, nella fatti specie i frequentatori della catena di ristoranti 'La Filetteria Italiana', che hanno come piatto-base filetto di primissima scelta.
Questa catena di ristorazione è stata creata dal ceo Edoardo Maggiori.
Ebbene, la notizia, letta per caso su Google ieri, riporta che a Milano sono stati approntati altri due ristoranti in cui, forse per titillare il gusto della ricerca gastronomica esotica di chi sceglie il marchio 'Filetteria Italiana', vengono messi in menù, (e nel piatto dell'avventore), anche carni di zebra, canguro, struzzo, renna e cervo, forse, povero lui, il più comune tra tutti gli altri manicaretti
Su Google controllare indirizzo: ww w. milan o today. it/eco nomia/filett eria-ital iana-ape rture. html
Per il sito ufficiale: ww w. lafilett eriaitali ana. i t
Io appartengo alle file dell'Enpa e, già come animalista, mi faccio qualche domanda sulla necessità di abbattere altre specie viventi completamente inutili all'alimentazione occidentale se non per provare, come dicevo poco fa, il gusto di assaggiare una tartare di zebra (questa non è una battuta: viene davvero offerta in menù dal ristorante MAGNAKE di Milano).
In effetti mi verrebbe da confessare che spezzo volentieri una lancia in favore di zebre, canguri ecc. ecc. e sono più che certa che la mia difesa verso animali di altre latitudini, già in pericolo di estinzione per i ben noti motivi di ecologia in frantumi, verrebbe contestata da chi afferma che, in futuro, gli insetti entreranno nella nostra dieta ma, in questo specifico caso, visto non scrivo affatto per polemizzare di nutrizione, vorrei porre qualche domanda a chi ha organizzato questa novità gastronomica:
1 - da dove vengono gli animali proposti sui menù?
2 - quali certificazioni possiedono le carni che vengono poi cucinate e servite?
3 - dato che la zebra della tartare non è di sicuro stata cacciata 'in loco' dallo chef', viene da dedurre che ci saranno degli allevamenti, ma allora...
4 - come sono gestiti?
5 - da chi?
6 - se di allevamento si tratta, quali controlli si fanno sulla condizione stesse degli animali?
7 - quello che mettono nel piatto del ghiottone di turno ha un valore alimentare serio e documentabile, a parte il fatto che, essendo noi umani onnivori, possiamo mangiare di tutto, anche le renne di Babbo Natale?
So perfettamente che esistono problemi più drammatici, ma anche questo per me, si inserisce nella dittatura dell'imbecillità mentale alla quale, purtroppo, che si tratti di politica, dei nostri simili in fuga da guerre e disastri o dall'intero ecosistema che ci crolla attorno, siamo sempre più circondati da ogni lato.
Un grazie di cuore per aver dedicato un poco di attenzione al mio messaggio!
Cordiali saluti e grazie per il bellissimo lavoro delle indagini di REPORT che continuerò a seguire con piacere e attenzione.
Gabriela Lovati
e-mail -------
sono Gabriela Lovati da Milano e disturbo con questa mail perché, seguendo con vivo interesse REPORT, penso che il tema che vorrei sottoporre potrebbe essere d'interesse sia per gli ambientalisti che per i consumatori, nella fatti specie i frequentatori della catena di ristoranti 'La Filetteria Italiana', che hanno come piatto-base filetto di primissima scelta.
Questa catena di ristorazione è stata creata dal ceo Edoardo Maggiori.
Ebbene, la notizia, letta per caso su Google ieri, riporta che a Milano sono stati approntati altri due ristoranti in cui, forse per titillare il gusto della ricerca gastronomica esotica di chi sceglie il marchio 'Filetteria Italiana', vengono messi in menù, (e nel piatto dell'avventore), anche carni di zebra, canguro, struzzo, renna e cervo, forse, povero lui, il più comune tra tutti gli altri manicaretti
Su Google controllare indirizzo: ww w. milan o today. it/eco nomia/filett eria-ital iana-ape rture. html
Per il sito ufficiale: ww w. lafilett eriaitali ana. i t
Io appartengo alle file dell'Enpa e, già come animalista, mi faccio qualche domanda sulla necessità di abbattere altre specie viventi completamente inutili all'alimentazione occidentale se non per provare, come dicevo poco fa, il gusto di assaggiare una tartare di zebra (questa non è una battuta: viene davvero offerta in menù dal ristorante MAGNAKE di Milano).
In effetti mi verrebbe da confessare che spezzo volentieri una lancia in favore di zebre, canguri ecc. ecc. e sono più che certa che la mia difesa verso animali di altre latitudini, già in pericolo di estinzione per i ben noti motivi di ecologia in frantumi, verrebbe contestata da chi afferma che, in futuro, gli insetti entreranno nella nostra dieta ma, in questo specifico caso, visto non scrivo affatto per polemizzare di nutrizione, vorrei porre qualche domanda a chi ha organizzato questa novità gastronomica:
1 - da dove vengono gli animali proposti sui menù?
2 - quali certificazioni possiedono le carni che vengono poi cucinate e servite?
3 - dato che la zebra della tartare non è di sicuro stata cacciata 'in loco' dallo chef', viene da dedurre che ci saranno degli allevamenti, ma allora...
4 - come sono gestiti?
5 - da chi?
6 - se di allevamento si tratta, quali controlli si fanno sulla condizione stesse degli animali?
7 - quello che mettono nel piatto del ghiottone di turno ha un valore alimentare serio e documentabile, a parte il fatto che, essendo noi umani onnivori, possiamo mangiare di tutto, anche le renne di Babbo Natale?
So perfettamente che esistono problemi più drammatici, ma anche questo per me, si inserisce nella dittatura dell'imbecillità mentale alla quale, purtroppo, che si tratti di politica, dei nostri simili in fuga da guerre e disastri o dall'intero ecosistema che ci crolla attorno, siamo sempre più circondati da ogni lato.
Un grazie di cuore per aver dedicato un poco di attenzione al mio messaggio!
Cordiali saluti e grazie per il bellissimo lavoro delle indagini di REPORT che continuerò a seguire con piacere e attenzione.
Gabriela Lovati
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Da: Gabriela Lovati
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