Messaggi e commenti per Giulia Bongiorno - pagina 12

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Frasi di Giulia Bongiorno

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Biografieonline non ha contatti diretti con Giulia Bongiorno. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Giulia Bongiorno.

Martedì 4 giugno 2019 10:49:48

Buongiorno.. mi chiamo Siciliano Filippo e sono un dipendente pubblico!! Ho letto della legge sul trasferimento per mobilità con obbligo dei 7 anni e del nulla osta non necessario! La mia domanda e se la legge e retroattiva! Io ho fatto una mobilità in altro ente e sono idoneo da sei mesi ma non mi sganciano senza sostituzione! Una volta che sarà approvata questa legge devo rifare domanda di mobilità o posso attenermi a quella già fatta sei mesi fa? ? In attesa di una vostra gentile risposta vi porgo i miei saluti

Sabato 1 giugno 2019 17:49:06

Buona sera Ministro
Sono una donna di 45 anni che le scrive col cuore e piena di paura...
Sono stata percossa (20 gg di prognosi), infamata, insidiata sul posto di lavoro... Il mio ex marito, la cui proprietà è stata violata, è stato percosso.
Il tutto dal un uomo con già precedenti, che malgrado le mie 5 denuncie e una di mio marito, un arresto per estorsione, nei miei confronti ed un processo per direttissima ha violato l' unico provvedimento a suo carico: il divieto di avvicinarsi o contattarmi. Ovviamente anche questo denunciato... Dopo un tentativo di suicidio ma con ancora la voglia di vivere mi rivolgo fiduciosa a Lei, donna e rappresentante di questo stato che non tutela i più deboli.
Per me lei rappresenta l'ultima speranza di continuare a vivere.
La prego non mi abbandoni
Pascale Annunziata
320 -------

Venerdì 31 maggio 2019 15:45:31

Ammiro molto la Ministra Giulia Bongiorno... una donna grande ed intelligente ! Chissà forse un giorno diventerà la presidente della Repubblica oppure presidente del Consiglio... Viva le donne!

Venerdì 31 maggio 2019 15:27:15

Buon giorno a Lei sigbora minstro Le scrivo per dire ciò che ho sentito ascoltando le parole in relazione al senso di colpa tipicamente dice Lei femminile a dividersi tra figli e lavoro. Presiso di stimarLa a 360 gradi e penso che se vi fossero solo persone come Lei e ad esempio il sig. Ministro Salvini ilmondo sarebbe pulito e perfetto però La pregherei di riflettere sul fatto che come ben saprà mai generalizzare io uomo ho combattuto quasi lasciandoci la salute per recuperare mio figlio e cercai anche fe Lei contattando i suo studio. Problema tipico in cui una donna femmina aliena al 100per100 il figlio al padre uomo maschio. La prego Lei che è un concentrato di intelligenza cutura umanità e coraggio non dica cose cosi cose di cui sono certo conosce il limite di verità. La prego. Potremmo dire quanti maschi si sono suicidati per essere stati allontanati dai figli... esistono solo genitori buoni e non buoni uomini e donne siamo uguali. La stimo la abbraccio rispettosamente la ringrazio per il mazzo che si fa e vi fate Voi pochi serissimi al governo. Grazie. Cordialità massimiliano michelino e Giulio poce

Lunedì 27 maggio 2019 20:50:10

Buongiorno, mi chiamo Giovanna Schiavone, l, ammiro molto come politica come avvocato ma soprattutto come donna... appunto DONNA. Io sono stata vittima di violenza psicologica stalking occupazionale e mobbing da parte dei miei datori di lavoro. Per sopravvivere sono stata costretta a licenziarmi. Vorrei chiederle se c'e'la possibilita' di trovare lavoro in qualche associazione tipo doppia difesa o altre per aiutare le donne... ragazze vittime di questi uomini che tutto sono tranne che essere chiamati cosi. Lei non mi conosce, non sa nemmeno chi sono MA le. ho voluto scriverle ugualmente... perche' ho una tale rabbia dietro un contesto di forte INGIUSTIZIA... magari CHISSA'... mi risponde. Le auguro comunque un buon proseguimento di vita.

Venerdì 17 maggio 2019 15:27:03

Egr Ministro, mi permetta di rubare un momento per sottoporle un problema che mi sta particolarmente a cuore: la conciliazione famiglia - lavoro nella P. A. - ENTI LOCALI, per coniuge all'estero o lontano svariati chilometri. Queste persone sono spesso costrette a ricorrere all'aspettativa con perdita di stipendio, contribuzione e quant'altro, vengono guardati come "fannulloni". Le leggi esistono se i BUROCRATI POLVEROSI le volessero utilizzare, ma come sempre le norme vengono ampiamente disattese... perdita di potere dei DIRIGENTI? Vorrei portare la sua attenzione sullo strumento dello SMART WORKING e TELELAVORO, già sperimentato e attivato nella provincia autonoma Trentina e al Comune di Torino e altre. Queste Amministrazioni, oltre alla più motivata vita lavorativa dei dipendenti, hanno goduto di un RISPARMIO ECONOMICO (da utilizzare sul territorio),
risparmio ENERGETICO e meno inquinamento AMBIENTALE. Le sarei veramente grata se potesse valutare la possibilità di tutelare anche queste famiglie, così sparse e abbandonate alla mancanza di conoscenza ed eccessiva discrezionalità (e aggiungerei anche simpatia)dei loro dirigenti. Sarebbe estremamente necessario ed urgente FORMARE, responsabilizzare i dirigenti e periodicamente attivare una ROTAZIONE degli stessi per evitare il radicamento del potere, come già si assiste in questi momenti così difficili. Mi auguro di essere riuscita a stimolare la sua attenzione sul problema sopra esposto, che le assicuro non è circoscritto e come sempre ricade in maggior parte sulle donne, aumenta la crisi familiare e non facilita le nascite. La ringrazio infinitamente.

Venerdì 17 maggio 2019 12:12:36

Egregia ministro della funzione pubblica giulia bongiorno le scrivo da dipendente pubblico comunale, spiegandole che non necessariamente le problematiche affrontatate dal suo precedessore, marianna madia (ragazza affidabile, intelligente, e' geniale a livello ministeriale) diventano atti inutili e distruttivi, quella di far passare la legge sulla immediata licenziabilita' di tutti i dirigenti del comparto pubblico (quando diventano pericolosi e' corrotti), era atto parlamentare giusto e' dovuto a 60 milioni di italiani, purtroppo per colpa del governatore della ragione veneto luca zaia che a prodotto opposizione al tar di appartenenza, e' saltato tutto a livello ministeriale (i magistrati al secondo ricorso prodotto dallo stesso l'anno immediatamente rigettato, in quanto in maniera intelettiva elevata, ma molto elevata, cercavano il fesso di turno per difendere i propri interessi personali ed anno individuato subito il leghista zaia). una cosa e certa l'economia italiana con il decreto madia avrebbe permesso nel far riprendere a lavorare tutte le aziende che insistono e' persistono su tutto il territorio nazionale senza necessariamente chiudere i battenti. invece vedo che lei insiste sempre sui soliti ignoti '' i furbetti del cartellino '' se lo fanno e' quando vengono minacciati dal proprio politico, oppure sono autorizzati in maniera occulta dal proprio dirigente, il problema come tutti i problemi parlamentari sono di facile soluzione ma alcuni ministri la rendono piu' difficile del necessario. tanto dovevo gianfry

Giovedì 16 maggio 2019 20:51:35

Buongiorno Ministro, Le scrivo per sottoporle un tema che sicuramente accoglierà l'attenzione della Sua sensibilità. Il lavoro dell'insegnante è indubbiamente un lavoro che richiede molte energie non solo per quello che si svolge in classe, ma anche per la mole di lavoro che viene portato a casa a discapito della vita personale e familiare. A questo bisogna aggiungere una preparazione sempre più legata alle necessità didattiche con un continuo aggiornamento ed una notevole promiscuità di incombenze burocratiche sempre più logoranti.

L'avanzare dell'età, inoltre, produce una minore dose di energia necessaria alla gestione della classe, ma anche un divario generazionale che non aiuta nell'interazione con gli studenti.

Un insegnante che vuole fare bene il suo lavoro si trova, quindi, inevitabilmente, a subire una mutazione dei parametri di stima del proprio operato: si provano senso di impotenza, sensi di colpa per non essere performanti come un tempo e una serie di somatizzazioni oramai più che note.

Si innesca un fenomeno di isolamento perché il soggetto ritiene di non avere abbastanza credibilità nel manifestare il proprio disagio, certamente gli stereotipi ormai conclamati nella società riguardo il lavoro degli insegnanti non aiutano.

Il malessere si riflette sia in ambito professionale che familiare e l'idea di non avere vie di uscita, alternative lavorative e tempo per una riconversione professionale inducono in una discesa verso un baratro in cui l'insegnante scrupoloso e dedito anima e cuore al suo lavoro rimane senza energie, schiacciato dal senso di fallimento e di impotenza con inevitabili riflessi sulla salute.

Il fatto che si tratti di un lavoratore puntuale, professionale, scrupoloso, che ha sempre fatto il suo dovere e che può ancora essere molto utile alla società se tolto dall'ambiente scolastico dove ha dato tutto quello che poteva dare non trova riscontro nelle possibilità che l'amministrazione offre per casi del genere. Un lavoratore serio e con esperienza potrebbe essere ancora un valido elemento da inserire in altra amministrazione e lascerebbe il posto a giovani leve con energie fresche e maggiore feeling generazionale con gli studenti.

Attualmente la normativa prevede la mobilità volontaria verso altra amministrazione per tutti i dipendenti statali di qualsiasi amministrazione, tranne che per gli insegnanti. Tale limite è sicuramente discriminante e non se ne ravvisa la ragione.

Pertanto si propone una petizione affinchè il legislatore cambi l'attuale normativa e permetta ad un insegnante che ha raggiunto i cinquanta anni di età e che ha maturato almeno venti anni di servizio negli istituti statali di poter, volontariamente, se ne ravvisa la necessità, far ricorso alla mobilità volontaria presso altra amministrazione potendo svolgere un ruolo secondo le sue competenze e, come già avviene per i dipendenti di altri enti, mantenendo la situazione contributiva più favorevole tra quella precedente e quella percepita dai dipendenti della nuova amministrazione a parità di livello.
Sono sicuro che porrà la giusta attenzione a questo tema e attiverà quanto è nelle Sue possibilità per cambiare lo stato di fatto. Cordiali saluti e buon lavoro.

Mercoledì 15 maggio 2019 18:04:53

Buongiorno ministro, scrivo in quanto vedo che, tra tutte le modifiche e novità introdotte per l'accesso nelle pa e lotta al precariato, nulla é stato previsto per i precari della pa lasciati fuori dalla Madia. Perché invece di fare rivoluzioni distruggendo il pregresso non si pensa mai ai miglioramenti di quello che già é stato fatto? Il precludere le stabilizzazioni a coloro che hanno effettuato un concorso ma non hanno fatto 3 anni nella pa entro il 2017 é un'oscenita che andrebbe risolta. Perché sembra non interessarvi? I precari della pa sono lavoratori che hanno già esperienza e perlopiù giovani ed informatizzati quindi con caratteristiche utili a questo mondo come sottolineato dai requisiti richiesti per accesso ai nuovi concorsi per la pa. Basterebbe poco, attendiamo ansiosi e speranzosi

Mercoledì 15 maggio 2019 15:30:13

Gentilissima Ministra,
sono una dipendente dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", una dei tanti che purtroppo detiene ancora numerosi buoni pasto elettronici della società "Qui Group", attualmente non più contraente del contratto di appalto con la predetta Università, buoni pasto rimasti inutilizzati da settembre 2018 a dicembre dello scorso anno, a causa di un improvviso rifiuto degli esercizi di ristorazione e commerciali al loro ritiro per inadempienza della società.
Credo sia a conoscenza di tale situazione, che ha investito tutte le pubbliche amministrazioni che avevano concluso il contratto d'appalto con questa società, e che infatti alcuni mesi fa era diventata di dominio pubblico televisivo.
Nonostante le avvisaglie precedenti, l'Amministrazione ha continuato ad erogare i buoni pasto a noi dipendenti, che in questo modo siamo rimasti in possesso di titoli privi di alcun potere di acquisto: si comprende che tale non spendibilità non può affatto attribuirsi a nostra negligenza.
Attualmente disponiamo di buoni pasto di altra società, ma in molti siamo rimasti danneggiati da questa spiacevole circostanza.
Siamo venuti a sapere che altre Amministrazioni hanno già trovato una rapida e "fluida" soluzione, caricando i vecchi buoni pasto non spesi sulla nuova tessera: pertanto, Le chiedo se anche per noi sarà possibile ottenere tale giusto e semplice risultato, onde evitare di perdere, in termini di salario accessorio, diverse migliaia di euro per tutto l'Ateneo.

Distinti Saluti,

F.

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