Messaggi e commenti per Michelle Hunziker - pagina 9

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Frasi di Michelle Hunziker

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Biografieonline non ha contatti diretti con Michelle Hunziker. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Michelle Hunziker.

Domenica 22 marzo 2020 20:21:17

Ciao Michelle sono valerio tunesi e sono in gravi difficoltà economiche. nonostante la mia disabilità ho tanta voglia di vivere. vorrei sapere se mi potresti aiutare te ne sarei grato.
il mio cell. 329 -------

Domenica 22 marzo 2020 17:29:07

Ciao Michelle ho bisogno di essere contattata perché sto attraversando un momento molto difficile. Sono mamma di 3 figli come te e abbiamo la stessa età. Scrivimi se puoi al più presto.
Grazie mille

Sabato 21 marzo 2020 22:25:24

Ciao mi chiamo Roberta
Ho urgentemente bisogno. di parlare con lei
Per piacere

Martedì 17 marzo 2020 14:49:55

Salve, vorrei scriverle con la sicurezza che sia lei a leggere. il contenuto è molto privato e doloroso per me. La prego può darmi un indirizzo email o posta dove posso inviarle la mia lettera?. Per me già questo messaggio è tanto non lo farei mai se non fosse per la disperazione e un po' di speranza che mi è rimasta. Grazie.

Martedì 10 dicembre 2019 17:02:26

In un mondo in cui tutto scorre veloce mi sono presa il tempo e soprattutto il coraggio di scrivere queste righe visto il mio carattere decisamente riservato.
Può sembrare buffo e strano che mi rivolga a te nella speranza di riuscire a sbrogliare un nodo "doloroso" che sta coinvolgendo la mia famiglia, ma la disperazione porta a non lasciare nulla di intentato.
Punto dritto al problema, o meglio, al motivo per cui sto rubando del tempo: Vorrei riuscire a trovare un lavoro, di qualsiasi tipo, a mio fratello che vive a Puebla, in Messico.
Immagino possa essere assurdo leggere quanto ho appena scritto, ma purtroppo, per una serie di vicissitudini, si trova a convivere, da oltre cinque anni, con una situazione difficile che lo ha portato a cadere, a fasi alterne, nel brutto vizio che è quello dell'alcool. Vizio che vive come fuga da ciò che quotidianamente deve affrontare ovvero una moglie, con problemi seri di salute a seguito di un intervento chirurgico, due gemellini di 8 anni ed una attività in declino.
Secondo me ha gettato la spugna, è chiaramente arrabbiato con il mondo e non escludo gesti radicali.
Va messo in evidenza l'amore totalitario che ha nei confronti dei figli, mi riferiscono essere commovente per la cura e la dedizione nei loro confronti, un mammo- babbo, ma oramai è talmente depresso e svuotato nell'anima al punto tale che neppure loro riescono a dargli lo sprint per reagire. Già... Mi riferiscono, perchè la mia è una delle famose famiglie non famiglie. Tranquilla non tedierò con racconti strappalacrime, ognuno di noi, in maniera diversa, ha vissuto o vive conflitti, ma "il senso della famiglia" bisogna provare a ritrovarlo nei momenti di difficoltà. Guai a chi molla!
I miei genitori hanno fatto e stanno facendo l'impossibile sia a livello umano che sotto l'aspetto economico. Ma ora siamo arrivati purtroppo al punto in cui loro hanno finito le energie e lui, come detto, sta perdendo la voglia di lottare.
E IO QUESTO NON LO VOGLIO E NON LO POSSO ACCETTARE.
Di mio posso fare veramente poco, non ho possibilità ne di trasferirmi, ne tanto meno di poterlo aiutare economicamente, ma mi sono ripromessa di bussare a tutte le porte sperando che prima o poi qualcuno possa aprirmi...
Sono ben conscia che la sua è una situazione tra un milione, che ci sono tanti casi simili se non peggiori, ma lui è mio fratello e loro sono i miei nipoti. Nipoti che già sono, ora delle fine, senza una mamma, non possono e non devono restare anche senza il loro papà!!!
Ho scritto perchè spero in un colpo di fortuna, in un contatto costruttivo così da poter regalare un sorriso ed un po di speranza in primis a mio fratello e poi a dei genitori anziani che non meritano di vivere gli ultimi anni aspettando mesta telefonata.
Potrei scrivere ancora tante cose, potrei puntare sul pietismo raccontando tanti aneddoti sperando di far breccia nel tu cuore, ma credo che il necessario sia stato scritto.
Sono una persona positiva e pertanto voglio crederci, almeno sperare in un contatto...
La provvidenza dirà la sua.

Mercoledì 9 ottobre 2019 12:05:47

Salve,
Mi chiamo Anna Cutrona ho 35 anni e risiedo in un piccolo paesino della provincia di Messina in Sicilia.
Sono separata da 4 anni e ho una bimba di 5 anni e mezzo, sono senza lavoro da 4 anni, precedentemente lavoravo presso l'azienda del mio ex convivente. Da circa tre anni chiedo al mio ex convivente di raggiungere un accordo per trasferirmi a Milano per esigenze lavorative visto che i miei genitori hanno un azienda che gestiscono loro, ovviamente garantendo la frequentazione con la figlia, ma non mi vuole dare il suo consenso; così ho dovuto ricorrere al Tribunale per richiedere il loro consenso per ben tre volte, ma anche qui nessun risultato, anzi un ultima risposta dove mi si viene detto che per richiesta immotivata devo alla controparte 5mila euro, denaro che ovviamente non ho essendo disoccupata e aiutata dai miei genitori.
Mi chiedo se sia possibile che nel 2019 una mamma che ha bisogno di lavorare per dare un futuro a se stessa e di riflesso alla propria figlia debba essere costretta a rimanere inerme con la paura magari anche di perdere la figlia se dovesse scegliere di andare a lavorare?
Vi scrivo per avere il vostro aiuto, per capire se sia possibile una cosa del genere.
In attesa di una vostra risposta disponibile a girarci qualsiasi documentazione necessitate per la veridicità dei fatti.
Saluti
Cutrona Anna

Domenica 29 settembre 2019 15:25:14

Salve, Michelle mi chiamo Ilaria Di Roberto e sono una scrittrice di Cori. È da un anno che sono vittima di hacking, pishing, cyberbullismo, diffamazione e di recente anche di pirateria e truffa. Conosco già gli autori di tali reati e ho già sporto più denunce presso la procura di Latina e alla polizia postale. La mia storia è già nota ai media ed è stata presa in considerazione da alcune testate giornalistiche locali, in particolare dal settimanale de "il Caffè di Latina", distribuito in tutta la provincia. Questo è stato solo il primo dei tanti passi che farò al fine di muovere la mia lotta contro lo cyberbullismo. Sono stata vittima di hacking, pishing, plagio, truffa ed infine anche di pirateria. Il mio libro "Anima" pubblicato nel 2016 con casa editrice scozzese Blackwolf Edition & Publishing, presentato anche presso la libreria "Feltrinelli" di Latina, è stato craccato e pubblicato in versione PDF sui siti più disparati, molti di essi collegati alla rete di Blogspot, sito sul quale sono stata diffamata e accusata di prostituzione. Alla base di tali accuse ruota una vicenda iniziata nel 2018, anno durante il quale per la prima volta sono stata vittima di cyberbullismo: gli autori di tali nefandezze hanno rubato alcune delle foto presenti sul mio profilo facebook per pubblicarle poi su un sito porno insieme ai miei dati personali, causando così un danno non indifferente alla mia immagine. Come se non bastasse sono stata anche vittima di truffa. Una persona, probabilmente mandata dai precedenti carnefici, ha approfittato della mia ignoranza in fatto di negozi commerciali per plagiarmi e costringermi poi in un secondo momento a iniziare un rapporto lavorativo con una società non registrata alla camera di commercio. Ovviamente questo fatto ė emerso solo successivamente, dopo aver stipulato il contratto, il quale prevedeva la firma di una cambiale di 40. 000 euro volta alla cessione del 5% delle azioni. Senza volerlo sono incappata nella tela del ragno, ritrovandomi a mia insaputa in una società di truffatori di serie A e vittima di un complotto, iniziato già qualche tempo prima a causa di invidia e gelosie. Nel corso di questo "rapporto lavorativo" sono stata costretta a fare delle cose contro la mia volontà, visto che si trattava di una vera e propria setta: tra queste dei video particolari ed un tatuaggio sulla spalla che raffigurava il logo della società. Tutto ciò è stato diffuso in rete contro la mia volontà dal momento in cui mi sono decisa ad abbandonare questa rete di truffatori, invogliata da mia madre, la quale era stanca di vedermi soffrire così tanto. In assenza di un lavoro e di sostegno sono stata costretta a cedere di fronte alle loro promesse, ai loro ricatti e a tutto ciò di cui parlerò qualora me ne concediate il privilegio. Si tratta di una società allo stesso livello di Vanna Marchi, il cui comando è diretto da un tale che qualche anno fa è stato ospite del programma "Report". All'interno della denuncia che vi inoltrerò (nel caso in cui foste interessati ad un'intervista) narro tutta la vicenda nei minimi dettagli. Voglio condividerla con voi affinché possiate comprendere la gravità della mia situazione. Agli autori di questa storia non è bastato sporcare la mia immagine sui social. Non è bastato distruggere i rapporti che avevo con le persone che amavo. Non è bastato farmi passare per malata di mente. Non è bastato convincere le persone che fossi carnefice, anziché vittima di tutto questo, considerando che essendo stata hackerata alcuni dei miei conoscenti sono stati insultati a mio nome. Non è bastato entrare in possesso dei miei dati personali e intestare schede telefoniche a mio nome. Non è bastato coinvolgere altre persone, arrivando perfino ad hackerare la mia famiglia. Non è bastato neanche minacciarmi, truffarmi, plagiarmi. Hanno avuto anche la briga di rubare il mio libro, un lavoro a cui ho dedicato ben due anni della mia vita, rivendendolo sui loro siti al fine di trarne guadagno. Quello è il mio libro. È il frutto delle mie emozioni, del mio vissuto, della mia anima. E ora, come se tutto ciò non bastasse, hanno intenzione anche di distruggere me. Prima di iniziare questo gioco, però, hanno trascurato una cosa: io odio perdere. Proprio per questa ragione voglio chiedervi se è possibile avere un'intervista, uno spazio che possa permettermi di raccontare la mia storia e metter fine una volta per tutte a questo calvario che dura ormai da due anni. Non voglio vincere questa storia in qualità di vittima, ma di donna che ha combattuto contro lo cyberbullismo, contro l'hacking, contro il pishing e le truffe. Sono stanca di vivere nell'incubo, sono stanca di svegliarmi nel cuore della notte a causa degli attacchi di panico, sono stanca di essere minacciata, di vedere tutte quelle persone che mi contattano per avere prestazioni sessuali o che mi fermano per strada per sapere "quanto prendo a botta". Sono esausta... ma al tempo stesso voglio combattere.

Combatterò per me, per la mia famiglia, per tutti coloro che che purtroppo non ce l'hanno fatta. Combatterò per Tiziana Cantone, per Carolina Picchio, per Brandy Vela e tante altre donne che ad un certo punto, dopo aver sopportato tanto hanno deciso di gettare la spugna e smettere di urlare: probabilmente non ne avevano più la forza. Ma ora, voglio essere io ad urlare per tutte loro Colgo l'occasione per ringraziarvi in anticipo per l'attenzione concessami e chiedo scusa per la lunghezza della mail. Purtroppo è infinito il mio bisogno di sfogarmi...

Proprio in virtù di questo chiedo il vostro aiuto, permettetemi di raccontare la mia storia affinché il mondo sappia che di cyberbullismo non si muore, o quantomeno... non si deve più morire.

In attesa di un riscontro positivo, rinnovo i miei più sinceri ringraziamenti...

Ilaria Di Roberto

Mercoledì 18 settembre 2019 14:31:23

Ciao Michelle, vorrei chiederti un piacere, penso che sia una cosa importante sia per me che per altre persone con disabillita. Siccome ho dei problemi di salute, mi hanno regalato una crociera, ma facendo uso di cannabis terapeutica mi è stata rifiutata

Domenica 1 settembre 2019 19:26:58

Cara Michelle ti scrivo perché sono disperata. Sono una donna vittima di violenza e da quasi due anni io e miei due figli siamo costretti a vivere in una casa protetta, ma nel Dicembre scorso ci ha scoperto e quindi siamo stati trasferiti al Nord. Avevo cercato di ricominciare da soli e con tutte le difficoltà che ne divengono, ma adesso ci ha scoperti di nuovo e adesso siamo in attesa di un altro trasferimento. Ho dovuto lasciare il mio lavoro e i miei bambini si ritrovano al punto di partenza. Ma la cosa piu grave è che il giudice del penale non prende provvedimenti e mentre noi siamo costretti a vivere da latitanti, lui fa quello che vuole nella sua città. Michelle aiutaci i miei bambini stanno subendo dei danni psicologici gravissimi, voglio fare conoscere la mia storia questa non è giustizia, siamo disperati. Se vorrai contattarmi ti darò anche il mio cellulare. E ti dirò il mio nome vero. Sono disposta pure a dare tutti i documenti giudiziari. Aiutaci ti prego.

Sabato 24 agosto 2019 16:36:48

Ciao Michelle mi chiamo Enzo e vorrei una tua foto con delica. Sono ragazzo disabile ti lascio i miei dati

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