Piastrinopenia e vaccini anti Covid

Messaggio per Bianca Berlinguer

Lunedì 19 aprile 2021 17:11:28
Gentile dott. ssa Berlinguer, apprezzo e perciò seguo con interesse la trasmissione da Lei condotta, che specialmente in questo periodo difficile, così segnato dalla vicenda covid, propone sulle tante questioni aperte dalla pandemia gli autorevoli pareri di una varietà di medici e scienziati, utilissimi per cercare di capire cosa e come dobbiamo fare. Dunque ho seguito con attenzione anche la serata del 13 aprile u. s. e, in modo particolare, le informazioni del Prof. Galli, nel quale mi sento di riporre una grande fiducia.

In quell'occasione si è parlato anche dei rari ma purtroppo gravissimi episodi di trombosi, seguiti alla somministrazione di alcuni vaccini; a tale proposito, il Prof. Galli ci informa di una certa ipotesi, pubblicata dal New England Journal of Medicine, per la quale alla base di tutto ci sarebbero anticorpi che potrebbero avere a che fare con fenomeni trombotici associati alla perdita di piastrine. Notizia questa che è stata proprio in data odierna ripresa anche dalla trasmissione TV “Leonardo” di Rai 3, con una illustrazione da parte della Dott. ssa Marcucci, esperta e consulente EMA.

Dunque eventi assai rari di una sindrome clinica nuova, chiamata VIT, che provoca trombosi venose in sedi atipiche, anche cerebrali, associate a un calo di piastrine; e i sospetti vanno al vettore virale a base di adenovirus. Una sindrome che ad oggi non è stata infatti riscontrata per i vaccini a RNA. Le donne fino ai 55 anni di età, sembrano essere le persone più a rischio.

Tuttavia, questo coinvolgimento delle piastrine, fa inevitabilmente nascere una preoccupazione e una domanda in quei soggetti, come il sottoscritto, che presentano da anni una condizione di piastrinopenia o trombocitopenia che dir si voglia; si vuol dire cioé, che indipendentemente da età e sesso, questa condizione acclarata di piastrinopenia potrebbe rappresentare comunque un rischio elevato e serio, per una qualsiasi persona che fosse comunque vittima di trombosi? Avendo già in partenza una quantita' di piastrine inferiore al valore minimo, potremmo noi essere più facilmente destinati ad un esito sicuramente nefasto, se ne fossimo colpiti? Perché poi, se qualche raro caso dovesse più avanti riscontrarsi in una persona oltre i 60 anni di eta? (ovviamente augurandoci che questo non accada mai). Questo il dubbio e la paura conseguente; da cui, manco a dirlo, origina il pensiero che anche in questi casi sarebbe forse meglio non somministrare vaccini a base adenovirus, preferendo quelli a RNA. Da cittadino ignorante, tra l'altro con eventi emorragici che gia' hanno colpito membri della famiglia in passato, mi faccio questa domanda; del resto, il medico a cui già mi sono rivolto ritiene che meglio sarebbe se io potessi ricevere appunto un vaccino non a base adenovirus. Non so quanti siano i soggetti che presentano la stessa mia condizione, certo non penso di essere il solo.

E' del tutto infondato il mio dubbio, come pure quello del medico curante?

Sicuramente il Prof. Galli avrebbe la risposta a questa preoccupazione, affliggente nell'attesa del proprio turno; non so se Lei avrà la possibilità di porre la domanda in trasmissione, io mi permetto comunque di farla, visto che me ne viene qui data la possibilità; così ringraziando comunque, a prescindere dall'esito.

Buona giornata
Da: Stefano Niccoli

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