Polemiche sulla sua puntata su Napoli
Messaggio per Corrado Augias
Martedì 20 aprile 2021 17:52:52
Caro Dottor Augias,
ho seguito con passione tutte le sue puntate dedicate alle città segrete italiane. Ma quella su Napoli l'aspettavo con particolare trepidazione perchè amo quella città, ci ho vissuto per 7 anni durante gli studi universitari e credo di conoscerla abbastanza (mi sono laureato lì in sociologia con una tesi sulle origini della camorra).. Ebbene, devo dire che non riesco a condividere la levata di scudi degli "intellettuali" napoletani che hanno criticato duramente la sua trasmissione. Quanto alle critiche di una certa destra fascista e neo-borbonica, me le aspettavo e non dò ad esse peso. In verità all'inizio anch'io stavo per cambiare canale, non tanto per Cutolo ma per la parte dedicata a Maradona, che mi è sembrata retorica e banale. Poi però devo riconoscere che lei ha trattato con equi-distanza le vicende dell'abortita rivoluzione del 1799, citando appunto Cuoco che ne prevedeva il fallimento a causa dell'invasore francese e della distanza di Serra di Cassano, della Pimentel Fonseca e degli altri rivoluzionari dal sentimento del popolino. Ha descritto bene la vita e le opere di Giuseppe Moscati, le vicende di Masaniello, l'opera straordinaria di Eduardo De Filippo, le Quattro Giornate di Napoli, davvero non capisco perchè certi napoletani si indignano quando si parla di camorra. La camorra è il prodotto di un certo assetto socio-economico e del rapporto tra popolo alto e popolo minuto e, in una società caratterizzata dall'assenza di mobilità sociale ascendente, la violenza è stata l'unica risorsa di cui il povero, il sottoproletario (Cutolo ad esempio) poteva disporre per risalire lungo la piramide sociale e riuscire a trattare quasi alla pari con ministri e presidenti vari. Forse è questo che l'intellighenzia partenopea non vuole che si mostri ? Comunque a me il suo programma è piaciuto. Se poi la borghesia napoletana vuol nascondere la polvere sotto il tappeto, peggio per lei. Con stima, Giulio Pica, Sala Consilina (SA)
ho seguito con passione tutte le sue puntate dedicate alle città segrete italiane. Ma quella su Napoli l'aspettavo con particolare trepidazione perchè amo quella città, ci ho vissuto per 7 anni durante gli studi universitari e credo di conoscerla abbastanza (mi sono laureato lì in sociologia con una tesi sulle origini della camorra).. Ebbene, devo dire che non riesco a condividere la levata di scudi degli "intellettuali" napoletani che hanno criticato duramente la sua trasmissione. Quanto alle critiche di una certa destra fascista e neo-borbonica, me le aspettavo e non dò ad esse peso. In verità all'inizio anch'io stavo per cambiare canale, non tanto per Cutolo ma per la parte dedicata a Maradona, che mi è sembrata retorica e banale. Poi però devo riconoscere che lei ha trattato con equi-distanza le vicende dell'abortita rivoluzione del 1799, citando appunto Cuoco che ne prevedeva il fallimento a causa dell'invasore francese e della distanza di Serra di Cassano, della Pimentel Fonseca e degli altri rivoluzionari dal sentimento del popolino. Ha descritto bene la vita e le opere di Giuseppe Moscati, le vicende di Masaniello, l'opera straordinaria di Eduardo De Filippo, le Quattro Giornate di Napoli, davvero non capisco perchè certi napoletani si indignano quando si parla di camorra. La camorra è il prodotto di un certo assetto socio-economico e del rapporto tra popolo alto e popolo minuto e, in una società caratterizzata dall'assenza di mobilità sociale ascendente, la violenza è stata l'unica risorsa di cui il povero, il sottoproletario (Cutolo ad esempio) poteva disporre per risalire lungo la piramide sociale e riuscire a trattare quasi alla pari con ministri e presidenti vari. Forse è questo che l'intellighenzia partenopea non vuole che si mostri ? Comunque a me il suo programma è piaciuto. Se poi la borghesia napoletana vuol nascondere la polvere sotto il tappeto, peggio per lei. Con stima, Giulio Pica, Sala Consilina (SA)
Da: Giulio Pica
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